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«ora! Sbrigati Clarì!»
«eccomi sto arrivando, aspettami!» dico, mentre prendo le ultime due cose e le butto nella mia borsa. «cazzo non trovo il pigiama» sussurro tra me e me, ma Edoardo deve avermi sentito perché mi risponde che l'importante è che ho preso l'intimo e le cose per l'igene. «non dovresti andare se vi scoprono succede un casino.» cazzo.
Mi giro verso Silvia, che mi sta vedendo sgattaiolare via dalla mia cella. «Silvia, io...»
«Clarissa di questo passo tuo fratello ti abbandonerà, gli stai facendo male.» ascuoto la testa e mi ripeto che è la cosa giusta e che mio fratello rimarrà per sempre al mio fianco. «mio fratello starà per sempre con me. Siamo una cosa sola
E detto questo esco dalla cella che Lino a gentilmente lasciato aperta e al fianco di Edoardo corro verso i dormitori maschili che sono dall'altra parte del rifornatorio. Io ed Edoardo ci teniamo per mano mentre corriamo verso i dormitori, ad un certo punto quasi ci scoprono e ci mettiamo dietro ad un muro per non farci vedere, le guardie poi se ne vanno e noi scoppiamo a ridere, per poi riprendere a correre.

Non so come sia successo ma ho stretto molto con Edoardo e gli altri del gruppo di Ciro. Certo tutti tranne Gaetano ma faccio finta che lui non esista ultimamente.
«arrivati.» dice Edoardo, vedo Ciro che se ne sta vicino alla finestra a fumare, nudo, se non fosse per i boxer neri che indossa. Stronzo.
Arrossisco all'istante ed Edoardo ridacchia, era a conoscenza di tutto!
«siete dei maiali!»
Si battono il cinque ma non posso fare a meno di sorridere. «sicuri che non mi stuprerete ho paura, aiuto!» esclamo a bassa voce, loro diventano seri ed io alzo gli occhi al cielo. «andiamo, stavo scherzando!»

«viè ca piccerè.» eseguo e Ciro mi mette le mani sui fianchi, mi avvicina a lui e con una scintilla triste negli occhi e preme le sue labbra sulle mie, per la seconda volta nella giornata, io mi scosto. «che cosa hai?»
«niente.» decido di non indagare oltre ma mi distacco, indietreggio e guardo Edoardo ma lui abbassa la testa. Sarà sempre leale a Ciro. Mi mordo il labbro inferiore e cambio discorso. «non ho il pigiama, mi presti una maglietta e dei pantaloni?» Ciro va verso il suo armadio e prende una maglietta nera e oro, me la lancia addosso ma non mi da dei pantaloni. «i pantaloni?»
«non li metterai.» Edoardo si mette una mano davanti alla bocca e preme per non ridere, io invece vorrei solo strangolare il ragazzo che ho davanti. «Ciro ma-»
«niente ma, va' a cambiarti.»

Mi guardo allo specchio che sta sopra al lavandino, la maglietta di Ciro mi arriva poco più su delle ginocchia.
Mi sono struccata e pettinata bene i capelli, sono completamente al naturale. Ho un ansia che non so giustificare, paura di non piacergli.
E questo non è normale.
Niente che coinvolge noi due è normale.

