TAEYONG

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Eravamo in aeroporto in una calma mattina di metà luglio, direzione Sao Paolo, io e Taeyong avevamo deciso di prenderci un periodo di vacanza dal lavoro e dopo una lunga discussione sulla meta, abbiamo optato per il Sudamerica perché pensavamo fosse una bella idea esplorare posti nuovi per entrambi.

Dopo aver passato il check-in e i vari controlli necessari, ci imbarcammo sull'aereo e partiamo; per tutto il viaggio Taeyong giocò con la mia mano: la accarezzava, intrecciava le dita nelle sue e guardava di tanto in tanto le mie unghie color pesca. "Ehi" chiamò attirando la mia attenzione sul suo sguardo, guardai i suoi occhi castani e aspettai che mi dicesse qualcosa, "volevo solo dirti che ti amo tanto"... Taeyong non era solito dire cose sdolcinate, il suo love language era per lo più un insieme di: words of affirmation e act of service, ma non l'essere sdolcinato; quindi per quando strano ti fosse apparso quel suo comportamento, sorridesti lo stesso e gli lasciati un bacio a stampo sulle labbra rosee.

Dormimmo entrambi per praticamente tutta la durata del viaggio e una volta atterrati affittammo un taxi per raggiungere il nostro hotel: ne avevamo scelto uno molto particolare con vista sul mare... a dire poco incantevole e quasi surreale. Nel tragitto dall'aeroporto all'hotel, la vista fuori dal finestrino lasciò entrambi con gli occhi a cuoricino e con un sorriso stampato in faccia tutto il tempo, era proprio il posto giusto per una vacanza per una coppia giovane. Superammo il check-in anche in hotel e non appena ci consegnarono le chiavi, salimmo al dodicesimo piano della struttura, alla stanza 1203; posammo le valigie all'entrata e rimanemmo entrambi affascinati dalla bellezza dell'ambiente, ma ancor di più dalla vista che c'era dalla terrazza: c'erano due divanetti ed delle candele già accese su un piccolo tavolino.

La vista di Sao Paolo la sera, illuminata dalle luci della movida, era uno spettacolo unico. Era abbastanza tardi ed io e Taeyong eravamo abbastanza stanchi dal viaggio, quindi scegliemmo di rimanere in hotel quella sera e di uscire la successiva; ordinammo da asporto e mangiammo del buon poke su quel terrazzo incantevole... non potevo chiedere di meglio in quel momento: io ed il mio ragazzo in vacanza in una splendida città Sudamericana, su un terrazzo al dodicesimo piano di un hotel pentastellato a mangiare del buon cibo, con una vista mozzafiato. L'assoluta perfezione.

Dopo aver cenato, ci mettemmo entrambi il pigiama: Taeyong dei semplici shorts ed io una sua camicia bianca oversize che serviva solo a coprire il mio intimo di pizzo nero; ci sdraiamo insieme sul letto ancora ben sistemato e ci scambiammo tanti piccoli dolci baci, che iniziarono ad intensificarsi quando Taeyong posò la mano sul mio fianco. Sospirai affannosamente per la piega che quella sessione di coccole stava prendendo e poggiai le mie mani sul retro del suo collo, avvicinandolo ancora di più a me per intensificare quel bacio.

Io stavo diventando sempre più accaldata e perciò, mi misi sulle ginocchia sul letto e sotto il suo sguardo di fuoco, iniziasti a sbottonarti la camicia, rimanendo in intimo. Il tuo ragazzo rimase piacevolmente colpito per le tue azioni e mettendo le mani sul tuo sedere, ti fece cadere su di lui; rigirò le posizioni e ti posizionò sotto al suo corpo. Si tolse gli shorts insieme ai boxer rimanendo completamente nudo e ansimante, "y/n... se non hai voglia..." mi disse guardandomi negli occhi preoccupato che le sue azioni potessero infastidirmi... era molto premuroso. "Va tutto bene Tae, non mi da fastidio, continua" risposi tranquillizzandolo e spingendolo a continuare ciò che aveva iniziato.

Senza più esitazione allora Taeyong procedette a sganciare i laccetti del mio reggiseno e a precipitarsi sui miei seni leccandoli e modellandoli a suo piacimento, nel frattempo posò le mani sulle estremità dei miei slip e li abbassò in men che non si dica; scese con i baci dai miei seni, al ventre, fino ad arrivare con il viso a pochi centimetri dalla mia intimità e guardandomi dal basso, fisso negli occhi, ci soffiò sopra facendomi rabbrividire e buttare la testa indietro sui cuscini. Iniziò la sua lenta tortura con la lingua ed io iniziai a gemere senza sosta.

