Il rapimento

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ADE

Ecate ed io avevamo passato quasi tutto il pomeriggio a controllare la sistemazione delle anime che erano entrate da poco nel regno. Stavamo controllando le ultime sistemazioni delle anime quando il terreno tremò sotto i nostri piedi ed il ringhio di Cerbero fece tremare i bicchieri sul tavolo. Scattai in piedi e mi teleportai a castello seguito a ruota da Ecate. Le guardie erano in fermento. Gli enormi corridoi del castello sembravano essere stati messi a soqquadro. Vasi che erano caduti, alcune guardie a terra ferite.
 <<Che diavolo sta succedendo?!>> Sbraitai.
Tanato mi si avvicinò di corsa. <<Sire!>> Urlò. <<Qualcuno si è intrufolato nel regno!>>
Il tempo di assimilare quelle parole e la mia mente mi disse una cosa sola.
Lys.
Le gambe si mossero da sole di corsa nel corridoio. Avevo il fiatone per aver corso per mezzo palazzo. Ecate mi correva dietro e la sentivo chiedere cose a Tanato, ma non mi importava. Quando in lontananza vidi la guardia che avevo messo davanti la sua porta a terra il mio cuore rischiò di fermarsi.
No. No. No. No. Non potevano essere arrivati a lei nel mio regno.
La porta era marcia, non ne restava quasi nulla. Il cuore saltò un battito. Lei era all'interno e stava bene. Nessuno era riuscito a portarla via.
Spalancai la porta. <<Lys!>> Urlai.
La stanza era tutta sottosopra. Alcuni mobili erano avvizziti. Le sedie erano rovesciate a terra ed il tavolo era ribaltato. Ecate dietro di me imprecò così forte che sentii la sua magia saturare l'aria attorno a noi.
<<Come cazzo hanno fatto ad entrare qui dentro?!>> Sbotta Ecate.
Faccio un paio di passi avanti e vedo la spada a terra. La raccolgo e mi volto verso la dea. <<Non l'avrebbe mai lasciata di sua volontà. Era un regalo di Ares.>> Mormorai continuando a guardarmi intorno. Viste le condizioni della stanza...<<Ha lottato per restare qui.>>
Ecate si passa una mano sul viso. <<La ritroveremo Ade. Scandaglieremo ogni singolo angolo del mondo se dovesse essere necessario.>>
Ma non la stavo ascoltando, assimilai ogni singolo dettaglio della stanza distrutta e uscii dalla stanza infuriato come non mai.
<<Ade aspetta!>> La voce della dea della stregoneria risuonò nel corridoio.
<<Non ho tempo per stare ad ascoltarti! Tanato raduna i generali, li voglio nella sala del trono, e chiama anche Astarte!>> Urlai camminando verso la sala.
Le guardie che erano in giro si scostarono per farmi passare. Potevo sentire il potere scorrere nel mio regno agitato. Quando entrai Cerbero era lì, riunificato. Camminava nervoso per la sala. Tifone voltò il muso verso di me. La coda si muoveva a scatti, aveva tutte le orecchie dritte. Era nervosa. A ragion veduta. Erano entrati nel mio regno. Il tempo di sedermi sul trono e Cerbero si sedette accanto a me. Due secondi dopo la porta si spalanca e una spicciolata di persone entra sistemandosi come meglio possono. Ecate si tiene a distanza accanto alla porta.
<<Come diavolo hanno fatto ad entrare!?>> Urlo.
I generali sussultano tenendo la testa bassa.
<<Organizzate l'esercito alle porte del Tartaro! Voglio che battiate ogni singolo angolo di questo maledetto pianeta per trovarla se sarà necessario! E rinforzate la sicurezza al castello maledizione!>>
Astarte fa un passo avanti. <<Sire, capisco che siete preoccupato per l'evocatrice ma ci vorranno giorni per organizzare..>>
Scatto in piedi ed il cielo del mio regno lampeggia di rosso. <<Non mi interessa! Organizzate l'esercito, verrò a tirare fuori personalmente Asura e si unirà a voi!>> Urlo spendendo fuori tutti. In una grande processione i generali escono mentre li sento parlare per organizzare la Legione. Ecate in fondo alla sala sospira.<<Ade.. Asura? Sei sicuro che..>>
Non avevo tempo per le spiegazioni, Asura era una delle infernali più potenti del mio regno, sapevo che affidando a lei il compito di ritrovarla, le cose sarebbero andate bene. Chiudo gli occhi e mi rendo conto che ho bisogno di una mano. Solo le mie truppe non basteranno. <<Apollo!>> Ringhio indirizzando il mio potere verso l'Olimpo.