«sei bellissima, piccerè.» mi volto di scatto e lo vedo guardarmi.
«mi hai visto mentre mi cambiavo?» lui annuisce.
«se un maiale!»
«questo lo avevi già detto.»
«e lo ripeto perché ci credo veramente tanto! Sei un idiota che si crede chissà chi, proprio un pezzo di merda! I-io non volevo che tu mi vedessi nuda.» lui alza gli occhi al cielo. «non la pensavi così qualche giorno fa.» apro la bocca per parlare ma poi la richiudo. Assottiglio gli occhi in due fessure. Non ha tutti i torti ma questo è ovvio che non glielo dirò.
«mi hai manipolato.» lui sbarra gli occhi, poi cerca di tornare normale.
«non è vero non ti ho costretto a fare nulla, non provare più a dire una cosa del genere.» strano.
Sembra quasi come se lo avessi veramente ferito. «vaffanculo Cì, sei uno stronzo di merda! Mi hai guardato quando non volevo essere guardata. Non sono più sicura di voler dormire da te.»
«ij stronzo di merda?! Si tu a strunz e merd! Me staje facen impazzì, solo tu ne si capace. Me faij perdere a cap, pecchè te voij più de qualsiasi cos. Sei l'unica che me lo fa venire duro, sei l'unica che desidero dopo nu sacc de tempo, sei l'unica che... Vafangul Clarì!».
Il mio cuore accelera e decelera, sembra che mi stia esplodendo nel petto. Non so cosa sia giusto o sbagliato.
In questo momento vorrei solo baciarlo e dirgli che provo lo stesso ma non lo faccio resto in silenzio, da codarda, lo sono sempre stata.
Lo supero e sussurro solo: «voglio andare a dormire».
Vedo Edoardo sdraiato sul letto senza maglietta, ma con dei pantaloncini rossi che gli arrivano al ginocchio.
Probabilmente ha ascoltato la conversazione perché mi guarda in modo strano, in modo... Consapevole.
Non ci faccio caso, gli do la buonanotte e salgo la scaletta, mi sdraio sul letto di Ciro e mi metto sul lato sinistro del letto, dandogli le spalle. Sento sprofondare un po' di più il letto e capisco che anche Ciro si è sdraiato. Il problema è che il letto è troppo piccolo quindi se io ho preso tutto lo spazio, lui non ne ha.
Maledetta me, che non ho ascoltato Silvia. Mi giro verso di lui e alzo la testa. Lo guardo, ha un viso imbronciato e duro sembra che ha appena perso una battaglia e... Sorrido. Perché nonostante la mia testa non voglia accettarlo, io per lui provo un qualcosa di molto forte. Qualcosa che non voglio provare e che ho deciso, da domani cercherò di non provare più, ad ogni costo.
«che fai?»
«fatti più vicino e stendi il braccio.»
«pcchè?»
«tu fallo», dico, lui esegue ed a questo punto poggio la testa sulla sua spalla, metto la mano sul suo petto nudo e solo ora noto che si è messo dei pantaloncini. «ti sei vestito.»
«già» dice, con voce spezzata.
Alzo lo sguardo e lo punto nei suoi occhi, ciò che vedo probabilmente è un allucinazione ma vedo che ha gli occhi lucidi. E solo ora, guardandolo veramente noto che è spezzato, rotto, da tutto il giorno. Guardandolo capisco che non avere una risposta da parte mia, l'ha ferito ancora di più di quanto era ferito prima. E tutto questo mi spezza il cuore. «Ciro ciò che ti ho detto prima...»
«hai ragione, sono un mostro, tranquilla non sei l'unica a pensarlo, sai, me lo dicono in molti.»
«non è vero non lo sei, e io non faccio parte di quel "molti". A volte per me è solo più semplice prendere la strada più facile, quella dove ti dico che sei un mostro. Sai Ciro nel caso te lo fossi dimenticato, hai solo diciannove anni.» posa lo sguardo su di me e mi guarda come se fossi la cosa più bella su questa terra. «ha ragione la gente invece, sono un mostro e anche tu te ne renderai conto un giorno.»
«quel giorno non è oggi né domani, quindi ora sta con me, perché sai che non durerà per sempre, lo sappiamo entrambi, ma voglio godermelo, va bene?» lui sospira e mi da il bacio più dolce e più triste che abbia mai ricevuto. «ti prometto che un giorno diventerò migliore per te.» non gli rispondo, non sapendo cosa dire; lo abbraccio e basta, perché so che un abbraccio vale più di mille parole e non fa nulla che si riconduca al sesso come pensavo che avrebbe fatto, no, stiamo solo abbracciati, facendoci da ancora l'uno con l'altro.

Spazio autrice

Direi che vi sto facendo sognare eheheh
Ciro sembra molto carino con Clarissa ma chissà....

Clarissa invece ha amesso di provare qualcosa di molto forte per lui, sarà amore? Assolutamente no solo odio ☠️

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e alla prosssima!

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PISTOLE PUNTATE AL CUORE 🖤Where stories live. Discover now