La notte proseguì fra tanta passione e tanto amore, la mattina dopo la luce del sole che filtrava dalle tende illuminò i nostri visi, il primo ad aprire gli occhi fu lui: mise a fuoco la mia immagine e si fermò a guardarmi... mi guardò mentre dormivo beata sul suo petto e rimase addolcito dalla mia figura piccola e pura, come la definiva lui. Accarezzò lentamente i miei capelli facendo attenzione a non svegliarmi e dopo poco, aprì gli occhi anch'io vedendo il petto di Taeyong fare su e giù regolarmente; alzai la testa e lo vidi sorridente, "buongiorno" mi disse, replicai allo stesso modo con voce ancora impastata dal sonno e mi accoccolai di più vicino a lui nonostante il caldo.

"Dai alziamoci, oggi ci aspetta una giornata bellissima" disse ancora per poi lasciarmi un bacio sulla fronte: in quella mattinata avremmo dovuto visitare i monumenti principali e i posti più noti, per poi al tramonto stare un po' in spiaggia a rilassarci con la dolce sinfonia delle onde. Mi scollai a malincuore dal corpo caldo di Taeyong e dopo aver indossato di nuovo solo la camicia della sera prima, mi diressi verso il bagno per fare una bella doccia, consapevole del fatto che il mio ragazzo mi stesse scrutando da testa a piedi.

Indossai un semplice vestitino estivo sui toni del rosa cipria al quale abbinai le mie converse bianche e la mia borsa di tela del medesimo colore; Taeyong invece aveva una camicia di lino beige sbottonata sul davanti fino a poco più sopra dell'ombelico, al di sotto dei semplici bermuda bianchi e completò l'outfit con delle scarpe sportive semplicissime e dello stesso colore dei bermuda. Uscimmo intorno alle dieci e iniziammo il nostro giro di attività: era davvero particolare come città Sao Paolo e mi piacque tantissimo, diciamo che era diversa dalla quotidianità alla quale ero abituata. All'ora di pranzo ci fermammo in un ristorante sul lungo mare dove mangiammo pietanze una più squisita dell'altra; da "virado à paulista" a "bauru". Proprio da chef kiss.

Il tempo passò velocemente e nemmeno avemmo avuto tempo di accorgercene, l'ora di dirigerci in spiaggia era giunta e così dopo una piacevole passeggiata, ci dirigemmo su quell'immensa distesa gialla che fronteggiava l'oceano. La vista era mozzafiato: il sole che tramontava lentamente, un leggero venticello piacevole che colpiva entrambi, le onde leggere che battevano sulla battigia e le nostre dita intrecciate in una salda presa.

Dopo aver passeggiato per un po', Taeyong si fermò e si girò verso di me, guardandomi negli occhi... "y/n, sono ormai un paio di anni che stiamo insieme e sono ormai un paio di mesi che ci penso... sei la persona migliore che io abbia mai potuto conoscere e la più preziosa che il mio cuore conserva. Sei letteralmente la donna perfetta ai miei occhi: sei bella, simpatica, gentile, insomma... non hai nemmeno un difetto, e sono sicuro che un certo discorso da parte mia non te lo saresti mai aspettata, ma è necessario per ciò che voglio chiederti..."; dopo queste parole lo vidi inginocchiarsi lentamente davanti a me mentre estraeva dalla tasca destra una scatolina.

La aprì lentamente e al suo interno c'era un meraviglioso anello piccolo e delicato, con un diamante scolpito a forma di fiore al centro; ero sul punto di piangere e dallo stupore portai le mani a coprire la mia bocca. "Quindi su questa spiaggia io ti chiedo... y/n, mi vuoi sposare?" domandò Taeyong guardandomi con occhi pieni di mille stelle luminose in attesa di una mia risposta; "ovviamente si, vieni qui" risposi ormai in lacrime e spingendolo ad alzarsi per un abbraccio e un lungo bacio di felicità. Non appena ci staccammo da quel bacio, Taeyong prese la mia mano sinistra per metterci quel meraviglioso anello e dopo averlo riguardato ancora una volta, mi rigettai tra le braccia di colui che ora è il mio attuale marito ♡.

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