Inferno, Parte Due

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Lascio che le lacrime mi percorrano il viso, sono esausta.
Lui mi aveva promesso che non mi avrebbe fatto del male e invece mi aveva spezzato il cuore.
Succedeva continuamente.
Ma che cazzo, perché io?

Sono una Di Salvo, ecco perché.
Preferirei non essere mai nata che avere questo cognome.
Lo odio, odio il mio cognome e odio le persone che mi hanno messo al mondo.
Odio i Ricci e odio il Ricci che mi ha spezzato il cuore.
Li odio tutti così tanto che mi si potrebbe rompere il cuore un'altra volta solo per questo.
Mi rendo conto per la milionesima volta che amare è un'arma a doppio taglio. Amando ti ferisci.
Per amore fai di tutto, anche chiudere gli occhi su evidenti segnali.
Le sue scuse, i suoi ti amo, i suoi "con me puoi parlare" tutti falsi.
Lui mi vuole morta e vuole morto anche mio fratello, l'unica ragione per cui sono ancora in vita.

Corro, corro e di nuovo corro.
Cerco mio fratello ovunque e mi viene solo un ultimo posto in mente dove cercare, il magazzino dove Filippo ha trovato il pianoforte.
Mi ricordo che quello è il posto preferito di entrambi e quindi mi dirigo lì, cercando di non farmi vedere da nessuna guardia.
Apro la porta e guardo in giro, finché non vedo dei capelli neri spuntare da dietro uno scatolone, Filippo.
«chiattì, vie ca.»

E sento qualcosa trafiggermi la schiena. Mi giro e vedo Carmine con un coltellino in mano sporco di sangue, la faccia che è uno straccio e gli occhi colmi di lacrime.
«Ca, ma che cazzo?» mi accascio a terra dolorante, il coltellino mi ha trafitto la schiena e il dolore è lancinante. «dovevo farlo, Cla, scusami, ma dovevo farlo tu volevi costringermi a stare con la mia famiglia, volevi portarmi via Futura, me lo ha detto Viola e me lo ha detto anche mamma. Ha detto che volevi convincermi a fare la vita da criminale, io non voglio questo, non voglio che Futura debba patire quello che ho patito io, scusa Cla.» scoppia a piangere davanti ai miei occhi e cade in ginocchio come me, mi prende tra le braccia e continua a supplicare il mio perdono.
«devo... Mamma ha detto che devo... Finire il lavoro.»
«mamma Ca? Mamma? È stato papà, ti ha detto che volevo fare questo a te? A Futura? Non lo biasimo, non ha funzionato quando me lo hanno chiesto così ti hanno mentito, ma la cosa che mi fa più male è che gli hai creduto!» dico con tutta la forza che ho nel corpo.

«scusa Cla, scusa.»

«mi vuoi uccidere? Lo farai? O uccideranno Futura non è così?» lui si morde il labbro e continua a cullarmi tra le sue braccia.

Mi tradiscono tutti, prima o poi.

«scusa Cla, non voglio ma devo. È mia figlia, la mia famiglia insieme a Nina, io non posso, non posso lasciarle morire Cla!» e continuo a piangere e a singhiozzate perché realizzo che per loro ucciderebbe me.

«e mi uccideresti?»

«possiamo trovare un'alternativa, scusa, scusa io non voglio ucciderti, ma devo ti prego troviamo un'alternativa...»

«è come se fossi già morta! Mi hanno pugnalata tutti oggi, chi con le parole chi con i fatti, non importa, per te sono morta e tu per me sei morto. Non ti voglio più con me, vai via, VIA CAZZO!»

Ciro spalanca la porta e vede Carmine cullarmi mentre il sangue esce in quantità enormi sul pavimento, guarda Carmine con gli occhi sbarrati e poi guarda me.
Con gli occhi che riservava a me, solo a me. In un attimo però ritorna il suo sguardo da stronzo e si rivolge a mio fratello. «bene piecuro, arriva la parte divertente, ho una sola domanda per te prima che morirai, perché?» dice indicando con un cenno della testa me. «non sono affari tuoi è la risposta.»

Ciro parte all'attacco e inizia a cercare di prendere Carmine per ucciderlo. «l'unica cosa per cui posso ringraziarti è per avermi facilitato il lavoro.» aggiunge, il cazzone idiota.
Lo odio.
Non riesco nemmeno a guardarlo in faccia.
Continuano a picchiarsi fin wuando arriva il punto in cui Ciro prevale su Carmine e nonostante io al momento odi entrambi, il mio cuore sussulta perché non so chi vorrei rimanesse in vita.
In altre circostanze direi mio fratello, anche se il mio amore per Ciro è puro, l'amore per un fratello è ben maggiore ma dal momento che mi hanno ferito entrambi, forse è un bene che muoia prima di vedere chi avrà la meglio sull'altro.
Sento dei rumori alla porta, cone se qualcuno stesse cercando di entrare.
Dopo aver fissato la porta per qualche secondo, cerco di fare di tutto per tenere aperti gli occhi.
Carmine urla. «accirm! Accirm! Ti prego uccidimi, non posso vivere sapendo quello che ho fatto. Accirm!» gli occhi mi pizzicano nuovamente perché una parte di me sa che Carmine non voleva farlo.
Lui voleva solo proteggere la sua famiglia, come chiunque avrebbe fatto. Ma questo non significa che io non stia male.
Anche io ero la sua famiglia.
Avrebbe dovuto salvare anche me in qualche modo.
Quando mi giro vedo Filippo con una specie di attrezzo tra le mani, da qui mi pare un caccia vite e poi si avvicina a Ciro pericolosamente.
Grido un «no!» ma è troppo tardi, Filippo ha già ferito Ciro davanti ai miei occhi.
Qualcuno riesce finalmente a vuttare giù la porta e nel magazzino entrano il comandante e Beppe.
«ma che cazz avete fatto! Eh! Cirù!» poi Beppe si accorge anche di me, nascosta da qualche scatolone.
«ja Clarissa! Tieni gli occhi aperti Clarì.» mi prende tra le braccia e fa per portarmi fuori. «no Beppe, chiama l'ambulanza e digli di venire al più presto, i ragazzi devono rimanere qui.» Beppe fa come dice il comandante e mi posa nuovamente a terra per chiamare un'ambulanza successivamente vedo solo il nero.
Buio totale.

Chissà se ce sta ancora o mar for ar aspettam.

Nuovo capitolo!
È una bomba, lo so.
Comunque spero vi piaccia e che capiate ciò che ha fatto Carmine e cosa pensa Clarissa, spero di essere stata chiara ecco.

Alla prossima amici!

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