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Oggi è un cazzo di giorno importante.
Alle cinque si terrà il mio club, questo significa iniziare il percorso con tutti i ragazzi che ci sono qui dentro e farmi il culo per essere apprezzata.

Ma significa anche che Ciro deve essere la mia ombra e viceversa per il compito che ci darà Beppe.

«Clarì, sbrigati che Beppe vuole parlare a te e agli altri del progetto che vi ha assegnato.» mi comunica Liz, per poi uscire di fretta dalla mia cella. Sono circa le dieci, abbiamo fatto già colazione ed io ho controllato per la cinquantesima volta il mio quadernino per appurare sempre di più il programma.

Sono già vestita: ho una maglia lunga blu e dei pantaloncini di jeans corti, delle Nike ai piedi e una collana di perle intorno al collo.

Mi sbrigo e raggiungo l'ufficio di Beppe, insieme a Nad che fa parte del gruppo di ragazzi che fanno parte del progetto.

Appena varchiamo la porta dell'ufficio di Beppe, il sottoscritto comunica a Nad che deve andare con gli altri perché tanto Viola è in isolamento e che quindi per loro il progetto verrà rimandato.

Mi metto al fianco di Ciro che dovrà essere il mio collaboratore e saluto gli altri. «il progetto che ho inventato per voi si chiama Soul», inizia.
«anima?» chiedo.
Lui annuisce.
«il progetto o gioco, chiamatelo come volete, consiste nello scoprire l'anima dell'altro. Scoprire cosa gli piace, cosa odia, cosa ama... Scoprire ogni sfaccettatura del suo carattere.»
Io sorrido e rispondo subito. «allora per me il progetto può finire qui: lui è uno stronzo. So già com'è la sua anima.» Beppe ridacchia.
«quello lo sappiamo tutti, però. Devi trovare in lui qualcosa che non sa nessuno» mi risponde ed io ariccio le labbra in una smorfia. «dicevo... Dovete scoprire l'anima dell'altro e poi portare una specie di presentazione. Creerete un quadro, rappresentando l'altro, sceglierete una canzone che secondo voi lo descrive e scrivete una lettera che se volete potrete leggere anche a noi ma che se non volete solo al vostro partner».

Cazzo.
Ho sempre creduto che una cosa come questa: dipingere o scrivere oppure ascoltare una canzone pensando a qualcuno, sia una cosa molto intima.

E su queste cose, non si può mentire.
Molto grave se si parla di me e Ciro che dobbiamo “scoprire l'uno l'anima dell'altro”.

Una volta detto questo usciamo tutti in coppia dopo che Beppe ci ha detto che dobbiamo stare insieme.
Ciro fa per andare al campetto di calcio ed io invece per andare nella sala comune ad allestire tutto.
Ci lanciamo un'occhiata dopo che ce ne siamo accorti. «andiamo al campetto.»
«no andremo a preparare tutto per oggi pomeriggio.»
«campetto.»
«Ciro vuoi ritrovarti senza il cazzo?»
«vaffanculo, strunz.»
«fa come se te lo avessi ridetto.» lo vedo prendere un grande respiro e camminare verso di me, sorrido compiaciuta e lo seguo, dato che per la rabbia mi ha superato.

Poi per farlo incazzare ancora di più, decido di osare. «come sta Cardiotrap?», lui si ferma così bruscamente che io sbatto contro la sua schiena, e mi ci aggrappo per non cadere.

«cosa cazzo te ne frega de cumm sta Cardiotrap?»
«è un mio amico, mi interessa.»
«te o' scopi? Pcchè se te o' scopi dovresti aggiornà u termine cumpagn.»
«sei geloso? Solo dopo una palpata al culo? Pensa se mai mi bacerai.» lui si irrigidisce ed io mi metto davanti a lui. I suoi occhi mi penetrano in un modo che non avrei mai neanche pensato che esistesse. Poi le sue labbra si piegano in un sorriso.
«perchè, vuoi che ti baci?»
Questa domanda mi fa arrossire e di conseguenza, mi fa perdere le redini della discussione.
Ora è lui in vantaggio.

«non ho mai detto questo.» mi giro, dandogli le spalle, dopo qualche secondo sento il suo respiro sul collo e la sua mano che mi scosta i capelli dal viso, esponendo il mio collo.
Il suo petto aderisce alla mia schiena ogni volta che riempie i polmoni di ossigeno.

PISTOLE PUNTATE AL CUORE 🖤Where stories live. Discover now