La ninfa

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ADE

Sospirai quando chiuse gli occhi e mi lasciai cadere su una sedia accanto al letto. Tifone si avvicinò con le orecchie basse.

<<Non è colpa tua, vieni avvicinati.>> Mormorai passando la mano sul muso del cane, sapevo che si sentiva responsabile per non averlo preso prima.

Tifone guaì al mio fianco, spostava lo sguardo da me a Lys che riposava.

<<Starà bene non preoccuparti. Tornerà ad urlarmi dietro e a lanciare la palla a voi, se non le date troppo fastidio.>>

Ecate scosse la testa aggirandosi per la stanza. <<Ade sei sempre convinto di quello che stai facendo?>>

<<Non posso fare altrimenti, lo sai benissimo. Troverà il modo per evocare mio fratello e io aggirerò quello che le Moire hanno deciso per me.>>

<<Non hai paura delle conseguenze?>> Mormorò la strega.

Sospirai. <<Non posso tirarmi indietro. Le spetta una vita tranquilla, per quello che conta, e io me la caverò, non preoccuparti per me Ecate. So badare a me stesso.>>
La risata bassa della strega fece voltare la testa di Tifone verso di lei. <<Quello che stai facendo dice esattamente il contrario. Ade sei riuscito a collegare il tuo potere al suo! Ti rendi conto che è...>>

<<Una cosa che non posso rifare Ecate. L'ho sentita sottopelle, come se fosse mia, come se fosse già la mia regina. Ed è qualcosa che non posso permettermi di pensare. Non con le Moire e gli Antenati sul piede di guerra.>> Mi alzai e spalancai la finestra della stanza, il mio regno si estendeva a perdita d'occhio sotto di noi. <<Non posso permetterle di abbattere il muro che ho creato tra noi, il custode che le verrà assegnato la proteggerà e io me ne farò una ragione.>>

Ecate sbuffò. <<Ade ti stai facendo odiare, questo non è creare un muro.>>
<<Non posso farlo Ecate.>> Sussurrai. Non potevo permettermi di pensarla nel mio regno.

<<Perché?>> Chiese.

Mi appoggiai al balcone voltandomi verso Lys, sembrava dormire serena, nonostante quello che era appena successo.

<<Perché è già nel mio cuore. E se non la lascio andare ora, non lo farò più. Sai meglio di me che la cercano e puoi solo immaginare cosa fanno a quelle della sua specie.>> Scossi la testa. <<Non posso farlo, se mi permetto di affezionarmi e poi...>> Presi un respiro perché quello che stavo per dire mi tormentava da quando avevo capito che qualcosa si agitava dentro di me. <<Se le dovesse succedere qualcosa raderei al suolo l'intero mondo.>>

La strega rimase in silenzio qualche minuto. <<Ade, quello che dici è normale se vuoi bene ad una persona. Perché la stai allontanando se questo è quello che senti?>>

Alzai le spalle mentre assaporavo la calma della stanza. <<Le spetta un custode e io non sono nessuno per impedirle di avere una vita tranquilla.>>

Ecate mi posò la mano sul braccio, quando la guardai il suo viso si addolcì. <<Ade quella ragazza ti ha urlato dietro per tutto il palazzo, se non tenesse a te credi che si comporterebbe così? Non fare il finto tonto, ascolta quello che ti hanno detto le Moire e per il resto risolveremo le cose insieme.>>

Scossi la testa. <<No. Si farà come ho deciso io. Resta con lei finchè non si sveglia, io ho delle cose da fare. Non voglio che mi trovi qui quando si riprende.>>

Uscii dalla stanza di Lys cercando di riordinare i pensieri che minacciavano di farmi impazzire.

Tanato si stava avvicinando dal fondo del corridoio.

La Musa di AdeWhere stories live. Discover now