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Oggi c'è la gita in barca.
Non ho portato neanche un costume.

Di certo non credevo che saremmo andati a fare una bella gita in barca, insomma non sapevo che al riformatorio si facessero cose del genere. «vieni! Ti presto io un costume.» dice Silvia, in modo gentile ed io le sorrido.

«ti avverto, voglio essere così sexy e sensuale che le persone mi si dovranno buttare addosso.» affermo, prendendo uno dei costumini e scuotendolo. Lei si avvicina e fa un urletto di gioia.
Poi nella cella entra Nadtiza con anche il suo bustone di roba.
«aaaah quanto mi diverto a fare queste cose!»

«Nad, o' sap ca chest strunz se vol fa biell pe Ciro?» esclama Silvia, ed io sgrano gli occhi mentre Nad scoppia a ridere.

«i-io non ho mai detto una cosa del genere!»

«è o vier oppure te sij innamurata?».
Fanculo. La. Mia. Vita.

Non ha più senso nemmeno esistere perché a quanto pare le figure di merda le faccio solo io, è come se io attraessi sfiga. Tanta sfiga, troppa sfiga. Per prima cosa vedo i suoi occhi neri, poi il suo sorriso, poi riesco a guardarlo per intero.
Ha ancora la maglia e diciamo che questo mi rassicura leggermente che poi in realtà, non si vede neanche l'ombra di un costume.
E questo mi fa alzare le sopracciglia.
«non porti il costume», gli faccio notare. Lui entra nella stanza e si appoggia al muro con le braccia incrociate al petto. «nun facc mai o' bagn.» rimango sorpresa da ciò.

«wow, pensavo che fossi il tipo che non perde occasione per mostrare i muscoli» ed è vero, pensavo fosse uno di quei tipi che fanno di tutto per mostrarsi alle ragazze e rimorchiare.
Edoardo, dietro di lui, ridacchia.
Totò e gli altri sembrano non esserci, ma Edoardo è come l'ombra di Ciro, ovunque vada lui c'è sempre Edoardo pronto ad aiutarlo. Questa cosa mi intenerisce un pochino.

«le ragazze me se buttano 'ncuoll o' stess.» risponde e faccio una smorfia di disgusto, lui però sorride in modo bastardo e guarda sia Nad che Silvia.

Ed io, oh cazzo... Loro abbassano la testa. Mi porto le mani davanti alla bocca e guardando come sono dispiaciute e pentite, sgrano gli occhi.
Non ci posso credere, insomma, da Silvia me lo sarei aspettato dato che attrae solo casi umani ma Nad... Merda. Se fossi stronza lo direi a Filippo e mi godrei la scena. Ma cazzo.
Le mie due migliori amiche sono andate a letto con Ciro, porca merda.
Non so né perché né con quale coraggio ma scoppio a ridere. Una risata vera e sentita, qualcosa che arriva dal cuore. Perché vederle così in difficoltà in una situazione così... Fanculo fa troppo ridere.

Loro mi guardano e poi mi seguono a ruota. «cazzo! Siete delle persone orribili, ma come... Merda. Dio siete proprio delle gatte morte!» loro ritornano serie, come se credessero che quella di prima fosse una risata isterica. «tranquille, stavo scherzando, oddio forse in parte però non me la sono presa, cioè più che altro, merda sono seriamente sorpresa.» mi giro verso Ciro che probabilmente voleva solo mettere discordia e gli faccio il dito medio. «se credevi che mi potessi far ingelosire aspetta che io mi metta il costume e ne riparliamo ora uscite, tutti e due!» Edoardo ridacchia.

«scometto che oggi sarà la prima volta che Ciro si farà il bagno»
«cinquanta euro e le dividi: dieci per cinque settimane, ok?» rispondo io. Edoardo mi stringe la mano per poi uscire dalla cella.

                               ****

«sicure che sono sexy?» mi guardo allo specchio terribile che abbiamo nella cella, in bagno. «oh sì, farai invidia al mondo.»

«avete visto Kubra?»

«è in isolamento, con Viola, si sono picchiate ieri pomeriggio, approposito, tu dove eri?» rispondere a questa domanda mi da venire un groppo in gola.

PISTOLE PUNTATE AL CUORE 🖤Where stories live. Discover now