7.

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Non capivo perché, ma quel pomeriggio ero molto nervosa.

Come previsto da Eddie, sembrava volesse piovere. Il cielo fuori la finestra di camera mia era grigio e nuvoloso.

Mi guardai allo specchio aggiustandomi i capelli che come al solito non volevano saperne di stare al loro posto.

Faceva abbastanza freddo, così decisi di indossare un maglione oversize verde infilato nei mom jeans ad alta vita e gli anfibi neri.

Misi un po' di burrocacao alla ciliegia ed ero pronta.

Scesi al piano di sotto afferrando le chiavi di casa.

«Lexus dove vai con questo tempaccio?» mia madre mi bloccò mentre aprivo la porta d'ingresso.

Mi voltai verso di lei. «Vado a casa di Robin.»

Se le avessi detto che sarei andata a casa di Eddie, un maschio della mia stessa età, mi avrebbe rinchiusa in camera a vita.

Mi guardò scettica, gli occhi uguali ai miei chiusi come due fessure e le braccia incrociate al petto.

«Fai la brava.» mi disse a mo di rimprovero.

Aveva capito.

Sbuffai. «Mamma, è un amico.» risposi scocciata facendo cadere le braccia ai lati del mio corpo, già pronta alla ramanzina che sarebbe partita di lì a poco.

«Forse è arrivato il momento che io ti faccia quel discorso. Ormai sei grande abbastanza per...»

«MAMMA! Oh mio Dio, ti prego no.» la interruppi tappandomi le orecchie con i palmi arrossendo violentemente.

Ridacchiò alla mia reazione, poi alzò le braccia scacciandomi a gesti. «Su, va.»

Le sorrisi mandandole un bacio volante e mi incamminai verso il bosco.

Eddie era lì ad aspettarmi, stretto nel suo giubbotto e i suoi soliti jeans strappati. Un sorriso si fece spazio sul suo viso non appena entrai nel suo campo visivo.

Gli sorrisi di rimando. «Ciao.» dissi non appena fui abbastanza vicina.

«Ciao, bellissima.» rispose allargando il sorriso.

Arrossii violentemente, le mani iniziarono a sudarmi.

Che cavolo mi sta succedendo?

«Il verde ti dona, sai?» continuò facendo scorrere lo sguardo sul mio corpo.

«G-grazie.» balbettai.

Si accorse del mio imbarazzo, incrociò le braccia al petto facendo un sorriso beffardo ma decise di non infierire e gliene fui infinitamente grata.

Un tuono e qualche goccia mi salvarono da quel momento a dir poco imbarazzante.

Ci incamminammo a passo svelto verso casa sua. Sebbene non ci fossi mai andata, sapevo che abitava in un caravan poco distante da me, al Forest Hills.

«Cazzo.» imprecò quando la pioggia comincio a cadere incessantemente.

Cominciammo a correre ridendo come matti, ormai eravamo fradici.

Arrivammo sugli scalini di casa sua praticamente zuppi.

Eddie si fece da parte facendomi entrare per prima, poi lo sentii chiudere la porta.

Mi voltai verso di lui con le braccia incrociate al petto e percossa da brividi di freddo.

Lui se ne accorse e sbuffò un sorriso. «Vieni con me, ti do qualcosa di asciutto.» disse facendomi strada nella piccola casa.

'86 Baby! || Eddie Munson Where stories live. Discover now