Un lampo di luce dopo il dio del sole è nella mia sala.
Si guarda intorno e si liscia la camicia bianca di lino che indossa. <<Che motivo c'era di convocarmi così in fretta?>> I suoi occhi si spostano per la sala.
<<Ho bisogno che mi dai una mano, devi..>>
Apollo sgrana gli occhi. <<Tu? Vuoi una mano?>> Mi interrompe.
<<Cazzo Apollo fammi parlare!>> Sbotto.
Il dio chiude la bocca e trova Ecate in un angolo a testa bassa.
<<Che sta succedendo?>>
Prendo un respiro per permettermi di calmarmi. <<Lys è stata catturata, sono entrati nel castello.>>
Il dio del sole sposta lo sguardo su di me, i suoi occhi diventano bianchi in un lampo.
<<Cosa?!>> Esclama.
Mi passo una mano sul viso, il tentativo di calmarmi va dritto nel gabinetto quando il viso di Apollo si trasfigura per la rabbia. <<Hai permesso che la portassero via? Hai idea di quello che fanno a quelle come lei?!>>
Il mio cervello si spegne, in una frazione di secondo sono davanti a lui. La rabbia che mi scorre nelle vene fa tremare il lampadario sopra le nostre teste. Un ringhio risuona al margine della mia mente.
La mia mano si stringe intorno al collo di Apollo. <<Credi che non lo sappia? Credi che non metterei a ferro e fuoco questo mondo solo per trovarla?!>> Ringhio ad un centimetro dal suo viso.
<<Ade!>> Esclama Ecate. La sento avvicinarsi e quando mi posa la mano sul braccio mi volto verso di lei. Sento le mani di Apollo che cercano di farmi allentare la presa, ma dovrà impegnarsi di più se vuole liberarsi da me.
La dea sospira. <<Devi cercare di calmarti, hai richiamato i Segugi dal Tartaro e stai strangolando Apollo.>>
Prendo un respiro e lascio il collo di Apollo che si allontana da me tossendo. Quando mi volto verso le finestre sento i ruggiti in lontananza. Spalanco la finestra in tempo per veder arrivare l'ondata di quasi cento Segugi dalle profondità del Tartaro.
Apollo fa un passo verso l'esterno. <<Che diavolo..>>
<<Ci daranno una mano. Ho bisogno di tutto l'aiuto possibile.>> Dico vedendoli arrivare.
I Segugi erano molto simili a dei cani, ma non erano altrettanto docili. La lunga coda che si divideva in tre lame che erano affilate come rasoi. Gli artigli erano velenosi.
I dobermann si fermarono sotto il balcone dove mi trovavo e si sedettero in attesa.
<<Non vorrai sul serio..>> Iniziò Ecate.
<<Si. Saranno un valido supporto per le legioni, e visto che non ho idea di dove l'hanno portata, loro sono indispensabili.>> Torno a guardarli. <<L'evocatrice è stata rapita..>>
La porta alle mie spalle si apre e Tanato entra con un pezzo di stoffa tra le mani. <<Sire, l'abbiamo trovato nel giardino sotto la stanza dell'evocatrice.>> Mormora passandomi la stoffa. La riconosco quasi subito, fa parte della camicia che indossava spesso Lys. Non c'era sangue sulla stoffa e questo mi faceva ben sperare. La guardo un secondo fra le mie mani e poi la lascio cadere dal balcone. I Segugi si avvicinano e uno ad uno annusano il pezzo della camicia di Lys.<<Trovatela!>> Tuono.
In poco tempo iniziano a correre per poi scomparire in lontananza.
Ecate si avvicina. <<Sei sicuro che..>>
<<Non ho scelta.>> La interrompo. <<Devo trovarla il prima possibile.>>
Apollo sospira. <<Vedo di farmi dare una mano dall'esercito che era di Ares, nostro padre sta cercando qualcuno che possa occupare il suo posto, ma nel frattempo gestisce lui le truppe.>> Lo vedo scuotere la testa. <<Non credo mi negherà una mano trattandosi dell'evocatrice.>><<Fammi sapere se trovi qualcosa.>> Mormoro.
