•26 - La donna di marmo.

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Il silenzio che riempe l'aula è quasi palpabile

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Il silenzio che riempe l'aula è quasi palpabile.
Taehyung torna a sedersi accanto a me e io gli sorrido, sussurrandogli solo un "ben fatto" che gli fa brillare gli occhi.

Mancano pochi minuti alla sentenza e sento il cuore salirmi fino in gola. Sto tremando e per un secondo penso che lui se ne accorto, perché afferra la mia mano ma poi capisco che l'ha fatto perché anche lui sta tremando.

«Signor giudice.»

La voce di Sihyeon rompe il silenzio. Tutti gli sguardi si posano su di lei, che stringe i pugni mentre attraversa l'aula.
«Mandatela via! Chi non è in lista non può stare in aula!» Esclama, l'avvocato alzandosi in piedi. «Signor giudice, lasciate che la signora Kim dica ciò che ha da dire.»

«Tae, tu lo sapevi?»
Scuote la testa, «no, certo che no.»

Guardo Sihyeon che ha l'espressione più neutra che abbia mai visti, mentre resta in piedi come se fosse pronta a tutta.
Come se fosse una donna fatta di marmo.

«Stiamo per dare lettura della sentenza. Non possiamo prolungare il processo, signorina.»
Sihyeon ridacchia, facendo un passo avanti.
«Tutti in quest'aula, sappiamo che Seokmin e la sua specie di...avvocato, che non si sia bene come sia riuscito a diventarlo, hanno fatto di tutto per vincere il processo. Anche cose che andrebbero contro la legge. Non è vero?»

«Mamma» Taehyung si alza subito, dopo aver sentito le parole di sua madre.
«Va tutto bene, tesoro. La mamma ha la situazione sotto controllo, come sempre.»

Eunbi la raggiunge, con uno sguardo bianco e le appoggia una mano su una spalla.
«Dalla prima udienza di questo dannato processo, sapevamo tutti che Mina l'avrebbe perso. Anche quelli che avevano la speranza che la loro testimonianza avrebbe cambiato le cose. Perché Kim Seokmin e l'avvocato Jung, hanno comprato la giuria.»

L'aula si riempe di urla contro di lei da parte della giuria, ma Sihyeon non è per niente toccata da ciò che sta succedendo. Continua a restare ferma, a fissare il giudice e a tenere un sorriso soddisfatto sul volto.

Taehyung non è per niente figlio di suo padre, ma sicuramente è figlio di sua madre.

«Le accuse che sta rivolgendo a questa sede sono molto gravi, signora Kim.»
«Sono accuse vere. Durante questo processo io non ho fatto parte della lista dei testimoni, perché stavo cercando delle prove.»
Il giudice sospira, «e le ha trovate?»
«Ovviamente. Io sono Kim Sihyeon, ma prima di tutto sono una donna e una madre. E solo Dio sa cosa questa possa fare quando si tratta dei suoi figli e della sua dignità. Quando quell'uomo ha quasi ammazzato mio figlio ho pensato di ucciderlo con le mie mani. Quello che mi ha fermato è stata l'idea che nom avrei più rivisto Taehyung e Saeyoung.»

Sento il braccio di mia madre intorno alle mie spalle, così la guardo e lei mi sorride.
«Mamma?» Sussurra.

«Sono anni che sto cercando di distruggere quell'uomo. Da quando....da quando ho conosciuto Jeon Chaewon, sei anni fa.»
Sgrano gli occhi, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

«Vorrei fare una domanda alle donne della giuria, signor giudice.»
Guardo Jung per qualche istante che prova a ribattere, ma ne è incapace perché Sihyeon è completamente impavida, impenetrabile, sembra che non le importi minimamente il prezzo da pagare per star mostrando tutta la sua forza.
«Signora Kim.»

«Quante di voi sono hanno subito violenze di qualsiasi genere?»
Il silenzio cala nuovamente, così lei sospira.
«Probabilmente ognuna di voi. E dopo questo mi state dicendo che lascereste libero un mostro come Kim Seokmin? Dopo quello che ha fatto a Mina? A Jungkook? A Chaewon? E a chissà a chi altro?»
Scuote la testa. «Mio figlio aveva ragione. Se avete una coscienza, non lo farete.»

Sihyeon cammina verso Jung e Seokmin, poi appoggiare bruscamente le mani sul tavolo e guardo dritto negli occhi il secondo.

«Pagherai per tutto quello che hai fatto, figlio di puttana.»
Appoggia una mano sulla sua guancia. «Per avermi rovinato la vita, per aver quasi ucciso mio figlio, per aver ucciso il bambino di mia figlia, per aver abusato del figlio della mia migliore amica, per aver violentato quella ragazza e per tutto quello che hai fatto ma che non è uscito durante questo processo.»

«Sei una stronza fuori di testa, Sihyeon.»
Schiocca la lingua, annuendo. «Sì, è vero. Per questo devi tremare quando mi vedi.»

Sorride compiaciuta, poi rivolge uno sguardo alla giuria e uno al giudice.
«Qui ci sono tre auto della polizia e un furgone blindato, pronti a trasportare questi due...individui...in prigione. Hanno tutte le prove sufficienti per arrestarli entrambi. Io e Chaewon, abbiamo parlato con loro prima che iniziasse l'udienza questa mattina e prima che testimoniasse mio figlio. Sono qui fuori da ore e aspettano solo di arrestarlo. Quindi voglio che sappiate tutti, che il verdetto di questo processo non cambierà il risultato.»

«Jung Minjae e Kim Seokmin, verranno arrestati in ogni caso.»

Appoggio una mano sul cuore, incredulo alle sue parole.
«Ma potete comunque procedere con il verdetto.»
Muove la mano e viene a sedersi da noi.
«Ciao, tesoro.»
«Mamma - dice, scuotendo la testa - che cazzo è appena successo?»

«È molto semplice, Tae. Tua madre ha appena ciò che le riesce meglio. Distruggere gli uomini potenti.»

Il giudice, resta in silenzio per qualche istante non sapendo come risolvere la situazione e quindi si limita a guardare la giuria.

«Signora Oh, lei che rappresenta la giuria popolare. Desiderate cambiare il vostro verdetto?»
La donna si alza in piedi e stringe il bigliettino tra le mani.
«No, signor giudice. Il nostro verdetto è definitivo.»

Consegna il bigliettino al giudice e lui lo apre.

«In seguito al processo attuato secondo le norme giuridiche di questo Paese, che vede Kang Mina contro Kim Seokmin accusato di violenza sessuale, violenza contro minori, tentato omicidio e omicidio.»
Posa il biglietto e guardo i due uomini.
«Questa corte, secondo il verdetto della giuria popolare, dichiara l'imputato...»

Si avvicina al microfono. «Colpevole.»

«Kookie» dice, mia madre, stringendo la mia mano.
Una lacrima riga la mia guancia, senza che io possa smettere di sorridere.

«Per tanto, Kim Seokmin in seguito alle violenze sessuali, alle violenze contro i minori, ai tentati omicidi e agli omicidi che hai commesso, ti condanno a centocinquant'anni di prigione. Per il resto della tua vita naturale.»

Non riesco più a sentire niente dopo questo. Nella mia testa sento solo ripetersi "ce l'abbiamo fatto, abbiamo vinto" e a dirmelo è quel ragazzino di sedici anni che ha visto l'inferno per così tanto, che ha perso ogni cosa e finalmente, adesso, riuscirà ad essere libero da quello che gli è successo.

Adesso riuscirò a guardarmi allo specchio, senza tremare.

STRIP 3 | Madness-Lies Where stories live. Discover now