La giusta direzione

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ADE

Lys riposa accanto a me da qualche minuto. Il suo respiro si fa regolare, pesante e io capisco che finalmente ha preso sonno. Il silenzio nella stanza è interrotto solo dal lieve suono del suo respiro.
Asura guarda Lys in silenzio, ogni tanto fa vagare lo sguardo sulla stanza, si sofferma sulla porta e poi sulla finestra, in fine torna a posarsi sull'evocatrice.
<<Credete che supererà quello che le hanno fatto?>> Chiede all'improvviso.
Prendo un respiro e come se fossi incapace di stare fermo le scosto una ciocca di capelli dal viso. <<Lo spero Asura, lo spero.>>
<<Vorrei averli sterminati tutti. Vorrei che non dovesse avere il minimo dubbio sul fatto che sono tutti morti.>> Mormora lei.
Lys tra le mie braccia sembra riposare tranquilla, viene scossa da un sospiro e io mi prendo qualche secondo per guardarla. La lunga cicatrice sul viso non ha minimamente intaccato la sua bellezza. Per me è e resterà l'unica donna in grado di farmi battere il cuore.
<<Ci riusciremo. Questa storia finirà Asura. Dovessi uscire a cercarli personalmente.>>
Il silenzio torna a regnare nella stanza mentre la mia testa sembra vagare alla ricerca delle risposte alle mie domande. Il tempo passa e la notte scende sul mio regno come una coperta. Asura accende la luce del bagno per avere un minimo di visibilità e torna a sedersi.
Lys si agita appena e la sua mano si sposta sul mio petto. Quando abbasso lo sguardo ad un tratto stringe la camicia come se volesse aggrapparsi a qualcosa.
Un campanello d'allarme suona ai margini della mia mente. Istintivamente stringo le braccia attorno a lei.
<<Ssh sei al sicuro, sei a casa.>> Sussurro fra i suoi capelli.
Asura si sporge in avanti con lo sguardo serio. <<Sta avendo un incubo.>>
<<Come lo sai?>> Chiedo guardandola.
I suoi occhi si tingono di nero e guardano Lys. <<Me lo sento sulla pelle. Sento la sua paura come se mi strisciasse addosso.>>
Le faccio correre una mano sul braccio, nel tentativo di calmarla.
Dopo qualche minuto Asura si muove a disagio sulla sedia e Lys comincia a singhiozzare.
Per gli dei!
<<Per gli Inferi, sveglia. E' soltanto un sogno.>>
La scuoto ma lei si rannicchia ancora di più addosso a me e io non posso far altro che stringerla.
<<Andrà meglio, te lo prometto piccola.>> Sussurro stringendola a me.
Dopo qualche minuto si sveglia di soprassalto. Ha il respiro veloce e gli occhi pieni di lacrime. Mi siedo cercando di capire come aiutarla.
Si guarda intorno freneticamente e solo allora mi rendo conto che la camera è sprofondata nel buio. Sento il suo respiro farsi ancora più ansimante.
<<Asura accendi la luce!>> Sbotto.
Mentre sento l'Infernale muoversi veloce per la stanza l'attiro contro il mio petto.
<<Sono qui. Sono qui respira.>> Mormoro mentre lei ricomincia a piangere contro il mio petto.
La luce illumina la stanza e Asura resta immobile. Il suo sguardo vaga sull'evocatrice e scuote lentamente la testa, sa che ci vorrà del tempo.
<<Scus..io..>> Singhiozza lei. <<Ero...di nuovo lì e..>>
Le afferro il viso per permetterle di guardarmi.
<<Respira, va tutto bene.>> Sussurro asciugandole il viso. Sembra così piccola e indifesa adesso che è tra le mie braccia.
Lei ci mette un pò a calmarsi, ma pian piano riprende il controllo.
Le scosto una ciocca di capelli. <<Come ti senti?>>
Lei alza le spalle e si guarda le mani in silenzio.
<<Lys.>>
La vedo prendere un respiro e passarsi le mani sul viso. <<Starò bene. Mi ci vorrà un pò ma tornerò a stare bene.>> Mi regala un piccolo sorriso e il mio cuore salta un battito.
<<Ne sono sicuro.>> Dico.
