•24 - Controllo.

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È stata una serata piene di sorprese, ma ho idea che la notte sarà ancora più soddisfacente

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È stata una serata piene di sorprese, ma ho idea che la notte sarà ancora più soddisfacente.
Butto fuori il fumo dalla bocca, restando ad osservare la neve che è attecchita sul pavimento e poi spengo la sigaretta, mentre mi sbottono il colletto della camicia.

Spengo le luci della sale e incomincio a salire le scale.
Entro in camera, chiudendo la porta alle mie spalle.

La stanza è illuminata solamente dalle candele profumate sparse ovunque e dalla luce della luna che entra dalla vetrata.
Lui tiene i suoi occhi su di me, seduto sul letto con addosso solamente una maglietta nera a maniche corte di qualche band famosa.

«Dannazione» sibilo, leccandomi le labbra mentre percorro il suo corpo con gli occhi.
«Sì, è esatto. Questa è la dannazione.»

Noto una sedia di fronte al letto, così ridacchio. «Che intenzioni hai, bambolino?»
Si alza, sfiorando lo schienale con le dita e fa spallucce. «Non vuoi scoprirlo da solo?»
Lo guardo per qualche istante, poi mi siedo.

«Da quanto tempo stiamo insieme, Tae?»
Sfiora il mio viso con l'indice, senza smettere di tenere i suoi occhi nei miei.
«Quasi tre anni» rispondo, allungando una mano sul suo fianco per farlo mettere su di me. Appoggia le braccia sulle mie spalle e avvicina le labbra alle mie, sfiorandole.
«È passato abbastanza tempo per farmi capire che tu sei il migliore che abbia mai avuto.»

Alza il mio viso, «sei disposto a non avere il controllo per una volta?»
Aggrotto le sopracciglia, così sorride divertito.
«Non preoccuparti, non ho intenzione di privarti del tuo desiderio di scoparmi. Ma sei disposto a soffrire un po', prima di farlo?»

«Kookie-»
Appoggia le mani sulla mia cintura e la slaccia, «lascia che mi diverta un po'.»

La toglie dalle fibbie e fa scorrere le mani lungo le mie braccia.
«Mettile dietro alla schiena.»
Lo guardo negli occhi. La situazione ha qualcosa di estremamente eccitante e giuro su di Dio, che mai avrei pensato di sentirmi così.
Faccio come ha detto e lui lega i miei polsi con la cintura.

Fa scontrare le nostre labbra, infilando la sua lingua nella mia bocca.
Morde il mio labbro inferiore e sospira.
«Vuoi stare fermo e seduto su di me per tutta la notte, bambolino?»
Assottiglia gli occhi, portando la mano sul mio pacco. Sussulto, tirando la cintura.
«Non ho intenzione di fare niente con te, finché sei legato» dice, facendomi deglutire.
«Non ti toccherò nemmeno com un dito. Quindi sta fermo e buono, d'accordo?»

«Che intendi?»
Si alza sedendosi sul letto, «proprio quello che ho detto, amore.»
Lo guardo nei suoi occhi, che sono fissi su di me come se volessero tenermi intrappolato.

Ha sempre avuto un dono naturale nel provocarmi e forse è per questo, che ci siamo conosciuti in uno strip club dove lui si è strusciato su di me.
Quella sera, probabilmente non pensavo a cosa saremmo diventati ma al tempo che non credevo nemmeno nell'amore.

«Bambolino, sta attento» sibilo, quando le sue dita raggiungono le sue labbra. «Oppure?»
Muovo i polsi, in modo automatico. Ridacchia, soddisfatto. «Sta attento - dice, dolcemente - puoi farti male.»

Mi lecco le labbra, sentendo una sensazione di compiacimento crescere in me.
Le sue dita scendono lungo il suo corpo, fino al suo bacino e fino verso l'inguine.
Si lascia un gemito, non appena le mette dentro di sé.

«Cristo» sussurro, mordendomi le labbra. Stringe le lenzuola con le dita, muovendo le dita e guardandomi. Ansima, divaricando di più le sue gambe.
Stringo i pugni, i miei jeans diventano sempre più stretti, mentre sono incapace di staccare i miei occhi da lui.

Muove i fianchi, gemendo ad alta voce e buttando la testa all'indietro.

