Heart Pain

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LYS

Mi stavo esercitando con Ecate da qualche ora. Ero stanca e il controllo sul mio dono ne stava risentendo.

<<Non permettergli di fare quello che vuole. Solo le prime due foglie Lys. Nient'altro.>> La dea continuava a darmi ordini che stavo facendo sempre più fatica a mettere in pratica.

Strinsi forte la mascella cercando di concentrarmi e tenere a briglia stretta questa cosa prima che facesse appassire tutta la pianta.

Ecate davanti a me mi sorrise. <<Brava perfetto. Non lasciarlo andare.>>
Dopo qualche altro sbuffo Ecate mi liberò.

<<Basta così Lys, hai fatto già tanti progressi. Non c'è bisogno che continuiamo per oggi.>> Lanciò un'occhiata alla porta. <<E poi credo che..>>

Qualcuno bussò interrompendo la dea della stregoneria. <<Si?>>

Una guardia fece capolino dalla porta chiusa. <<Mi dispiace interrompere. Ma Apollo è nella sala del trono e vi aspetta Evocatrice.>>

Mi alzai. <<Grazie arrivo tra dieci minuti.>>

La guardia scomparve e io andai all'armadio a tirare fuori una tunica. <<Vado a farmi una doccia al volo. TI raggiungo lì?>>

La dea mi sorrise. <<Ti aspetto, fa pure con calma.>>

Mi voltai verso il bagno chiudendomi dentro. Erano stati due giorni intensi. Avevo capito molto sul mio dono ma sapevo che comunque avevo tantissime cose da imparare ancora. Non avevo idea del tipo di potere distruttivo che avevo se lasciata a briglia sciolta e mi stavo assicurando che ciò non accadesse. Stavo facendo degli allenamenti estenuanti con Ecate. E il più delle volte mi ci voleva tantissima concentrazione per far sì che mi ubbidisse e facesse quello che volevo io. Molte altre volte avevo fatto un disastro e avevamo perso il conto di quante piantine non era stato possibile recuperare. Ma ero fiduciosa, certo, ero ancora spaventata a morte da quello che potevo fare, ma mi stavo impegnando per evitare di fare del male.

L'acqua calda mi permise di sciogliere i muscoli contratti della schiena. Mi insaponai in fretta e mi asciugai alla stessa velocità. I capelli ancora umidi mi ricaddero sulla schiena in onde rosse. Guardandomi allo specchio mi resi conto che anche le occhiaie che avevo avuto nell'ultima settimana erano scomparse, forse grazie al fatto che stavo riuscendo a fare qualcosa di concreto. Secondo Ecate era per via di questo mio potere che faticavo così tanto a convocare gli Antichi. Perché il collegamento con la parte di me che evocava era meno forte rispetto a quello che controllava questo dono così insolito.

Uscii dal bagno ed Ecate mi lanciò uno sguardo strano.

<<Tutto ok?>> Chiesi.

Lei si riscosse. <<Si certo. Ti sta davvero bene il rosso.>>

Ridacchiai appena. <<Grazie.>> Mi avviai verso la porta e lei mi afferrò la mano.

Quando la guardai si vedeva lontano un chilometro che era preoccupata.

<<Ecate che hai?>>

La dea prese un respiro. <<Io devo dirti una cosa, ma ho bisogno che tu ascolti attentamente quello che sto per dirti, e mi prometti che qualunque cosa succederà dentro quella sala manterrai il controllo.>>
<<Mi stai facendo preoccupare. E' successo qualcosa?>>

Lei scosse la testa, si guardò intorno per qualche minuto mentre io aspettavo che iniziasse a parlare.

<<Lo so che vuoi bene ad Ade Lys, non è un segreto per nessuno.>>

La Musa di AdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora