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Erano tutti in fermento per il ballo di fine anno che si sarebbe tenuto a fine mese

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Erano tutti in fermento per il ballo di fine anno che si sarebbe tenuto a fine mese.

Quella sera Robin mi trascinò controvoglia ad una delle tante feste che anticipava quell'evento tanto ambito dai miei coetanei.

Non avevo minimamente voglia di stare lì.

Robin mi squadrò dalla testa ai piedi incrociando le braccia al petto.

«Poi mi spieghi perché indossi sempre leggins e felponi. Sembri una scappata di casa.»

Arrossii giocando con il polsino della mia felpa, sentendo le bende che portavo sulle braccia fino ai gomiti, stringermi forte e farmi sudare.

Fortunatamente Steve ci interruppe, porgendoci dei bicchieri stracolmi di un liquido rossastro. Puzzava di alcol.

Arricciai il naso quando ne annusai il contenuto.

«Non voglio vedere quella faccia stasera. Tu bevi insieme a noi!» esclamò Steve circondando le spalle mie e di Robin.

Alzai gli occhi al cielo quando la mia amica tracannò il contenuto del suo bicchiere.

Odiavo l'alcol. Ma per una sera magari...?

Oh, che si fottano tutti.

Decisi di spegnere il cervello, di non pensare più. Contai fino a tre e bevvi tutto d'un fiato il cocktail alla fragola sotto le urla eccitate dei miei amici.

La gola mi bruciava terribilmente ma il sapore dolce della fragola era piacevole.

Bevvi e ballai per tutto il tempo, ridendo a cuor leggero e con la mente libera.

Non pensai a nulla, solo a divertirmi coi miei amici. Almeno per una volta.

La testa mi girava terribilmente ma decisi comunque di afferrare l'ennesimo bicchiere e berne il contenuto.

EDDIE'S POV

Ero da poco arrivato alla festa, Robin mi aveva avvisato che ci sarebbe stata anche Lexus.

Non ero il tipo da movida, ma ci andai solo perché sapevo che ci sarebbe stata lei.

Girai per la casa sperando di trovarla, ma c'era un sacco di gente ed eravamo avvolti dalla penombra.

La musica era assordante, mi infilai tra i corpi sudati che erano intenti a dimenarsi quando scorsi una chioma biondo platino spettinata.

Era di spalle, col suo solito felpone grigio intenta a versarsi da bere.

«Ehi, Lex!» le appoggiai una mano sulla spalla.

Lei si voltò, bellissima come sempre. Aveva la faccia rossa e gli occhi lucidi.

«Eddie!» mi diede una pacca sulla spalla sorridendo a trentadue denti. «Che ci fai qui, non ti facevo un tipo da feste!» biascicò.

Era palesemente ubriaca. Sbuffai un sorriso. «Beh, nemmeno tu sembri un tipo da feste, eppure...»

«Sto provando qualcosa di diverso.» bevve un sorso dal bicchiere di plastica poi scoppiò a ridere prendendomi per mano. «Andiamo a ballare, Eddie!»

Mi trascinò nel salone inciampando un paio di volte. Poi si fermò e si voltò verso di me cominciando ad ancheggiare goffamente sulle note di Touch Me di Samantha Fox.

Era bellissima anche in quello stato, con la pelle sudata, le guance rosse e quegli occhi terribilmente belli. Sorrisi restando lì impalato, non ero un granché a ballare.

Bevve altre sorsate. «Woah, ehi, basta così Lex.» mormorai togliendole il bicchiere dalle mani. «Sei troppo ubriaca.»

Aggrottò le sopracciglia mettendo il broncio. «Non sono ubriaca.» tentò di riprendersi il bicchiere ma lo alzai in alto dove non riusciva ad arrivare.

«Penso che dovresti bere un po' d'acqua, piccolina» dissi.

Mi guardò dal basso avvicinandosi a me. «Lo sai... Le persone che si piacciono, si baciano.»

Sorrisi scuotendo la testa. Stava delirando. «Aspettami qui, vado a prenderti l'acqua.»

«Cosaaa? Quindi niente bacio? Non mi vuoi?» biascicò poggiando le mani sul mio petto.

Il mio cuore perse un battito, certo che la volevo. Ma non avrei approfittato di lei in quello stato.

«Non è che non voglio... Uhm...» balbettai. «È solo che sei troppo ubriaca.»

Mi guardò col broncio. «Tu mi piaci davvero...» mormorò con gli occhi lucidi. «Mi abbandonerai anche tu.»

Sospirai trascinandola fuori all'aria aperta. «Non è così.»

«Sì invece... Sono rimasta sola.» biascicò mentre le lacrime cominciarono a rigarle il viso.

«Vieni con me, ti porto a casa.» mormorai circondandole le spalle col braccio.

Arrivammo alla mia macchina in silenzio, la tenni stretta per tutto il tempo. Era talmente ubriaca che non riusciva a reggersi in piedi.

Si fermò di botto. «Non voglio andare a casa, Eddie.» mi guardò con i suoi occhi enormi ed espressivi.

«Lex, hai bisogno di dormire.» risposi piegando le ginocchia per arrivare alla sua altezza e poterla guardare bene in viso. Riuscivo a vedere chiaramente le leggere lentiggini che le adornavano il viso come se fossero polvere di stelle.

«Portami con te.» sussurrò circondandomi il collo con le braccia.

Sentii il mio cuore accelerare i battiti. Stentavo ancora a credere che qualcuno come lei potesse volere uno come me.

«Va bene.» mormorai.

***

«Attenta alla testa.» dissi aprendo la portiera dal suo lato e prendendola in braccio per tirarla fuori dall'auto.

«Ahia!» urlò portando una mano alla testa.

Imprecai. «Ti avevo detto di stare attenta alla testa.» la misi giù facendola appoggiare a me per aiutarla a camminare.

«Non puoi prendermi in braccio?» chiese  chiudendo gli occhi.

«Abbassa la voce, Lex.» la zittii temendo che qualche vicino potesse sentirci.

«Ma non riesco a camminare!» si lamentò con voce fin troppo alta e l'espressione sofferente.

La costrinsi a fare qualche passo ma inciampò cadendo a terra.

«Merda.» imprecai di nuovo aiutandola ad alzarsi.

«Mi gira la testa, Eddie.» piagnucolò.

Sospirai. «Okay, ti prendo in braccio ma stai in silenzio.» sussurrai alzandola di peso.

«Wohoo!» urlò ridendo.

«Lexus!» la sgridai a bassa voce.

Finalmente riuscii ad entrare in casa. Mi chiusi la porta alle spalle con un calcio e raggiunsi camera mia.

Adagiai Lexus sul mio letto, togliendole gli anfibi e rimboccandole le coperte.

Era in uno stato terribile, si lamentava e mormorava frasi sconnesse.

«Eddie...?» mi chiamò quando spensi la luce.

Mi voltai. «Si?»

«Perchè sono cosi difficile da amare?» anche al buio, riuscii a scorgere la sofferenza nei suoi occhi.

Feci una breve pausa avvicinandomi. «...In realtà è molto facile.» la guardai serrando la mascella, pentendomi subito di cosa avevo appena detto.

Non rispose. «Lex?» la chiamai in un sussurro.

Si era addormentata.

'86 Baby! || Eddie Munson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora