10.

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Sasuke si trovava davanti la casa del suo migliore amico.

"La prossima volta che mi invita a casa sua e poi sparisce non so proprio cosa gli faccio" pensò, per poi sospirare.

-Suigetsu: Sasuke, dove sei?
-Sasuke: Sono davanti casa tua
-Suigetsu: Scusa se te lo chiedo, potresti venire al solito magazzino? È importante

Il moro sbuffò, ma voleva sapere cosa fosse successo di così importante.

-Sasuke: Va bene

Si alzò e si recò nel luogo dato dall'amico.

Suigetsu: "Eccoti, vieni qua".

Sasuke si avvicinò e quando vide Jugo seduto a terra con una mano sulla gamba si mise subito accanto a lui.

Sasuke: "Cos'è successo?".

Suigetsu: "Uno lo ha quasi travolto con la moto e non si è nemmeno fermato".

Sasuke: "Non hai visto la targa?" chiese rivolgendosi a Jugo, che scosse la testa in segno di negazione.

Gli toccò la gamba e nel vederlo sussultare si chiese se si fosse fatto qualcosa di grave.

Sasuke: "Vuoi andare in ospedale?".

Jugo: "No, sono sicuro che vada tutto bene" disse cercando di alzarsi, invano. Il dolore prese il sopravvento e lo costrinse a risedersi.

Sasuke: "Non saprei dirti se c'è qualcosa di rotto, non lo capisco. Potrebbe essere solo una semplice distorsione, ma non te lo so dire con sicurezza. Fai fatica a camminare, per sicurezza è meglio che tu ti faccia visitare".

Jugo si rassegnò e decise di ascoltare il moro. Restarono in ospedale per circa due orette, quando il medico lo congedò dicendo solo di non fargli fare ulteriori sforzi poiché aveva una leggera distorsione alla caviglia.

Suigetsu: "Questa non ci voleva proprio, entro quanto potrebbe passare secondo te, Sasuke?".

Sasuke: "Se non fa molti sforzi ed applica la giusta cura giornalmente entro una settimana potrebbe già stare meglio".

Suigetsu: "Non l'hai visto nemmeno in volto?" chiese a Jugo.

Sasuke: "Domanda stupida. Se aveva la moto, di conseguenza aveva anche il casco".

Suigetsu: "Ah già... Hai ragione. Non è giusto che persone così la facciano franca!".

Sasuke: "Piuttosto come stai? Non stai parlando minimamente".

Jugo: "Sto meglio, mi sono solo spaventato".

Sasuke: "Certo, è normale. Fortunatamente non è stato nulla di grave" disse appoggiandosi allo schienale della panchina sulla quale erano seduti tutti e tre.

Jugo: "Ecco... Ho sentito la sua voce".

Il moro scattò in piedi, "Perché non lo hai detto subito? Cosa ti ha detto?".

Jugo: "Mi ha detto solo di stare attento alla strada. Il suo tono era più che altro freddo, ma sono sicuro di aver già sentito la sua voce".

Sasuke: "Sapresti collocare la voce con qualcuno che conosci?".

Jugo: "No, mi dispiace".

Sasuke: "Non preoccuparti, già questo è tanto".

Il moro sbadigliò. Non riusciva più a dormire bene, ogni volta si addormentava con il pensiero dei tocchi sulla sua pelle non voluti. Si addormentava con il pensiero del pene di un uomo di trent'anni dentro la sua bocca. Cose che lo facevano sentire di gran lunga umiliato. Come se lui non fosse quel ragazzo prodigio come tutti lo definivano, come se lui non avesse veramente la forza di potersi ribellare. In quei momenti si sentiva come un oggetto sessuale, erotico, come se non fosse una persona.

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Where stories live. Discover now