«Bambolino - sibilo -, se non mi liberi subito e ci riesco da solo, ti scoperò così forte da farti gridare fino in Europa.»
Piega le labbra in un sorrisetto e poi, cammina verso di me. «Perché credi che dicendo così mi convincerai a slegarti?»

Si mette a cavalcioni su di me e avvicina le labbra al mio orecchio, «perché piuttosto non credi che, dicendo così, io decida di non liberarti affatto?»
Ringhio, muovendo le braccia. Passa la lingua sul mio collo e morde il mio lobo, mentre il suo corpo a contatto col mio non fa che aumentare la mia perdita di controllo.

«Tu sei decisamente...il migliore che io abbia mai avuto» sussurra, toccando il mio mento per guardarmi negli occhi.
«Per questo stai cercando di giocare con il mio autocontrollo?»
Sorride, sfiorando il mio petto con le dita e scendendo lentamente. «Tae, quando lo impararei? Io non gioco mai.»

Tocca la mia erezione da sopra i jeans, muovendo la sua mano.
«Un po' tempo fa mi hai detto che non sarei mai riuscito a dominarti.»
«Mi sbagliavo» dico, con la voce in gola.
«Certo che ti sbagliavi» sibila, togliendo la mano e facendo unire le nostre labbra.

Le nostre lingue si intrecciano con forza, mentre lui muove i suoi fianchi contro di me. «Kookie.»
«Mh?»
Mordo il suo labbro inferiore. «Non sei ancora venuto.»

«C-che cosa?» Domanda, confuso. Lo guardo negli occhi, «ti ho detto che non sei ancora venuto.»
Afferro i suoi fianchi con le mani, tirandolo verso di me e infilando la lingua nella sua bocca. Mugola sorpreso, stringendo la mia maglietta. Stringo le sue natiche e sospiro, alzandomi mentre lui tiene le gambe inchiodate ai miei fianchi.

«Ti odio» sibila. Cammino verso il letto e una volta tra le sue gambe, mi tolgo la maglietta.
«Dimmelo senza gemere, bambolino. Sarai più convincente.»
Sbottono la sua camicia e porto le labbra sul suo petto, fino al suo intimo. Lo guardo, mentre con l'indice tocco l'elastico e lui sbuffa, stringendo le lenzuola. «Ti prego.»

Gli sfilo l'intimo e tiro le sue gambe, poi, proprio come vuole, passo la lingua sulla sua entrata e lui geme ad alta voce.
Stringe i miei capelli con le dita, muovendo i suoi fianchi contro di me.

Afferro le sue cosce, per tenere aperte le sue gambe. «M-merda» sibila, tirando le mie ciocche.
Ben presto i suoi gemiti riempiono la stanza, rendendo soddisfatto e lui sempre più vicino all'orgasmo.

Stringo i suoi fianchi con le mani ed entro in lui, che si aggrappa alla mia schiena con le mani e scava la mia pelle con le unghie.
Avvicino le mie labbra alle sue, come se non potessi farne a meno.

Non ho mai desiderato qualcuno così tanto in vita mia. E ogni giorno questa sensazione non fa che crescere, come se fosse alimentata.
«Ti amo» dico, sfiorando la sua guance con le dita. Sorride, appoggiando le mani sul mio viso. «T-ti amo anche io.»

Lo tiro su, facendolo sedere su di me.
«Bravo, bambolino» sussurro, posando le mani sulle sue anche per assecondare i suoi movimenti.

[...]

«Perché non mi hai detto che hai accettato l'offerta di quel produttore?»
Appoggia le braccia sul mio petto, poi sorride facendomi fare lo stesso come se fosse una reazione automatica.

«Era una sorpresa. Non potevo dirtelo.»
Sfiora le mie labbra con le dita e sospira.
«Anche se ancora non ne sono ancora convinto.»
Metto la mano sulla sua guancia e lo guardo negli occhi. «Perché?»
«È quello che ho sempre voluto...ma, adesso, che ho l'occasione per averlo davvero, devo ammettere che un po' mi spaventa.»

«Direi che è normale» ridacchio. «Parli tu che hai realizzato tutto nella tua vita ancora prima dei venticinque anni.»
Circondo la sua schiena con le braccia, portandolo verso di me. «Non tutto. Non avevo ancora trovato l'amore della mia vita.»

Sorride, «sono l'amore della tua vita?»
«Lo sei sempre stato, bambolino.»

STRIP 3 | Madness-Lies Where stories live. Discover now