STRIP 3 | Madness-Lies

•9 - La benzina è fatta per bruciare.

Mi rigiro nel letto vuoto, sentendo il mio stomaco stringersi.
Ovviamente non riesco a dormire, sono troppo preoccupato di quello che sta facendo Tae al piano di sotto.
Pensavo che dicendogli quelle cose, avrebbe risposto per ribattere ma è rimasto in silenzio.

Sospiro, stringendomi nella sua maglietta nera che ho addosso.
Riesco a sentire l'odore del tabacco e del talco, che mi stordisce facendomi quasi rilassare.

Chiudo subito gli occhi, appena lo sento aprire la porta della stanza.
Mi stringo nelle coperte, sperando che creda che stia dormendo.
Si siede sul bordo del letto, accanto a me. Il mio naso si innonda di un odore forte di fumo, così capisco che deve fare una sigaretta tra le dita.

«Mi dispiace» sussurra, sfiorando la mia guancia con il pollice. «Ti supplico, non odiarmi.»
Come potrei odiarti?
«Non voglio perderti per nessuna ragione al mondo, Kookie. Sarei in grado di andare persino sulla luna per te, potrei fare qualunque cosa serva a farti restare con me.»
Perché me lo dici solo adesso?
La sua voce trema, così sussulto leggermente. Sta piangendo.
«So di averti deluso, stasera. Ho deluso anche me stesso. E ho sbagliato a mandarti via, ho sbagliato a trattarti in quel modo. Sono stato uno stronzo, Kookie e tu non sei nemmeno l'ultima persona con cui dovrei esserlo. Non voglio perderti, ma se continuo a starti vicino finirai per soffrire più di quanto tu non stia già facendo.»

No, non dire così.
«Probabilmente pensi di stare bene, ma tutto questo ti porterà solo a provare dolore. Non sono capace di amare, Kookie. Non lo sono mai stato e non sono in grado di amarti come meriteresti di essere amato.»

Vorrei chiedergli per quale motivo mi sta dicendo queste cose, solo adesso ma sono come paralizzato dalle sue parole.
Non mi aveva mai detto cosa sentiva, certo ci aveva provato ma non l'aveva mai fatto in modo così diretto come adesso.
Quando giochi con il fuoco, finirai per bruciarti. Lo dicono tutti e lo penso anche io, ma forse, voglio bruciarmi.

Perché noi due siamo sempre stati come il fuoco e la benzina.
L'ho sempre alimentato e nonostante il fuoco, non mi sono mai fatto male. Perché la benzina è fatta apposta per bruciare.

«Ti amo» sussurra. Posa le sue labbra sulla mia fronte, mentre con le dita accarezza la mia guancia facendomi rabbrividire.
Ti amo anche io, cosa credi?

Appena si alza, deglutisco confuso. Esce dalla camera da letto, lasciandomi da solo.
Mi metto seduto sul letto, senza riuscire a smettere di pensare alle sue parole.
Sento di dover andare da lui, per parlargli e chiarire la situazione.

A piedi nudi, cammino sul pavimento freddo  per scendere le scale e raggiungere la palestra, sicuro di trovarlo lì.
È seduto sulla sedia, con la sigaretta tra le labbra e lo sguardo fisso sulle sue mani fasciate.

Quando mi nota, solleva la testa sorpreso e mi guarda con gli occhi che luccicano.
«Perché non mi hai mai detto come ti sentivi?»
Sospira, «non stavi dormendo.»

«Cosa ti fa credere che io soffra, quando sono con te?» Gli chiedo, con le sopracciglia aggrottate e uno sguardo serio.
«Stasera ti ho ferito.»
Scuoto la testa, chinandomi per guardarlo negli occhi. «No, stasera mi hai preoccupato a morte» ribatto, appoggiando le mani sulle sue guance. «E mi hai fatto incazzare tantissimo, ma non mi hai ferito.»

«Cristo, Kookie - dice -, ho una paura fottuta di perderti da un giorno all'altro, per colpa di qualche mia cazzata. Da quando ci siamo messi insieme, ho sempre avuto il terrore che tu potessi trovare qualcuno migliore di me. Tu sei tutto per me. Tutto. Io non posso perderti...non voglio.»

Mi lecco le labbra, tenendo i miei occhi incastrati nei suoi. «Non c'è nessun altro, Tae. Nessuno potrebbe mai essere come te, per me. Ed è assurdo che tu ancora non abbia capito, quanto sei unico per me.»
Mi mordo il labbro, mentre mi metto a cavalcioni su di lui e accarezzo le sue guance con le dita. «Guardami e ascolta il mio corpo - avvicino le labbra al suo orecchio -, ti sembra disgusto ciò che provo?»