Lys si guarda attorno poi torna a posare quegli occhi stupendi su di me. <<Puoi andare, davvero. Hai bisogno di andare a riposare nella tua stanza.>>
Scuoto la testa. <<Non ho intenzione di lasciarti da sola.>>
<<C'è Asura con me, non credo vada da nessuna parte. Giusto?>> Le chiede.
L'Infernale annuisce seria. <<Non mi muovo Sire. Voi avreste bisogno di riposare. Sappiamo entrambi che nell'ultimo periodo avete riposato poco.>>
Annuisco perché so di potermi fidare di lei.
Senza pensare a nulla mi sporgo e le lascio un bacio sulla fronte. La sento prendere un profondo respiro e io chiudo gli occhi un secondo.
<<Domani arriveranno le Evocatrici che non ce l'hanno fatta. Non so se..>>La frase resta in sospeso.
Lys mi guarda e un lampo di tristezza le oscura il volto. <<Voglio esserci.>> Sussurra.
Annuisco regalandole un sorriso. Lei non lo sa, ma quello di accogliere le anime è uno dei compiti della futura sovrana.
Asura mi guarda e sorride, così mi alzo diretto alla porta. Ho la mano sulla maniglia quando mi volto verso l'Infernale.
<<Svegliami se ha bisogno. E se succede qualcosa..>>
Lei scuote la testa. <<E' al sicuro Sire. Andate a riposare.>>
Sposto lo sguardo su Lys e la trovo sul letto con le gambe incrociate. Mi sorride e io mi sento più tranquillo. <<Non preoccuparti, c'è Asura con me. Buonanotte Ade.>>
<<Buonanotte Lys.>>
Mi chiudo la porta alle spalle e sospiro. Continuo a ripetermi che lei è a casa, che nessuno le torcerà più un capello, ma la verità è che sono nervoso.
Faccio il giro del castello per controllare che le guardie siano ai loro posti e quando arrivo in camera Cerbero è lì che mi attende. Mi gira un pò intorno e poi si dividono per prendere ognuno il proprio posto.
Sono stanco, mi rifugio sotto una doccia bollente infilandomi una tuta e una maglia a mezze maniche. Quando mi lascio cadere sul letto ci metto veramente un secondo a prendere sonno.
La settimana che ho passato a cercare Lys mi aveva sfibrato talmente tanto che avevo riposato pochissimo.
Sento la porta chiudersi piano e sgrano gli occhi scattando a sedere. Quello che vedo quando metto a fuoco la camera mi fa rimanere immobile.
Lys è accanto alla porta, ha i capelli legati in una treccia, indossa i suoi vestiti. Il bustino le fascia la vita stretta e la spada è saldamente ancorata al suo fianco, i pugnali gemelli sono fissati sulle sue gambe e lei sembra, più serena.
Un sorriso le illumina il viso e io mi ritrovo come un ebete a fissarla.
<<Ho pensato di portarti il caffè.>> Mormora facendo un passo avanti.
Mi passo una mano sul viso. <<Perdonami non pensavo di..ecco..>>
Lei scuote la testa piano e si avvicina porgendomi la tazza. <<Volevo ringraziarti per essere rimasto con me ieri.>> Il suo sguardo vaga per la stanza e si sofferma ovunque tranne che sul mio viso. <<So che avevi delle cose da fare e che probabilmente ho incasinato..>>
Lascio la tazza sul comodino e mi avvicino un poco. Quando le poso una mano sulla spalla si volta. <<Non avevo altro da fare che stare con te. Tu sei la mia priorità Lys. Non i documenti o tutto il resto. Tu.>>
Lei scruta attentamente la mia espressione. <<Non dire cose che poi ti rimangerai.>> I suoi occhi si spostano sulle sue mani. <<Non posso..>>
Si alza e il suo sospiro risuona nella stanza.
Quando metto i piedi a terra un brivido mi percorre la schiena, il pavimento è freddo.
<<Lys..>> La chiamo.
<<Non farlo Ade.>> Nei suoi occhi leggo la supplica di essere sincero una volta per tutte. <<Non fare lo stesso errore. Non dirmi che ci sarai quando poi inevitabilmente ti allontanerai e io dovrò fare i conti con tutto quello che sento da sola.>> I suoi occhi si riempiono di lacrime e io resto immobile. Il dolore che ha sopportato, tutte le volte che mi ha urlato contro e che io sono stato sordo alle sue richieste, tutto quello è rimasto in sospeso fra noi e sapevo che prima o poi avrei dovuto farci i conti.
