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Prendono una bottiglietta d'acqua e la mettono al centro.

Tutti sembrano abbastanza annoiati dato che è un gioco davvero stupido, e anche se tutti sanno che ormai obbligo e verità non si gioca più innocentemente come quando eravamo piccoli, sono quasi tutti scazzati. Alcuni, come Edoardo, Ciro e Gaetano, hanno 19 anni e per loro quindi è un gioco davvero stupido.

Lo ritengono per bambini.

«ok giro io!» escalama Nad, e fa girare la bottiglietta.
Esce Carmine.

«verità.» risponde, secco. Lui è uno tra i scazzati.

«è vero che... Tua sorella è una rompicoglioni emotiva?» chiede, tra una risata ed un'altra ed io gli lancio uno dei cuscini che stanno sul divanetto dietro di noi. Carmine sorride, divertito. Riconosco che questa è la sua rivincita.

«sì, ha letto troppo libri d'amore.» gli faccio il dito medio. «se solo sapessi cosa c'è scritto nei libri d'amore capiresti che Dio si sta rivoltano dall'alto dei cieli.» tutti emettono una risatina, capendo dove sto andando a parare.

Carmine gira la bottiglia e finisce su Totò.
«obbligo, uno bello è piecuro!» Edoardo gli batte il cinque.

«tu obbligo a...»
«limonare con Silvia.» finisco io la frase per lui, e Totò, me ne sembra grato. Probabilmente non bacia una ragazza dagli anni delle guerra. Silvia mi guarda storto ed io alzo le mani in segno di resa, con un sorriso malizioso sulle labbra. Lei comunque mi sorride. È Silvia però ad alzarsi, cammina e quando arriva da Totò gli si mette a cavalcioni.

Iniziano a limonare e un sorriso mi illumina il viso, sono perfetti.

Forse ho appena involontariamente creato una coppia.

Sono un genio.

«ok ora tocca a me», dice Totò e gira la bottiglia.
Finisce su Filippo.
«verità.» Totò sembra pensarci su.

«è vero che ti piace Clarissa?» socchiudo gli occhi e gli lancio un'occhiataccia, ma lui alza le spalle.
«non sapevo cosa chiedere.» dice.

Filippo non sembra dubitare nemmeno un secondo. «no, amo Nad.» io e lei ci scambiamo un'occhiata e capisco che entrambe siamo state colpite dalla sua frase, infatti poi Nad bacia appassionatamente Filippo ed io sorrido. Somo così felice per loro.
«awww che carini!» ammetto, Silvia mi dà ragione e ritorna al suo posto, dato che era rimasta vicino a Totò.

La bottiglietta finisce su di me. «obbligo.»
«tu obbligo a...»
«stare in bagno con Pino per 15 minuti.» finisce Gaetano.
Lo guardo attentamente e capisco che era tutto programmato. Stronzi.
Non che Pino mi sembri uno svitato però sembra che Gaetano lo abbia fatto apposta, con cattiveria. A me queste cose non piacciono affatto.
«ok.» rispondo.
Mi alzo e Pino mi segue, non mi sfugge che i ragazzi fanno delle battuttine su come io non abbia esistato nemmeno un secondo.

Arriviamo in bagno, cercando di non farci sentire dalle guardie e rimaniamo uno davanti all'altro. Poi io mi siedo su un lavandino e Pino sorride malizioso, io ricambio.
Fanculo tutti.
Mi si avvicina e mette le braccia ai lati del mio corpo. «pecchè nun aie esistato? Praticamènt tuttè hanno rifiutàt e' sta' sol cu me.» dentro di me qualcosa si spezza. Mi dispiace per lui, infondo sì, non è il mio tipo ma non capisco perché la gente debba essere così stronza. «non sono una stronza.»
«io credo di sì invece, solo cu u sei solo co chi se o meritat.» mi risponde, ed ha ragione.

Se mi provochi o mi stai sul cazzo divento una bestia, ma per il resto del tempo sono sempre gentile.
«me piac u sai» si allontana e si passa una mano sui capelli.
«perché?»
«si una cu e palle, nisciun affronterebbe Ciro in quel modo, soprattutto quando è in gruppo.» in quel momento mi rendo conto che Ciro deve avere davvero molto controllo se nessuno lo affronterebbe. Mi tremano le gambe, anche se sto seduta. «è davvero così orribile come sembra?»
«ha ucciso o' su miglior cumpagn a sangue freddo, era na' persona ca' cunsiderava comm nu fratello.» spiega, ed io sbatto le palpebre ripetutamente. «sul serio?», annuisce.
Cazzo.

PISTOLE PUNTATE AL CUORE 🖤Where stories live. Discover now