Ritorno alla normalità

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LYS
Per gli dei! Mi sentivo come se qualcuno mi avesse scaraventato giù da un palazzo. L'acqua mi scorre addosso sciogliendo i muscoli e io chiudo gli occhi qualche secondo. Ho bisogno di un momento per me. Dopo quello che mi hanno fatto..
Scuoto la testa e afferro l'asciugamano che Asura mi sta gentilmente passando.
I suoi occhi rossi mi guardano preoccupati. <<State bene?>>
Annuisco in silenzio e lei tende una mano, come se volesse lasciare a me la scelta di appoggiarmi a lei.
L'afferro perché non mi sento molto stabile sulle gambe. Asura mi recupera una camicia lunga da indossare e mi da una mano.
<<Vi riaccompagno in camera.>> Mormora.
Scuoto la testa e mi volto verso il grande specchio che c'è sopra il lavandino. <<Devo..>> Le parole mi muoiono in gola. Perché so esattamente cosa vedrò allo specchio. Ne ho avuto un assaggio quando ho visto il mio riflesso mal ridotto nella cella.
Le mani di Asura si stringono attorno alle mie. <<Dovete riposare, avrete tempo per quello, permettete al vostro corpo di riprendersi.>>
Alzo lo sguardo su di lei e so che ha ragione, ma devo vederlo, la sento quando mi passo la mano sul viso, e..
<<Devo guardarmi Asura e venire a patti con quello che mi è successo. Ho già visto qualcosa quando ero lì ma..>>
<<Immagino che lo specchio non sia stato pulito o abbastanza grande da permettervi di capire.>>
Scuoto la testa e lei dopo qualche secondo mi passa un braccio attorno alla vita. <<Andiamo. Resterò accanto a voi.>> Sussurra.
Non so perché, ma sento che davvero non andrà via, che resterà al mio fianco qualunque cosa succeda, so che posso contare su di lei.
Tengo lo sguardo basso e quando mi ritrovo il lavandino davanti mi ci aggrappo come se fosse la mia ancora di salvezza. I capelli bagnati si sono attaccati alla camicia. Non so perché ci sto facendo caso ora, forse cerco un modo per non pensare a quello che sto per fare.
Alzo lo sguardo sullo specchio e resto in silenzio. Non riesco a dire una sola parola. Avevo già avuto un'anteprima di quello che mi era capitato. Avevo visto la cicatrice appena mi avevano riportato in cella e...ed era peggio di quello che ricordassi. L'occhio ormai bianco mi guardava come se potesse servire da monito.
Non ero stata abbastanza brava da evitare che mi catturassero, non ero stata abbastanza brava da salvare Ares...
Le mani iniziarono a tremarmi mentre cercavo di mantenere il controllo sul mio corpo.
Asura mi passa la mano dietro la schiena con l'intenzione di calmarmi. <<Respirate. Non è così brutta come sembra.>>
<<Non ci vedo Asura...Come fai a..>> Faccio un passo indietro mentre il mio riflesso mi guarda con gli occhi sgranati.
Il cuore mi batte feroce nelle orecchie, lo sento talmente forte che annulla i miei pensieri.
L'aria entra ed esce ad un ritmo sempre maggiore. Arranco verso la porta e la spalanco mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime.
L'Infernale mi è accanto in un lampo. Mi afferra per la vita. <<Vi tengo io. Cercate di respirare. Adesso ci sediamo.>>
Mi fa sedere sulla poltrona, i suoi occhi tornano neri, forse è agitata. Lancia uno sguardo alla camera e apre la finestra. Si inginocchia davanti a me e mi prende le mani. <<Forza respirate. Andrà tutto bene ve lo prometto.>> La sua voce è calma mentre la sento ai margini della mia mente.
Non riesco a respirare, non riesco a pensare.
Tutto quello che mi hanno fatto...le altre che sono morte...tutto il dolore che ho dovuto sopportare..
Asura mi passa una mano sul viso. <<Non sta funzionando. Vi prego ditemi cosa fare per aiutarvi.>> I suoi occhi saettano sul mio corpo mentre io cerco invano di tenere a bada quel mostro che mi sta divorando.
Le sue mani tengono le mie che tremano in modo incontrollato.
Vorrei dirle di avvisare Ade ma quando apro la bocca un solo rantolo esce dalle mie labbra.
<<Cazzo!>> Sbotta Asura. La vedo prendere un respiro e chiudere un secondo gli occhi. <<Andrà tutto bene. Continuate a guardare me e per gli Inferi cercate di respirare. Ho chiamato..>>
La porta si apre con violenza, ma i rumori attorno a me sono pressoché di sfondo.
<<Che è successo?!>> La voce di Ade si insinua fra i miei pensieri sconclusionati.
Asura si alza e gli fa posto. I suoi occhi mi scrutano preoccupati quando si inginocchia.