Il viso di Apollo si distende per un momento e mi sorride. <<La troveremo Ade, non fare a pezzi nessuno nel frattempo.>>
Ecate scuote la testa. <<E' come chiedere ad un fiume di non scorrere.>>
Il dio va via ed io resto nel silenzio solo un secondo. Mi teleporto alle porte del Tartaro con Ecate al seguito.
Le grandi mura si stagliano dietro di noi, racchiudono la parte di regno dedita alle torture. Dinanzi a me le pesanti porte ci separano da Asura.
L'esercito è in posizione.
Il terreno è rosso, il fuoco scorre fra le fila dell'esercito.
Mi volto verso Eris, la guardiana delle porte che tengono Asura lontano dal resto del regno, semplicemente per la sicurezza delle anime che vivono attorno al castello. E' per questo che è confinata vicino al Tartaro, ha una parte di regno solo per il suo svago. La custode intona il canto per liberarla mentre le pesanti porte tremano. Un'ondata di potere illumina l'esercito e lei si rivela.
Faccio un passo avanti ed Asura si inginocchia. <<Sire, è un piacere vedervi.>>
Le sorrido un poco. I lunghi capelli rossi sono sciolti lungo la schiena. I suoi occhi totalmente neri guardano a terra, per non incorrere nella mia ira.
Le poso una mano sotto il viso e faccio in modo che mi guardi. <<Alzati Asura. Ho bisogno di te.>>
Lei alza la testa di scatto e si rimette in piedi. <<Qualunque cosa per voi, mio Signore.>>
Sono tentato di dirle chi è Lys, creare un legame così profondo non può far altro che agevolarla nella ricerca. Sapere di stare cercando la sua Regina...Non posso fare altrimenti. Deve sapere. <<La futura Regina è stata rapita, ho bisogno che ti unisci alla Legione e vai a cercarla.>>
Asura sgrana gli occhi. <<La Regina Sire?>>
Annuisco in silenzio. L'esercito dietro di noi è in fermento, sento la loro agitazione dopo la notizia e la loro voglia di uscire a cercarla. E' su questo che conto. Sulla fedeltà a me e a chi governerà al mio fianco. Il viso di Asura muta, si trasforma in una maschera d'odio, i lunghi canini escono allo scoperto segno che è molto arrabbiata.
<<Mio Signore..>> Quasi ringhia.
So quale sentimento l'anima al momento. Non avevo mai avuto una consorte, figuriamoci una possibile Regina.
<<Posso usare qualsiasi mezzo per trovare la Regina?>> La sua domanda rimbomba nello spazio attorno a noi.
La sua furia satura l'aria tanto che Ecate dietro di me ansima. Faccio un passo avanti e la mia magia scuote il terreno. Asura è immobile davanti a me.
Mi chino per avvicinarmi al suo orecchio.
<<Qualsiasi mezzo Asura. Trovala e stermina chiunque si metta fra te e la nostra Regina.>> Sussurro al suo orecchio.
La vedo sorridere e stringere i pugni. <<Vi farò sapere su qualunque pista io sia diretta mio Signore.>>
So che lo farà. Asura è una delle migliori. I suoi servigi li richiedo molto raramente, ma so che lei può farcela. Mi faccio da parte e lei si avvicina alla Legione. In pochi minuti il silenzio mi avvolge. Il Tartaro è silenzioso. Nessuno direbbe che dietro le sue mura si stiano svolgendo le torture più crudeli che si possano immaginare.
<<Ade sei sicuro di Asura?>> Chiede Ecate dopo qualche minuto di silenzio.
Sospiro. <<Lei è l'unica. E adesso che sa che Lys è la futura Regina, non si risparmierà per trovarla.>>
<<Lo so, ma..>>
<<Niente ma.>> La interrompo. <<La cercherò in ogni maledetto angolo del mondo se sarà necessario.>>
Quel peso sul petto che sento da quando ho scoperto che è stata rapita non si è alleggerito. Anzi. Sembra volermi soffocare. Torno al castello ed Ecate sembra capire che ho bisogno di stare solo. Non sento nemmeno i domestici in giro per il palazzo tanto è caotica la mia mente.
E' passato quasi tutto il giorno, e non ho notizie da nessuno.
La troveremo, la Legione è potente e Asura è in gamba. Hai dato libero accesso anche ai Segugi. Non possono nasconderla per molto.
Avrei potuto non trovarla, potevano aver trovato il modo per nasconderla. Non c'era un modo semplice per gestire la cosa, nessuno sapeva dove tenevano le evocatrici una volta catturate, e noi non eravamo in grado di trovarle.
Dopo due giorni ero un fascio di nervi.
Mi aggiravo per la sala come un animale in gabbia, Ecate stava tentando i suoi incantesimi per riuscire a trovarla, per ora era solo riuscita a capire che non era nei paraggi. Quindi l'avevano portata lontano. Non sarebbero mai andati lontano abbastanza, li avrei trovati e quello che avevo in serbo per loro avrebbe fatto impallidire i torturatori del Tartaro.
Un lampo di luce bianca invade la sala del trono.
<<Ade..>> La voce di Apollo non mi riscuote dallo stato in cui sono. Lo sento che non ha notizie per me.
<<L'hai trovata?>> Chiedo senza voltarmi.
Guardo il mio regno dalla finestra, solo per impedirmi di uscire da qui e distruggere ogni cosa che incontro sul mio cammino.
Lo sento sospirare. <<Non ancora. L'esercito di Ares la sta cercando. Ma sono qui perché abbiamo sentito che hai liberato qualcosa..>>
<<Asura è uscita cercarla.>> Dico.
<<Asura?!>> Sbotta Apollo. <<Sei impazzito?>>
Sospiro e mi volto. <<Lei è più che in grado di trovarla.>>
Il dio del sole sgrana gli occhi. <<Hai idea di cosa hai liberato dal tuo regno? Raderà al suolo ogni cosa che incontra..>>
La rabbia che si riversa nella stanza sveglia Cerbero che si era addormentato accanto al trono. Ringhia e si avvicina a noi.
<<Quello che libero dal mio regno non è un tuo problema. Se servirà metterò sulle sue tracce ogni singola creatura che dimora qui. Quindi stai sprecando fiato. Usalo per coordinare le truppe di Ares.>>
Apollo scuote la testa. <<Ade, è un evocatrice e sappiamo tutti che è importante per via della stirpe dalla quale discende. Ma è troppo persino per te mobilitare tutto ciò per..>>
A quel punto esplodo. Non ho niente che mi impedisca di rivelare cosa è Lys per me. <<Lei è la mia futura Regina! Se dovessi perderla abbatterò anche l'Olimpo stesso!>> Urlo.
Apollo resta immobile, come se non riuscisse ad emettere un singolo suono o semplicemente a muovere un muscolo.
<<La tua..>> Mormora.
Annuisco passandomi le mani sul viso. Sono uno straccio, non riesco a dormire o ad occuparmi degli affari. Sono costantemente in pensiero per lei.
<<Le Moire l'hanno legata a me in un gioco perverso con gli Antenati. Lei ancora non lo sa ma io sono il suo destino. E non permetterò a nessuno di portarmela via.>>
Il dio resta ad ascoltarmi in silenzio. Poi sospira. <<Devi avvisare Zeus di questa cosa.>>
Scuoto la testa. <<Non devo avvisare proprio nessuno. La mia priorità è trovare..>>
"Mio Signore." La voce di Asura mi risuona in testa interrompendo il mio discorso.
<<L'hai trovata Asura?>> Chiedo, consapevole che Apollo mi sta guardando.
<<Ha una pista?>> Sussurra Apollo avvicinandosi a me.
"No mio Signore. I Segugi hanno trovato un vecchio magazzino, probabilmente la Regina era qui. C'erano..." Asura si interrompe, come se non sapesse come dirmelo.
<<Parla Asura, devo sapere.>>
"C'erano tante celle, ci sono tante evocatrici in condizioni.." La sento sospirare. "Sono incatenate al suolo, sembra che abbiano fatto degli esperimenti su di loro. A qualcuna manca un arto, qualcuna è piena di tagli. Mio Signore quello che fanno a queste ragazze è.."
Mi appoggio al tavolo, il pensiero che Lys stia subendo tutto quello mi fa mancare l'aria. <<Va bene Asura. Lascia lì un soldato, manderò Apollo a recuperare i corpi.>>
"Certo Sire. Continuerò a cercare la Regina, e pagheranno per averle toccato anche un solo capello."
