Aria di tempesta

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Ade

Sapevo che Lys si stava tormentando per la notizia che il medico ci era scappato, ma stavo cercando di fare il possibile per permetterle di trovarlo e chiudere la questione. L'acqua della doccia è un dolce sottofondo per i miei pensieri, mi alzo dal letto e mi dirigo verso la porta.
La guardia si scosta appena. <<Sire, posso fare qualcosa?>>
Sospiro lanciando uno sguardo all'interno, si sente ancora scorrere l'acqua. <<Hai sentito le guardie sparse per il regno?>>
Lui annuisce serio. <<È tutto tranquillo Sire. Non preoccupatevi.>>
Bene. Torno dentro e mi affaccio al balcone, il regno sembra tranquillo e so che Ecate sta aiutando le evocatrici a sistemarsi.
"Sire, mi dispiace disturbarla, volevo avvisarla che potrei fare tardi. Lady Ecate è arrivata a chiedermi una mano per delle cose."
Mi accigliai. Ecate che chiede aiuto ad Asura?
"Non preoccuparti. Fa quello che devi, lei è con me."
Asura non risponde più ed io adesso sono curioso di quello che stanno facendo. Conoscendo Ecate, vorrà dare una possibilità alle evocatrici di imparare a difendersi. Certo, Asura era più che capace ma..scossi la testa, non era certo delicata.
Forse a Lys piacerebbe dare una mano a quelle ragazze. Mi riproposi di chiederle se avesse voluto dare una mano.
Ero convinto che le avrebbe fatto piacere, in fondo Ares l'aveva addestrata bene e lei aveva appreso molto nel periodo in cui lui l'aveva preparata.
Perso nei miei pensieri lo schianto di vetri rotti che si sentì provenire dal bagno seguito da un urlo mi fa entrare in camera alla velocità della luce.
<<Lys?>> La chiamai avvicinandomi a grandi passi alla porta del bagno.
Un mormorio seguito da un'imprecazione mi giunge alle orecchie.
Inizio a bussare alla porta. <<Lys? Per gli dei tutto bene lì dentro?!>>
<<Si io..cazzo che male!>> Sbotta.
Non mi preoccupo minimamente che la porta sia chiusa a chiave, con una spallata cede e io trovo Lys a terra nella doccia. La porta in vetro è caduta e si è frantumata in tante schegge.
<<Che cazzo è successo?!>> Sbotto afferrando un asciugamano dal lavandino.
Il cuore mi rimbomba nelle orecchie mentre la guardo cercando di capire se..
<<Ho avuto un capogiro e mi sono appoggiata all'anta della doccia, a quanto pare era più fragile di quello che pensavo.>>
Sospiro e mi avvicino per aiutarla a tirarsi su. <<Perché non mi hai chiamato? Hai rischiato di romperti l'osso del collo.>>
Lys mi fa un piccolo sorriso. <<Posso gestire queste cose da sola Ade. Non serve che..>>
Mentre mi rassicura la guardo in cerca di ferite. L'acqua che si tinge di rosso mi fa bloccare.
<<Sei ferita..>> Mi inginocchio e Lys fa scorrere lo sguardo sulle sue gambe e scuote la testa.
<<Non credo. Dammi una mano a rimettermi in piedi.>>
L'afferro attento a non posarla sui vetri e quando la poso a terra il suo sibilo di dolore mi fa venire voglia di scandagliare ogni centimetro del suo corpo in cerca di cosa le fa male.
"Sire? La Regina si è fatta male? Devo tornare a palazzo?" La voce ansiosa di Asura mi risuona nella testa.
"Stai calma, è con me. Ha avuto un piccolo incidente con la doccia."
Il ringhio di Asura mi fa vibrare. "Le avevo detto di andarci piano oggi, deve dare tempo al suo corpo di riprendersi maledizione."
Sospirai guardando Lys che alzava un piede.
"Ti faccio sapere se ho bisogno di una mano."

<<Ti sei tagliata?>> Mi inginocchio e le sollevo il piede per vedere.
Lys si appoggia alle mie spalle e sospira. <<Credo di si.>>
<<Diamo un'occhiata.>> Senza darle tempo di ribattere la prendo in braccio.
<<Ade posso camminare.>> Protesta lei.
Scuoto la testa. <<Non esiste. Voglio dare un'occhiata a quel piede.>>
La poso sul letto e lei si stringe nell'asciugamano stando attenta che non si apra.
Un sorriso imbarazzato si dipinge sul suo viso e io mi chino per accarezzarle la guancia. <<Stai tranquilla, non farò niente a meno che non me lo chiederai tu.>> Mormoro facendole un piccolo sorriso.
Lys sgrana gli occhi e il viso si tinge di una sfumatura rossa molto intensa. <<Ade!>> Sbotta stringendo l'asciugamano con la mano.
La risata che mi sfugge dalle labbra mentre le afferro il piede per vedere dove si è fatta male mi fa tremare le spalle. Chissà a che diavolo ha pensato quella testolina.
Un pezzo di vetro della doccia si è conficcato sotto la pianta del piede, il sangue le scorre andandosi a depositare a terra fra noi.
<<Resta ferma, devo togliere la scheggia.>>
Lys mi guarda con attenzione mentre io cerco di fare il più delicatamente possibile.
Quando la tolgo lei si lascia andare ad uno sbuffo per mascherare il dolore.
<<Stai bene?>> Chiedo preoccupato.
Lys si passa la mano sul viso e annuisce. <<Si non preoccuparti. Dovrebbe guarire da sola ora che ho ricominciato i riti.>>
Mi alzo. <<Fammi solo prendere qualcosa per bendarla mentre aspettiamo che il tuo corpo faccia il resto.>>
Recupero dall'armadietto del bagno una piccola benda e mi occupo del suo piede.
<<Puoi andare se hai delle cose da fare.>> Si guarda intorno per la stanza e poi il suo sguardo si posa su di me, ancora inginocchiato a terra davanti a lei. <<Non voglio distrarti dai tuoi doveri.>>
Sospiro e le lascio andare il piede. <<Quando capirai che tu sei la mia priorità.>> Le afferro le gambe nella piega del ginocchio e la tiro verso di me facendola scivolare fino a che non è sul bordo del letto, la sua pelle è calda e morbida sotto le mie mani.
Non posso trattenermi dal farle scorrere lungo le sue gambe. Dalla caviglia fino al bordo dell'asciugamano, non voglio che pensi di non potersi fidare di me. Faremo le cose con i suoi tempi, anche se il bastardo che è in me non vede l'ora di sentirla gemere sotto le mie mani.
Lys fa un sospiro e il suo sguardo mi scivola addosso. <<Beh non è facile crederti sulla parola Ade.>>
<<Lo so.>> Sussurro scostandole una ciocca di capelli bagnati dietro l'orecchio. <<E farò il possibile affinché tu possa fidarti di nuovo di me.>>
Lei mi fa un piccolo sorriso e si avvicina per posare le sue labbra sulle mie.
Si posano delicate, e le mie mani scivolano sull'asciugamano fino a stringerle la vita. Le sensazioni che provo quando sto con lei mi si agitano nello stomaco rischiando di farmi capitolare e farmi fare qualcosa per il quale voglio aspettare che lei sia pronta.
Qualcuno bussa alla porta talmente forte da far tremare i cardini.

La Musa di AdeWhere stories live. Discover now