CAPITOLO 16

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"Ha preso la decisione giusta, signor de Ribas," sentenziò lo sceriffo Silas Taylor mentre era in piedi nel patio di Aura Theron, pronto per andare via.

La nonna di Ayliz aveva invitato tutti per un tè e dei pasticcini, una sorta di riunione di riappacificazione. Per tutti s'intendeva chiunque passava da quelle parti. Non importava se conoscevano Santos o quello che stava succedendo con la terra che lui aveva acquistato da Ayliz.

Santos era rimasto parecchio sorpreso da questa specie di piccola festa, in quanto lui era abituato a feste molto snob, piene di potenziali investitori, con delle liste di ospiti attentamente selezionati. Ma ad Aura tutto questo non interessava. Anzi, più gente si fermava per prendere una tazza di tè e un pasticcino, più contenta era.

Non era una festa che aveva un tema vero e proprio. La gente beveva e mangiava e chiacchierava del più e del meno, visto che tutti quanti si conoscevano. Si parlava di politica, sport, gossip, salute e tanto altro.

"Sceriffo Taylor, mi chiami Santos, la prego."

Una volta che lo sceriffo annuì, Santos continuò, rivolgendosi allo sceriffo.

"Insomma, i miei finanziatori non saranno dello stesso avviso," replicò Santos asciutto.

"Troveranno qualche altro affare in cui investire il loro denaro," disse Silas sbrigativo, con una scrollata di spalle. "Questa è gente che sa come muoversi, che non si perde d'animo. Morto un papa, se ne fa un altro."

Santos non sapeva se ridere o piangere. Mesi di analisi finanziarie, di progetti fatti insieme a Darrell, Blake e Fabian, di corteggiamento di sponsor gettati al vento in quattro e quattr'otto.

"Può anche darsi, sceriffo, ma intanto, io perderò la mia credibilità e il rispetto della gente che mi conosce professionalmente parlando," concluse in tono incolore. "La prossima volta che avrò bisogno di loro, mi manderanno a quel paese."

"Capisco, Santos... Però... guarda che cosa meravigliosa ti ha portato questo sacrificio," gli sussurrò lo sceriffo in tono confidenziale, poggiandogli una mano sulla spalla e guardando nella direzione di Ayliz. "Per me, hai fatto l'affare della vita. Riflettici, ragazzo mio."

Detto questo, se ne andò, lasciando Santos un'altra volta attonito. 'Ragazzo'? Gli scappava da ridere. Nessuno l'aveva più chiamato 'ragazzo'. E poi, lo sceriffo non era un uomo tanto vecchio... Forse aveva una quarantina d'anni in più di Santos...

Intanto, il tempo stringeva. Il suo cellulare era intasato di messaggi, mail e chiamate perse. La settimana stava per concludersi e presto si sarebbero fatti vivi Dare, Blake e Fab, animati, com'era prevedibile, da intenzioni battagliere.

Negli ultimi giorni, Santos si era dimenticato di tutto il resto e si era dedicato solo a Ayliz. Avevano passato ogni piccolo momento insieme, passeggiando sulla spiaggia, cucinato insieme, avevano riso come dei matti, chiacchierato di tutto e di nulla.

E avevano fatto l'amore, avevano dormito, mangiato, e avevano fatto ancora l'amore. C'era una voglia di stare con lei così grande da farlo respirare a fatica, un desiderio immenso di ammassare in pochi giorni tutto quello che avevano vissuto insieme, di tenerla accanto, di abbracciarla sempre per paura di non perderla un'altra volta.

Ma, sapeva che il giorno dopo, bisognava prendere una decisione. Non poteva più tenere i suoi soci e i finanziatori appesi ad un filo. Che cosa doveva fare? Non voleva rinunciare o, peggio ancora, perdere Ayliz per quel progetto edilizio.

"Ti posso servire qualcos'altro, Santos?"

Lui si voltò e vide Aura che gli sorrideva. Le sorrise anche lui e scosse la testa.

RICORDI SCOTTANTI (1 LIBRO DELLA SERIE "AMORE E POTERE")Where stories live. Discover now