Segreti

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LYS

Aprendo gli occhi la prima cosa di cui mi rendo conto è di non essere da sola. Ecate, la dea della stregoneria è su una poltrona, sulle sue gambe ha un libro, uno di quelli di mia madre.

Alza gli occhi blu accorgendosi che ero sveglia.

<<Oh mia cara, finalmente sei sveglia.>> Mi sorride cordiale. Posa l'enorme libro sulla poltrona e si avvicina. <<Come i senti?>>

Prendo un enorme respiro, constatando che nella camera c'eravamo solo noi e Cerbero, che adesso era diviso nei tre cani, che mi guardavano con interesse.

<<Sto bene, forse un po 'stordita.>> Mi passo la mano sul viso e metto i piedi giù dal letto. Notando solo allora che è notte fonda.

Ecate mi guarda qualche secondo poi indica il libro che stava leggendo. <<Spero che non ti dispiaccia, stavo dando un occhiata.>>

<<Certo che no. Spero sei stata più fortunata di me.>> Mi alzo cercando di restare stabile, ma non faccio molti passi avanti che barcollo pericolosamente.

Ecate si avvicina affermandomi per la vita.

<<Vieni a sederti. Dovresti riposare.>> Mormora accompagnandomi alla poltrona.

La guardo mentre fa qualche passo nella stanza, sembra persa nei suoi pensieri.

<<Mi accennavi che hai problemi con i tuoi poteri.>>

Annuii affranta. <<Si. Mi sembra di non riuscire più a sentire il collegamento che avevo con la terra. Anche se prima quando ero seduta a terra in giardino mi è sembrato di sentire qualcosa ma era come se..>>

Ecate si sedette sulla poltrona, spostando l'enorme libro. <<Fosse sepolto sotto una montagna di potere.>>

Annuii non sapendo cosa dirle. Non avevo la minima idea di cosa fare per cercare di capire.

La strega sfoglia il libro sospirando piano. <<Forse posso provare a darti una mano. Ma non posso fare promesse.>>

Le sorrisi. <<Sarebbe comunque qualcosa. Grazie Ecate. Non ti credevo così...>> Lasciai la frase in sospeso non volendo dire qualcosa che la offendesse.

Lei sembrò capirmi. <<Gentile?>> Inarcò le sopracciglia scure. <<Solo perché mi hai vista parlare con Ade non vuol dire che..>>

Alzai gli occhi al cielo. <<Non nominarlo nemmeno!>>

Ecate ridacchiò. <<Oh andiamo, sono sicura che alla fine andrete d'accordo.>>

Scossi la testa alzandomi e dirigendomi verso la finestra spalancata. <<Non voglio averci nulla a che fare. Spero di riuscire a fare quello che mi serve per evocare Zeus e andare via il prima possibile.>>

Sentii i passi della strega mentre si avvicinava. <<Come mai tanto astio? Vi si sentiva litigare praticamente dal giardino.>>

Spostai lo sguardo sul terreno sotto di noi, mentre riflettevo su cosa dirle senza prendere a male parole il padrone di casa.

<<Mia madre mi diceva sempre che non è come fa credere agli altri, mi dispiace darle torto ma non posso non vedere quello che ho davanti. E non mi tratterrò nel dirgli quello che penso, non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa.>>

La risata di Ecate mi risuona nelle orecchie. <<Fidati, l'ha capito ogni singola guardia che era di turno da qui all'Acheronte.>>

Scossi la testa in silenzio, non sapevo se potevo fidarmi di lei, in fondo non la conoscevo abbastanza.

La Musa di AdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora