(E) Capitolo Quattordici: "Stavo pensando a te"

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La mattina è la parte della giornata che odio, oltre la sera, il fatto di dover uscire dal letto, prendersi di freddo, iniziare a vestirsi e fare di fretta per la scuola è la cosa più stancante che ci possa essere. Ma ho imparato dalla scuola passata e non voglio più ritrovarmi a fine anno con solo due ore d'assenza possibili da fare. Entrare a seconda ora o semplicemente balzare per me è off-limits. Almeno, il patto fatto con mia mamma prevede questo. Le assenze sono solo dedicate a visite mediche, facendo corna, alla febbre, vera febbre non quella dell'anno scorso dove ho rotto il termometro solo perché l'avevo infilato nel tè caldo.

Comunque, la parte bella o almeno decente della mattina é correre con la moto e sentire il venticello mattutino in faccia, perché si, indosso il casco. Non trovo mai parcheggio davanti scuola, infatti, sono costretto a posteggiare la mia meravigliosa moto in una piazza sopra alla fermata dell'autobus. Scendo la scalinata e attraverso la strada, il casco in mano e lo zaino in una spalla; oggi sono arrivato in anticipo e non so davvero cosa fare. Di solito non sono in orario e quindi entro subito a scuola, o molte volte in ritardo, quindi corro sul marciapiede e mi faccio le rampe di scale cercando di non perdere un polmone per strada. Ma oggi, la vita vuole, che io mi trovi davanti al portone di scuola con ben venti minuti d'anticipo. Cosa mi ha fatto arrivare così presto? Non lo so.

Sinceramente sta notte non ho dormito molto, mi sentivo talmente in colpa di non aver fatto gli auguri di compleanno ad Ambra che ho avuto difficoltà a dormire. Ma come potevo saperlo? Lei non mi ha detto niente, nemmeno accennato a qualcosa, sinceramente la seconda volta che ti invito a casa mia non ti chiedo quando compi gli anni o quando sei nata, che poi riflettendoci é la stessa cosa. Quindi la colpa non é mia e sicuramente nemmeno sua. Dio, mi sto confondendo da solo. E' prima mattina posso anche evitare di usare il cervello e sto davvero per farlo quando sul marciapiede opposto al mio vedo Ambra camminare mano nella mano con un ragazzo. Non capisco molto ma stringo di più il casco nella mano destra. Sorride verso il ragazzo e la mezza coda che ha oggi svolazza un po' in aria. Indossa un vestitino, un po’ tanto “ino”, a fiori verdini e ha la sua classica borsa super scomoda. Non capisco come faccia a non slogarsi una spalla ogni volta, porta tantissimi libri e quella borsa ogni volta pesa un quintale ma su di lei sembra che pesi quanto una piuma.

La seguo con lo sguardo e la vedo sedersi ad un tavolino al bar, noto che ci sono già delle ragazze che penso siano nella mia classe, in realtà non ne sono molto sicuro, dato che mi importa solo di Ambra. Salutano tutte il ragazzo con molte enfasi: abbracci e baci e poi parlano, vedo che parlano molto. Snervante, é molto snervante vedere e non sentire un cazzo. "Ei, lo sapete che oggi mi sono fidanzata con questo qua? " magari sta dicendo questo, boh. Ma poi a me che m'importa? Niente, assolutamente niente.

Faccio avanti e indietro dal portone e sembra che stia scavando un solco proprio davanti a scuola. Decido alla fine di muovermi, cercando di pensare a cosa potrei regalarle. Perché si il compleanno si passa sempre con dolci e regali, anche persone a cui vuoi bene.
Non voglio che passi, come me, dei compleanni senza niente di tutto questo.

Vado al supermercato vicino a scuola e vedo un po' cos'hanno ma poi ripenso a lei che gioca con tutto ciò che le metto nel piatto ogni santissima volta che è con me e forse il cibo non è la scelta migliore. Esco dal supermercato e vado a vedere se in questa strada ci sono altri negozi utili, cammino e cammino e più passi faccio più mi chiedo quanto sto facendo per questa ragazza. Sto camminando in tutto il quartiere solo per un regalo.

Quando mi sto per arrendere scorgo in lontananza una libreria, controllo subito l'orario e vedo che ho solo tre minuti per poi entrare a scuola. Prendo un bel respiro e me la faccio a corsa.

Amare è come volare Where stories live. Discover now