•5 - Amici.

568 43 0
                                    

«Aspetta!» Lo ignoro e continuo a camminare lungo il marciapiede, cercando di non piangere solo per evitare di  rovinarmi il viso

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Aspetta!»
Lo ignoro e continuo a camminare lungo il marciapiede, cercando di non piangere solo per evitare di rovinarmi il viso.
«Jungkook, che cazzo!»
Amico, ma per favore.

Afferra il mio braccio, per farmi voltare verso di lui. «Non toccarmi» dico, subito, con i denti stretti.
«Per favore, lasciami spiegarti come stanno le cose» sospira, scuotendo la testa.
«Non c'è niente da spiegare, Taehyung.»
Mi stacco dalla sua presa e mi trattengo a stento dal tirargli uno schiaffo e sputargli in faccia, anche se in questo momento la sua guancia mi attira in particolar modo.

«A quanto pare sono un tuo amico. Sai è un po' sorprendente visto che l'ultima volta che ho controllato, ero il tuo ragazzo. Quand'è mi hai declassato ad essere un "amico"? Prima o dopo avermi scopato sul bancone della mia cucina? Sicuramente dopo, visto che mentre mi scopavi mi chiamavi "amore". Te lo ricordi, vero?»

Lascia andare le sue braccia lungo i fianchi, stringe i pugni e tiene i suoi occhi fissi su di me.
«Non so perché l'ho detto» dice, a bassa voce.
«Lo so io - sbotto-, l'hai detto perché ti vergogni di me.»
Sgrana gli occhi, «non è vero, Jungkook! Non dire cazzate, sai benissimo che non m'interessa l'opinione delle persone.»
«No, Taehyung. Il fatto che tu stia con me, che il grande e meraviglioso Kim Taehyung stia insieme a uno squallido spogliarellista è qualcosa da evitare che si sappia.»

Deglutisco, portando le braccia al petto. «Sono sicuro che se fossi stato un comune ragazzo, tu non mi avresti neanche notato.»
«Che cosa dici, Jungkook...»
Si passa una mano tra i capelli, così lo afferro per la sua camicia. «Guardami. Dimmi, se ti fossi passato accanto per strada, se tu non fossi mai venuto al club, mi avresti guardato? Avresti pensato solo per cinque secondi a chi fossi? Probabilmente no. Il mio lavoro ti piace, ma al tempo stesso ti fa vergonare.»

Scuote la testa, «non m'importa se tu sia uno spogliarellista o modello di Vogue, Kookie! Come puoi minimamente pensarlo?»
«E allora perché non le hai detto la verità? Perché non mi hai lasciato dirle che sono il tuo ragazzo?»

Il suo silenzio, mi fa solamente sentire un peso al petto.
«Appunto» dico. Deciso ad andarmene il più lontano da lui, faccio per camminare ma afferra il mio polso con la sua mano.
«Non è così semplice. Se la stampa lo venisse a sapere, se i media sapessero di noi...di te, la tua vita cambiarebbe per sempre. Non avresti un momento di privacy, i paparazzi ti seguirebbero ovunque pur di avere una tua foto e così i giornalisti. Il tuo viso sarebbe ovunque. E io non voglio che tu viva questo, piccolo. È già abbastanza che sia solo uno di noi due a sopportarlo.»

Mi giro per guardarlo: ha l'espressione più preoccupata di questo mondo.
Non ho mai visto questo tipo di espressione sul suo viso e in un certo senso, non gli si addice.

«Quella ragazza non era un paparazzo e nemmeno una giornalista» gli dico, scuotendo la testa.
Mi stacco dalla sua presa. «È un'ottima motivazione, dico sul serio e ti credo ma non è solo per questo...lo so e anche tu lo sai. Sono stanco di essere "nascosto", perché le persone non capiscono cosa sia essere uno spogliarellista.»
Faccio spallucce, «mi dispiace...ma devo riflettere.»

STRIP 3 | Madness-Lies Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora