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Tutti mi hanno sempre detto che non sembro per niente napoletana, in primis perché non parlo mai il dialetto, cosa che praticamente fanno tutti qua a Napoli. Secondo perché non mi trucco né vesto in modo ridicolo come molte persone che vivono qui.

Ieri per esempio carotina indossava una maglietta giallo ocra davvero orribile e che non la risaltava per niente.

Ho conosciuto anche Naditza, la ragazza di Filippo, cazzo se si veste male. Glielo ho anche detto, ha risposto che non gli interessa di vestirsi bene, e che ha problemi molto più grandi. Ma mi ha sorriso.

Siamo diventate amiche subito, anche se gli ho detto che si veste di merda e che dovrebbe curarsi di più i capelli.
Cioè in realtà all'inizio sembrava abbastanza contrariata all'idea di essere amiche ma quando ha saputo che avevo affrontato Ciro – sì, so come si chiamano tutti quelli del suo gruppetto, Carmine me li ha "presentati" –, si è subito mostrata interessata.

Ieri ho anche scoperto che criminale sexy si chiama Edoardo e che è off limits perché è sposato anche se da quanto ho capito, non gli interessa molto. Carota si chiama Totò, codino è Gaetano – anche se tutti lo chiamano pirucchio –, biondino è Pino – ma lo chiamano pino o' pazz, e sì non mi è sfuggito il nomignolo in onore a Pino Daniele – e begli occhi si chiama Milos.

Carotina, invece, Nadtiza mi ha detto che è una stronza super galattica e che in realtà si chiama Viola.
Mi ha raccontato che aveva una tresca con Ciro e molti gossip che mi sono risultati utili per capire meglio chi c'è nel riformatorio e cosa fa.

Oggi però è un nuovo giorno, e quando Liz, la comandante viene a svegliarci, smetto di fissare il soffitto.
Ieri notte non ho dormito molto, forse per il letto nuovo, forse perché nonostante tutto ora sono in riformatorio ed un pochino, davvero molto poco, questa cosa mi fa paura.

Più che altro so che dovrò prendere altre abitudini, tipo: rifare il letto ogni mattina, non poter stare al telefono, non poter vedere tutte le serie tv che voglio la sera e altre cose di questo tipo. Fortunatamente però mia madre ieri sera mi ha portato i scatoloni con tutte le mie cose dentro. Non troppoe cose ma lo stretto necessario e qualche altre cose che io ritengo essenziali per vivere qui, cose per passare la noia.

Mi alzo dal letto e scendo, rifaccio il letto mentre Silvia, la ragazza che è capitata in cella con me, rimane a letto. Sono diventata amica anche con lei, per questo non mi pesa questa "convivenza".
Gli butto il mio cuscino in faccia e lei me lo rilancia, a differenza sua però io lo prendo.

«buongiorno pure a te» dice lei, sorridendo mentre si alza.

«giorno» sussurro sbadigliando.

«non aie dormito ben aier, è o ver?» annuisco e lei mi conorende dato che mi dà una pacca sulla spalla. «anche io non ho dormito bene il primo giorno in riformatorio, in realtà per i primi dieci giorni, ma pcchè staje mal, tuij sembr sta benissimo.» chissà perché stava male, perché era chiaro che non intendesse che aveva l'influenza.

«sono contenta di non essere così tanto strana.» rispondo e lei ridacchia mentre si dirige in bagno.

Vado verso l'armadio prendo le cose che mi servono per vestirmi e lavarmi e poi esco, cercando Naditza tra le tante ragazze nel corridoio dei dormitori. «ciao Clà!» mi saluta proprio lei, ed io ricambio con un sorrisone. Ma poi si sofferma sul mio pigiama con scritto “bad boys take you to heaven” ma poi sembra risvegliarsi e viene verso di me.

«comm staje?»

«penso bene, in realtà.»

«piens è nu conto, come staje davvier ne è n'atro», risponde e mi guarda amichevolmente.

PISTOLE PUNTATE AL CUORE 🖤Where stories live. Discover now