Apollo mi guarda con l'ansia dipinta sul viso. <<Che ha trovato?>>
Prendo un respiro e mi lascio cadere su una sedia. <<Un vecchio magazzino, i Segugi li hanno portati lì perché evidentemente lei era lì fino a poco fa. Devi andare a recuperare i corpi delle altre evocatrici Apollo. Quelle che sono scomparse sono lì.>>
Il dio del sole fa un passo indietro. <<I corpi?>>
Annuisco in silenzio. <<Si. Non ce l'hanno fatta. Hanno bisogno di avere una degna sepoltura e meritano di riposare in pace dopo quello che gli è stato fatto. Vedrò di parlare con le Moire, vediamo se possono intercedere con gli Antenati in modo che io possa dare loro un luogo pacifico in cui trascorrere l'eternità.>>
Apollo mi sorride. <<Le porterò qui allora e poi..>>
Una scossa fa tremare il castello, così forte che i bicchieri cadono dal banco dei liquori.
<<Che diavolo..>> Sbotto.
Non faccio in tempo a finire la frase che le Moire appaiono nella stanza. Apollo sgrana gli occhi e fa un passo indietro, non si sono mai palesate agli altri dei, e questo mi fa pensare che devono dirmi qualcosa che non può aspettare.
<<Che cosa ci fate voi qui?>> Chiedo.
Cloto mi guarda e la tristezza sul suo viso mi mette in allerta. <<Mio Signore non potevamo non venire. La scossa..>>
Mi alzo dalla sedia e faccio un passo verso di loro. <<Voi sapete cosa è stato?>>
Lei annuisce con lo sguardo basso. <<Si tratta della Regina.>>
<<Parla.>>
Lei mi guarda e vedo la paura di quello che posso fare una volta che lei mi avrà detto..<<La stanno torturando Mio Signore. Ecco perché il regno trema.>>
La stanno torturando.
Ripete il mio cuore come se non riuscisse a crederci. Il cielo del mio regno si scurisce mentre io sento la rabbia scorrermi dentro come veleno.
<<Asura?>> La chiamo.
"Si, Mio Signore?"
<<La stanno torturando. Devi darti una mossa e trovarla!>>
Un ringhio mi risuona nella testa.
"Sì, Sire." La sua voce mi arriva trasfigurata dalla rabbia.
Adesso Asura è a briglia sciolta.
Ecate irrompe nella sala e si blocca quando vede le Moire e Apollo.
<<Che sta succedendo?>> Chiede.
Apollo mi guarda e poi spiega la situazione ad Ecate, visto che io non riesco a dire una parola.
Mi riscuoto solo quando la magia di Ecate mi volteggia intorno. <<Stai bene?>>
<<No. Ma starò meglio quando le loro urla risuoneranno nel mio regno.>> Mi volto verso le Moire. <<Le altre evocatrici sono state trovate, parlate con gli Anziani e fate in modo che io possa dare loro un luogo in cui stare in pace. Le voglio al sicuro nel mio regno dopo quello che hanno fatto a quelle poverette.>>
Cloto annuisce. <<Ci pensiamo noi Sire. Recuperate i corpi, verremo quando saranno qui.>>In un lampo di luce scompaiono e il silenzio regna sovrano in quella stanza.
<<Io vado a recuperare le evocatrici, tornerò quando le avrò trovate.>> Apollo se ne va e resto solo con Ecate. Dopo qualche minuto la dea si avvicina a me, che sono ancora in quel punto, non mi sono mosso.
<<Sono sicura che la troveremo Ade, hai mandato i migliori, Asura è con loro. Non dubitare delle sue capacità.>>
<<Non dubito delle sue capacità, ma non so cosa le stanno facendo e mi fa impazzire non essere riuscito a proteggerla nemmeno nel mio regno maledizione!>> Afferro il bicchiere sul tavolo e lo scaglio contro la porta chiusa.
Ecate sospira. <<Lo so, ma adesso hai bisogno di restare lucido, confida nel fatto che la troveremo. Io torno a vedere se posso intensificare l'incantesimo per cercarla. Magari posso dare una mano ad Asura.>>Annuisco e lei va via.
La stanza è silenziosa, il castello è silenzioso, tutto tace tranne la mia mente. Non voglio nemmeno immaginare cosa le stanno facendo in questo momento. Prendo un lungo respiro e mi dirigo al mobile dei liquori, si sono salvati due bicchieri e solo una bottiglia di Whisky. Quello sarà il mio compagno per la giornata. Lascio li bicchiere lì e afferro direttamente la bottiglia. Ho bisogno che la mia mente smetta di parlare per qualche ora. 

La Musa di AdeWhere stories live. Discover now