(E) Capitolo Diciasette: "Only Angel"

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Le madri sono degli esseri imbarazzanti. Non fanno altro che far diventare rossi i propri figli o che il mondo li risucchiasse in pochi secondi. Ma se tua madre è imbarazzante al livello dieci, bene, la mia né è a livello infinito. "Enea parla tantissimo di te, ma non mi ha mai detto che sei così tanto bella", è vero, ho parlato di Ambra a mia mamma ma dopo lei iniziava a dire cretinate come "ma ti piace?" o chiedeva se in questo periodo mi sento strano, quindi smettevo di parlare di lei condividendo solo il suo nome e dicendo che era la mia compagna di banco. Ed è davvero strano che la mia compagna di banco ora sia sdraiata sul mio letto.

<< Non si può studiare sul letto, mettiamoci sulla scrivania >> cerco di farla scendere dal mio regno ma lei apre sia gambe che braccia e fa finta di fare un fiocco di neve. << Che bello, puoi dormire in diagonale >> con un'energia immane si alza e si riposizione in diagonale, inclina la testa verso destra e si trova con la testa all'ingiù. << Sei carino da qua giù >> ride di cuore e si rimette comoda nel letto.

E' bellissima in ogni cosa che fa, dal rotolarsi nel letto a sbuffare su una ciocca di capelli finitale davanti il viso. Non riesco a staccare gli occhi da lei nemmeno quando fa le facce più buffe, uscendo la lingua, mettendo le dita sopra la testa a simulare un diavoletto. Non riesco a non parlare di lei, menomale che il cassetto del mio comodino è chiuso a chiave perché se no - curiosa com'è - avrebbe afferrato tutto e letto dalla prima all'ultima parola dove la descrivo. Quando l'ho vista la prima volta a scuola, sono rimasto folgorato dal suo aspetto innocente. Un filo di trucco, vestita semplice e con un sorriso a incorniciarne il volto. Semmai il Paradiso dovesse esistere lei sarebbe la sua regina e se lei non sarà la regina, allora diventerà un angelo che porta innocenza nelle case dei bimbi e tiene in custodia il mio cuore.

<< Dai, vieni >> la piccola è davanti a me, mi tende la mano anche se dopo pochissimi secondi prende direttamente la mia senza aspettare che sia io a porgerla. Corre verso il letto, buttandosi di sopra e tirandomi appresso. << Non mi va più di studiare >> mette il broncio e io non posso che pensare a quanto voglia mordere quelle labbra, a quanto le voglia fare mie e quanto io le voglia baciare ogni volta che voglio. Ambra si mette di lato, apre il mio braccio portandolo dietro di lei, si appoggia al mio petto e porta la mia mano destra sul suo fianco. Mi irrigidisco subito, che cosa sta facendo? Non voglio che lei pensi che io sia come gli altri, che la utilizzo solo per scopi fisici. Faccio scivolare la mano sul materasso, eliminando il contatto con lei e lei sembra notarlo. Alza la testa dal mio petto e cerca il mio sguardo, che le concedo subito. << Se vuoi mi posto >>

Mi viene da ridere a questa frase pensando a tutto quello che sogno di fare con lei, cerco di trattenere il sorriso ma lei non mi sembra molto convinta, quindi per risponderle lego entrambe le braccia attorno alla sua vita stretta. La stringo il più possibile a me e lei affonda il viso tra il mio collo e la mia spalla, le sue labbra sono a pochissimi millimetri dalla mia pelle e sento le sue labbra quando respira. << Non voglio fare delle cose che tu non vuoi fare >> la stringo ancora come se da un momento all'altro me la potrebbero portare via. Sento che annuisce, solleva il capo e posa la sua mano sulla mia guancia, alterna lo guardo tra le labbra e gli occhi, poi si sporge verso sinistra lasciandomi un bacio sulla guancia.

<< Vado a casa >> si libera dalle mie braccia e gattona sul letto per raggiungere il mio lato per scendere, facendo così però deve superarmi e io cerco in tutti i modi trattenerla placcandola con degli abbracci. Quando si svincola di nuovo, le metto le mani sui fianchi e inizio a solleticarla, la sua risata arriva subito e si sdraia nel letto con me sopra di lei. Le sue mani corrono sulle mie, cercando di fermarle, ma le mie mani rimangono ancorata nei suoi fianchi con le dita che si muovono velocemente, quando riesce ad afferrare una mia mano mi libero velocemente e l'appoggio al collo, dove inizio di nuovo a torturarla. Le sue risate non cessano e per un attimo la mia testa va a mia mamma là dentro, chissà cosa starà pensando. Ambra ride talmente tanto che inizia a piangere dalla risate, mi fermo di botto e entrambe le mie mani corrono a raccogliere le sue lacrime. La sua risata si serra e rimane ferma a guardarmi, con i suoi occhi quasi verdi.

"La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell'acqua scura di quella conchiglia d'argento che chiamiamo luna." è questo ciò che dice Oscar Wilde, questa frase l'ho letta da piccolino e a quell'età non ne comprendevo il significato, ma ora si. Mi chiedo davvero come una ragazza come Ambra possa stare con me, è di una bellezza sovraumana. I suoi capelli lunghi biondi, i suoi occhi di mille sfumature, la sua delicatezza ma anche la sfrontatezza che ha di rispondere. Il lato divertente, anche se permalosa, il suo sapere adattarsi a tutte le situazioni, il fatto di non essere inadeguata e la capacità di saper parlare con tutti. Avere la memoria fotografica di certo l'aiuta ma salutare tutti quelli che conosce nei corridoio, avere sempre un sorriso da dedicare alle persone, non farsi mai problemi di niente. Mi piace così com'è. Non dico che sia perfetta per il genere umano, perché nessuno è perfetto, ma lei è perfetta per me. Difetti e pregi, crisi di rabbia e di pianto, risate e liti, a me piacerà sempre. Mi piace oggi, mi piacerà domani e l'amerò ancora dopo. E' così strano da dire, ma l'aver trovato qualcuno così all'improvviso, mi ha fatto guardare da un'altra parte come va la vita. Magari ho sofferto da piccolo per poi trovarmi lei, oppure ho trovato lei perché ho sofferto da piccolo; comunque sia andata, di una cosa ne sono certo: lei non mi ha fatto soffrire, non ancora.

Amare è come volare Where stories live. Discover now