<<Non voglio che tu stia male..>>
<<Ma è successo! Dopo che mi sono fidata di te tu mi hai voltato le spalle! Cosa mi dice che non lo farai ancora?>>
La sua paura è legittima, chi sono io per dirle che resterò al suo fianco se già una volta l'avevo lasciata sola.
Quando la guardo posso capire perfettamente cosa la turba. So che ho sbagliato, ma sto cercando di migliorare, di essere migliore per lei.
<<So che ti ho fatto del male e che non mi merito la tua fiducia.>> Mi passo una mano sul viso. <<Ma sono disposto ad aspettare che tu impari a fidarti di me di nuovo, sono disposto a imparare ad ascoltare i tuoi dubbi su di me e ti prometto che mi impegnerò per farti capire quello che sento...>> Faccio un passo verso di lei. <<Ma non tagliarmi fuori. Dammi la possibilità di rimediare.>>
Lys mi ascolta in silenzio. <<Sei disposto ad ascoltare?>>
Annuisco mentre il mio cuore batte freneticamente.
<<A farmi capire quello che senti. Davvero?>> Mormora facendo un passo verso di me.
<<Si Lys. So che ho sbagliato a non parlare con te prima, e mi assumo la responsabilità per essere stato un idiota. Per non essere riuscito a capire quanto ti stavo facendo soffrire.>> Sospiro. <<Ci saremmo risparmiati un sacco di dolore se solo io ti avessi parlato come meritavi.>>
Lei mi fa un piccolo sorriso. <<Magari non era il nostro momento. Molte cose possono cambiare nel tempo Ade.>>
<<Spero solo che non sia cambiato quello che provi per me.>> Mormoro azzerando completamente la distanza fra noi. Il suo profumo mi aleggia intorno. <<Spero di non averti fatto soffrire a tal punto che non senti più nulla.>>
Posso sentire il potere di Lys agitarsi sotto la sua pelle, mi guarda in silenzio e io non so davvero cosa pensare.
<<E se fosse così?>> Sussurra talmente piano che la sento a malapena.
Le accarezzo il viso e lei sospira silenziosamente. <<Se fosse così non posso fare altro che lasciarti andare tesoro. Anche se fa male, anche se sarà come se mi avessero rubato la capacità di respirare, non ti tratterrò qui se non vuoi.>>
Le parole risuonano intorno a noi mentre cala il silenzio. Lei sembra riflettere su quello che le ho detto.
<<Mi serviranno più che belle parole Ade.>>
E lo so che ha ragione. Dopo quello che ho fatto non posso aspettarmi che lei si fidi di me in poco tempo. Ma sono disposto ad aspettare. Per tutto il tempo necessario.
<<Lo so. E ti giuro che mi impegnerò affinché tu possa fidarti di me nuovamente.>> La attiro contro di me e Lys si schianta contro il mio petto mentre prende un respiro.
La stringo e l'unica cosa che voglio e non dovermi muovere da questa posizione per niente al mondo.
Dei colpi alla porta ci interrompono e Lys si scosta.
<<Si?>> Chiedo.
<<Ade le evocatrici stanno per arrivare.>> Ecate sembra un pochino nervosa. Ma so che ha lavorato molto per permettere alle evocatrici di avere uno spazio tutto loro per poter ricominciare.
<<Arriviamo!>> Esclamo riportando lo sguardo su Lys. <<Te la senti?>>
Lei annuisce in silenzio.
<<Dammi solo qualche minuto per vestirmi.>>
Lys mi lascia solo e mentre mi cambio la sento chiacchierare con Ecate fuori la porta. Sembra tranquilla ma so che probabilmente è quando dorme che le cose prendono una direzione diversa.
Quando esco, Ecate mi sorride. <<Fra poco saranno ai cancelli.>> E' nervosa. Sento la sua magia muoversi a scatti attorno a noi.
Inarco un sopracciglio. <<Nervosa?>>
La risata di Ecate risuona nel corridoio. <<Puoi biasimarmi? Ho fatto gli straordinari per permettere a quelle povere ragazze di passare l'eternità in pace.>>
Scuoto la testa ridacchiando. <<Andiamo dai.>>

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