CAPITOLO 1

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Santos de Ribas si era trovato in situazioni peggiori in passato e, senza dubbio, avrebbe affrontato anche di peggio in futuro.

'Puoi farcela, ragazzo!' incoraggiò sé stesso.

Non si sarebbe fatto mettere in crisi da nessuna di quelle persone. Non avrebbero mai saputo che aveva perso la memoria e che non aveva la minima idea di chi fossero o del perché si conoscessero.

Stringendo i denti, perlustrò la sala affollata, sorseggiando un vino annacquato per camuffare il suo disagio. Non sapeva neanche lui come avesse fatto a resistere così a lungo. La testa gli pulsava violentemente e, ad ogni sorso che mandava giù, gli risultava sempre più difficile trattenersi dal rimettere.

"Stai andando alla grande, Santi," mormorò Darrell Glover, comparendo al suo fianco. "Sei qui ormai da un bel po'. Volendo, potresti anche andar via. Nessuno sospetta nulla, amico mio."

Santos si voltò verso i suoi tre più grandi amici, Darrell, Blake Masterson e Fabian Cavendish, che lo sorvegliavano e proteggevano come dei veri angeli custodi. Erano andati a trovarlo in ospedale, dopo l'incidente che gli aveva lasciato un vuoto spaventoso nella memoria, e per fortuna, non lo avevano trattato con commiserazione. Sapevano che non lo avrebbe sopportato.

Al contrario, avevano cercato di sdrammatizzare la situazione, prendendolo in giro, con quel loro solito finto cinismo dietro il quale si nascondeva un immenso affetto di lunga data.

"Mi hanno detto che non sono mai tra i primi ad abbandonare una festa," ribatté Santos, accostando di nuovo il bicchiere alle labbra.

Non appena l'aroma del vino gli sfiorò le narici, lo abbassò subito, cambiando idea. Che cosa non avrebbe dato per un analgesico... Normalmente, rifiutava qualsiasi farmaco. Detestava lo stato di torpore in cui lo lasciavano i calmanti, ma in quel momento, sarebbe stato contento di perdere i sensi per qualche ora e svegliarsi, magari, senza quel terribile dolore alle tempie.

Le labbra di Fabian si torsero in una smorfia.

"Chi se ne frega di quello che fai abitualmente, fratello. È la tua festa. Di' a tutti che se ne possono anche andare a..."

Blake sollevò la mano, bloccandolo.

"Non può farlo, Fab. Sono degli importanti uomini d'affari. Li vogliamo o no i loro soldi?"

L'amico scrutò la sala con occhi stretti.

"A che mi servono delle guardie del corpo? Ho già voi tre..." biascicò Santos, in tono scherzosamente seccato, ma in fondo, specialmente adesso, era contento di avere delle persone di cui potersi fidare.

A nessun altro, a parte loro 3, aveva raccontato della perdita della memoria. Darrell si protese di scatto verso di lui e gli sussurrò all'orecchio:

"Santi, l'uomo che si sta avvicinando è Alwyn Mayer. La donna accanto a lui è sua moglie, Jean. Ha già dato la conferma per l'accordo di Fairy Island".

Santos annuì e, staccandosi dal trio, sorrise alla coppia che si avvicinava. Bisognava fare in modo che nessuno dei loro potenziali investitori si allarmasse. Santos e i suoi soci tenevano molto a quella piccola isola di fronte al Texas, nella baia di Galveston. Il terreno era già suo. Ora si doveva solo costruire l'albergo e fare felici tutti gli investitori.

"Alwyn, Jean, che piacere rivedervi. Posso dirle che stasera lei è un vero splendore, Jean? Alwyn è veramente un uomo fortunato."

Le guance dell'anziana donna arrossirono al complimento così inaspettato, mentre Santos le prendeva la mano e l'accostava alle labbra.

"Grazie," disse la donna sorridente.

Lui chinò il capo, ossequioso, e finse di interessarsi alla conversazione, ma avvertì uno strano formicolio alla nuca e frenò l'impulso di grattarsi. Tenne la testa bassa, come se pendesse dalle loro labbra, ma con gli occhi passò rapidamente in rivista la sala, alla ricerca dell'origine di quel fastidio.

RICORDI SCOTTANTI (1 LIBRO DELLA SERIE "AMORE E POTERE")Where stories live. Discover now