Ade prende un respiro e mi prende il viso tra le mani. <<Va tutto bene piccolina. Lo abbiamo già fatto. Guardami, forza.>>
Cerco di metterlo a fuoco mentre la mia mente si svuota pericolosamente.
La sua stretta si serra appena. <<Guardami Lys.>> La voce rimbomba dentro il mio cuore facendomi battere le palpebre per metterlo a fuoco.
<<Brava. Continua a guardarmi. Respira...piano.>> Mormora.
Asura dietro di lui cammina nervosa per la stanza.
Afferro i polsi di Ade mentre il mio respiro non accenna a calmarsi.
Il suo viso mi regala un piccolo sorriso. <<Sono qui. Non ti lascio. Ma devi respirare con calma. Facciamolo insieme.>>
Cerco di seguire i suoi respiri e dopo un'infinità di tempo il mio cuore rallenta, la visuale torna a fuoco, tutto il mio corpo smette di mandarmi segnali d'allarme e si placa.
Il Cronide prende un profondo respiro e mi scosta i capelli dal viso. <<Stai bene?>>
Annuisco in silenzio. La testa mi ronza, come se avessi smesso di respirare per dei minuti.
Asura mi guarda ancora più preoccupata di prima.
<<Sto bene, tranquilla.>> Sussurro.
Ade mi attira contro di lui e io poso la testa nell'incavo del suo collo respirando il suo profumo.
<<Che diavolo è successo? Stava bene quando sono andato via.>> La sua voce mi rimbomba dentro, mentre le sue mani si muovono sulla mia schiena.
Asura fa qualche passo avanti. <<Voleva guardarsi allo specchio, Sire ho cercato di..>>
Ade sospira. <<Non è colpa tua Asura. Sapevo che sarebbe potuto succedere e ho sbagliato ad andare via.>>
Non so quanto resto in quella posizione ma pian piano i miei pensieri tornano chiari, non mi sembra più di avere un frullatore nel cervello e deduco che sia una buona cosa.
Quando mi scosto Ade mi regala un sorriso e fa un profondo respiro, come se anche lui ora fosse più tranquillo.
<<Lys, potevi aspettare a..>>
Scuoto la testa lentamente mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime. Il mio viso non tornerà più come prima e dovrò ricominciare da zero gli allenamenti visto che la mia visuale ora è compromessa.
Ade mi asciuga una lacrima. <<Sono sicuro che migliorerà, e poi non è così brutta come sembra. Vero Asura?>>
L'Infernale si avvicina sorridendomi dolcemente ei suoi occhi tornano rossi. <<Assolutamente. Siete voi che la vedete così. Io la vedo come la prova che avete una forza fuori dal comune. E dovreste iniziare a pensarla anche voi così.>>
La guardo e le sue parole sono sincere, è una sensazione stranissima ma sento di potermi fidare ciecamente di lei.
Prendo un respiro e abbasso lo sguardo sulle mie mani. <<Credo che si possa vederla così.>>
Ade mi fa alzare il viso. <<Devi credermi Lys, quello che ti è successo ti ha sicuramente resa più forte.>>
<<E più determinata che mai a far finire questa storia.>> Mormoro guardandolo negli occhi.
<<Non preoccuparti. Asura ha gentilmente fatto pulizie quando è venuta a cercarti. Non faranno più del male a nessuno.>>
Non se ne erano resi conto.
Il mio sguardo passa da Ade ad Asura e cazzo. Loro pensano di averli sterminati tutti. Ma non è possibile, il medico con le guardie che erano venuti nella cella..
<<No. Qualcuno vi è scappato.>>
Ade resta un secondo in silenzio. Poi mi prende le mani. <<Come dici cara?>>
Sospiro e lancio uno sguardo ad Asura. <<Poco prima che entrassi tu, lì c'era il medico che di solito...>>
L'agitazione mi scorre giù per la schiena e io mi alzo, incurante che sia poco stabile sulle gambe, e comincio a camminare per la stanza.
<<Quale medico?>> Chiede Asura ad un certo punto.
Mi blocco accanto al letto. Flash di quello che succedeva lì dentro mi rimbalzano davanti gli occhi e rischiano di farmi cedere le gambe.
Ade si avvicina e mi afferra il viso. Quando incontro i suoi occhi riesco a capire che è preoccupato. <<Parlami Lys, dimmi cosa è successo e io ti giuro che spedirò la Legione a sterminare ogni singola persona che ti ha fatto del male.>>
Le sue mani sono calde ed è preoccupato a morte.
<<Il medico che mi torturava era con me quel giorno.>> Sussurrai mentre il cuore mi batteva veloce nel petto.
Il silenzio cala nella stanza come una coperta.
Ade si volta verso Asura. <<Hai ucciso il medico?>>
L'Infernale sembra essersi congelata sul posto. I suoi lineamenti mutano, gli occhi tornano neri in un lampo, scorgo i canini...Che diavolo..
<<C'erano solo soldati all'interno.>> Quasi ringhia. <<Ma mi assicurerò personalmente di accompagnarlo con gentilezza al vostro cospetto Sire.>>
Allora capisco che vuole ucciderlo lei. Ma non posso. E' una cosa che voglio fare io.
Faccio un passo indietro scivolando via dalla presa di Ade. <<No.>>
Asura si volta verso di me, batte un paio di volte le palpebre e restano soltanto i suoi occhi neri, l'unico segno che è arrabbiata.
<<Lui è mio.>>
Ade si passa una mano sul viso. <<Lys sei sicura che..>>
<<Non posso lasciarglielo fare Ade.>> Mentre la mia voce risuona come una supplica nella stanza mentre mi lascio cadere sul letto. <<Devo essere io. Quello che mi ha fatto quell'uomo..>> Rabbrividisco e mi passo le mani sulle braccia per scacciare la sensazione e chiudo gli occhi. Mi sembra ancora di sentirlo ridere con gli uomini, oppure chiamarmi dall'ingresso delle celle quando veniva a controllare quanto ci mettessi a smaltire i veleni.
Sento un movimento accanto a me e qualcuno mi fa allargare le gambe. Quando apro gli occhi trovo Ade, inginocchiato davanti a me per la seconda volta. I nostri visi sono alla stessa altezza.
<<Tutto quello che vuoi. Si farà come dici tu. Solo promettimi che mi permetterai di darti una mano. Non ho intenzione di mandarti a caccia da sola.>> Le sua mani sono posate sulle mie gambe, tremano appena.
Annuisco. <<Va bene Ade. Non lo farò da sola.>> Sussurro.
Il viso del Cronide si rilassa e mi posa un bacio sulla fronte. Inspiro il suo profumo e il mio cuore scalpita, come se si fosse ricordato adesso di chi avevamo vicino.
So che dovrei riposare, sono stanca, ma ho paura di chiudere gli occhi.
Poso la fronte contro il suo petto prima che si scosti da me e lui rimane immobile.
<<Posso chiederti una cosa?>> Ho il viso praticamente nascosto nella sua camicia.
<<Certo.>> La sua voce mi rimbomba intorno.
Sospiro e metto da parte l'orgoglio. <<Puoi restare qui con me mentre cerco di riposare?>>
Ade resta in silenzio per qualche minuto. <<Non devi nemmeno chiedermelo. Mi dispiace se sono andato via prima. Pensavo volessi un pò di spazio.>> Le sue braccia si spostano sul mio corpo e in un lampo mi ritrovo allungata sul letto. Ade scalcia le scarpe e si allunga accanto a me, apre la braccia per un invito.
<<Vieni, devi riposare.>> Mormora.
A quel punto non mi importa se il mio cuore finirà di sgretolarsi una volta che questa storia sarà finita o se mi farà soffrire come è già successo. So solo che ho bisogno che lui mi tenga stretta, che scacci i ricordi di quello che è successo.
Mi accoccolo accanto a lui e vedo Asura farmi un piccolo sorriso. <<Cercate di riposare, mi assicurerò che nessuno disturbi.>>
Si avvicina alla finestra e la chiude per poi tirare le tende, facendo piombare la stanza in una penombra piacevole. Si affaccia alla porta e bisbiglia qualcosa alla guardia, lancia un'occhiata alla stanza e si siede sulla poltrona facendo un profondo respiro.
<<Non preoccuparti per lei, si assicurerà che tu stia al sicuro.>> Mormora Ade stringendomi appena.
Gli poso la mano sul petto e il suo cuore batte velocissimo. <<Grazie per non avermi lasciata lì dentro.>>
Il Cronide mi fa alzare un pò la testa e incontro il suo viso a qualche centimetro dal mio. La sua mano scivola in una carezza e si ferma sulla mia guancia. <<Mai. Non ti avrei mai abbandonata. Avrei dato fuoco al mondo per trovarti.>> Sussurra.
Il suo respiro mi danza sulle labbra. Sono perfettamente consapevole del battito accelerato del suo cuore e dei punti in cui i nostri corpi si toccano.
I nostri nasi si toccano per qualche secondo in cui tutto il mio autocontrollo sembra pericolosamente vicino a incrinarsi.
<<Devi riposare, sarò qui quando ti sveglierai.>> Mormora scostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e tornando ad allungarsi.
Batto le palpebre e sospiro cercando di calmare il mio cuore. Per gli dei, non va affatto bene. Per niente.
Qualche minuto dopo il silenzio avvolge la stanza e io sul ritmo del cuore di Ade impazzito mi addormento. 

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