•17 - Malato d'amore.

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Apro l'armadio per prendere i miei vestiti e buttarli nel borsone, per andarmene il prima possibile da questa casa.

«È notte, non puoi andare in giro a quest'ora.»

Stringo i denti. «Ti prego, Taehyung, sta zitto o potrei seriamente farti male» sibilo, mentre gli rivolgo un'occhiata.

Non so proprio come sto riuscendo a trattenere ogni impulso di fargli del male, mentre il mio corpo non vorrebbe altro.

Resta seduto sul bordo del letto, senza accennare il minimo movimento a lasciarmi da solo.
«Non sono un giocattolo» dico, portando le braccia al petto. «Pensi che ti veda come un gioco?» Domanda, sorpreso.
«Penso di volerti tirare un calcio nelle palle con tutto me stesso» rispondo, scuotendo la testa.

«Ti farà sentire meglio?»
«No» sussurro. «Dovrei odiarti con tutto me stesso» sibilo, iniziando a sentire un nodo alla gola. «Dovrei farlo così tanto da farti sentire tutto il dolore che mi hai fatto provare. Dovrei guardarti e avere il coraggio di sputarti in faccia.»

Cerco di buttare indietro le lacrime, ma non riesco a farlo del tutto.
«Sarà doloroso, p-probabilmente così complicato che mi ritroverò a crollare di continuo ma ti posso giurare sulla mia vita che riuscirò a farti uscire dalla mia testa e dal mio fottuto cuore. Ti giuro su Dio che sarò in grado di odiarti così tanto, da farti del male a distanza. Volessero doverci anni.»

Si alza subito, camminando verso di me. Non dice niente e non so perché visto le sue parole di prima, ma i suoi mi stanno implorando di non andarmene.

Perché mi hai detto di non amarmi più, ma mi guardi in questo modo?

Ho paura. Ho paura che mi stia così vicino, perché vorrei tanto riavvolgere il nastro e tornare a quando non sapevo niente.
Era una bugia, ma era incredibilmente bella.

Accarezza la mia guancia con il suo pollice ed io tremo, desiderando di scappare ma al tempo stesso di essere stretto tra le sue braccia.
Nel mio corpo ci sono moltissime sensazioni contrastanti e non riesco a capire più niente, non so cosa stia succedendo, mi sembra di star vivendo in un incubo e di non riuscirmi a svegliare.

Vorrei che fosse così, ma so benissimo che tutto questo è reale e il dolore che provo al petto non fa che aumentare minuto dopo minuto, secondo dopo secondo.

«Mi dispiace, amore mio.»

Sussulto, sorpreso. Amore mio. Mi chiami così dopo avermi detto di non amarmi più.

Stringo le labbra, non avendo il coraggio di farglielo notare e mi limito ad abbassare gli occhi sul pavimento e sperare che se ne vada.
Lo guardo, sentendo una lacrima rigare la mia guancia e scuoto la testa.

«Dovevo aspettarmelo» dico, «tu sei solo in grado di rendere marcio tutto ciò che tocchi.»
Tolgo la sua mano, «non toccarmi, tu mi fai schifo.»
Chiudo il borsone e afferro la giacca.
«Spero che la puttana con cui sei stato, sia meglio di me ma lo dubito fortemente. Te ne pentirai, Taehyung, ti pentirai di avermi lasciato andare, ti pentirai di avermi tradito e di avermi spezzato il cuore ma quando te ne renderei conto sarà troppo tardi per tornare indietro.»

Scuoto la testa, «non c'è niente in questo mondo più pericoloso di un ragazzo ferito e tradito, soprattutto se il ragazzo sono io.»

Prima di andarmene, faccio una cosa che volevo fare da quando mi ha detto la verità.
Cammino verso di lui e gli tiro uno schiaffo sulla guancia, con la vista appannata.
«Non hai la minima a cosa stai rinunciando, stronzo.»

[...]

Singhiozzo, mentre Jimin prova inutilmente a consolarmi.
«Andiamo, Kookie, non riesco a vederti così.»

Ho chiamato Jimin e Jin, che mi hanno fatto venire a casa loeo e da due ore non faccio altro che piangere.
«Che schifo - sospira il più grande -, come cazzo si fa a tradire un ragazzo come Kookie?»

Lo ammetto, sento che c'è qualcosa che non va in ciò che è accaduto.
Sento come se in qualche modo, ci sia un motivo per cui ha deciso di dirmi quelle cose.
Forse lo penso solo, perché vorrei che non fosse vero ma il dolore che provo al momento mi dice tutto il contrario.

«Non riesco a capire» dice, Jimin, mentre scuote la testa e mi accarezza i capelli. «Sembrava che tutto il suo mondo girasse intorno a te.»
Faccio spallucce, «evidentemente s-sa mentire bene...non sarebbe la prima volta.»

«Si deve essere veramente da Hollywood per  fingere di amare qualcuno così tanto.»
Aggrotto le sopracciglia, sistemandomi sul divano e lo guardo. «Che cosa stai c-cercando di dire, Jimin?»
Rivolge uno sguardo a Jin, poi torna su di me.
«Penso che abbia voluto spezzarti il cuore di proposito...perché così ti saresti allontanato da lui.»

Sono confuso, perché non riesco a capire il filo del discorso di Jimin e lui sembra accorgersene.
«Io credo che lui non abbia fatto niente.»

«Sei stupido, per caso? Gli ha detto in modo esplicito di essersi scopato un altro!»
Lui fulmina Jin con lo sguardo, «sì, esatto. Non ti sembra strano che non abbia provato nemmeno a fingere?»
«Non fargli credere cose che potrebbero illuderlo, Jimin.»

Sono completamente a pezzi, che non riesco nemmeno a seguire la discussione dei miei migliori amici.
Tutto questo ha dell'assurdo. Fino a poche ore fa, sembrava che fossimo la coppia più felice del mondo e adesso è tutto a pezzi.

Ci ho creduto alla nostra storia, ci ho creduto così tanto che ho finito per illudermi di poterlo cambiare.
La verità è che lui resterà sempre così, nel pieno della sua oscurità e io non voglio essere trascinato nel suo buco nero.

Per quanto ci ho provato, lui non vuole uscirne e non posso continuare a rincorrerlo.

Senza rendermene conto, mi tocco le labbra con le dita e per un po' riesco a sentire la sensazione del suo bacio.
Sono malato d'amore e non posso che guarirò facilmente, perché è una malattia viscerale che ti costringe ad avere un'altra visione del mondo.
Non esiste una cura all'amore.

Come potresti voler guarire da una cosa talmente bella?

È bella, è vero. È bella all'inizio, quando ti innamori e senti tutte quelle sensazioni così confortanti: il calore al petto, il cuore che batte, lo stomaco in subbuglio. Quando vedi tutto arcobaleno e sei felice.
È bello quando capisci di ricambiato, quando senti quel "ti amo" che tanto aspettavi. Che volevi come ossigeno.
È bello quando fai l'amore per la prima volta con la persona che ami, quella sensazione delle carni che si appartengono e quella patina di sudore che si crea sulla pelle mentre non siete mai stati così tanto una cosa sola.

Non è bello quando le sensazione diventano insopportabili, quando lo stomaco si stringe.
Non è bello quando inizi a vedere tutto grigio.
Non è bello quando non senti più il "ti amo" che tanto ti rendeva felice.
Non è bello quando senti di non essere più una cosa sola.

Quando respira diventa una tortura.

[...]

Credevo che la mia vecchia casa fosse in vendita, ma in realtà è ancora mia.
È così vuota, ma al tempo stesso sento di sentirmi al sicuro tra queste mure che mi hanno saputo ascoltare meglio di chiunque altro.

Mi sdraio sul letto, con la faccia rivolta verso il materasso.

«Sono di nuovo single» sussurro, per poi guardare fuori dalla vetrata e sospirare.
«Ma non sono felice.»

STRIP 3 | Madness-Lies Where stories live. Discover now