CAPITOLO 14

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Santos avrebbe voluto alzarsi da quel letto, lasciare la stanza e trovare un posto dove riflettere, possibilmente lontano dalla fragranza di sesso che emanava Ayliz. Lui aveva bisogno di riflettere su quel nuovo, inaspettato sviluppo nella loro storia.

Ma quando provò a scostarsi, un'assonnata quanto appagata Ayliz sussurrò il suo nome. Il suo corpo sfinito lo aveva sfiorato con la morbidezza di un guanto di velluto. Lei gli si era avvicinata, attirandolo fra le sue braccia per farlo sdraiare accanto così da potersi accoccolare fra le sue forti braccia, la testa sul suo petto muscoloso.

Santos fissò il groviglio di capelli scuri che spiccava sulle lenzuola, una gamba sopra le sue, un braccio appoggiato di traverso sullo stomaco, e alla fine si ritrovò inchiodato al letto per opera di una donna deliziosa, meravigliosa. Sensuale e molto incinta.

Cosa poteva fare?

Con cautela, Santos si voltò verso di lei e l'abbracciò. Lei gli si adattava come se fosse stata creata apposta per lui. Era la prima volta dopo tanto tempo, che si concedeva il lusso di tenere una donna tra le braccia, dopo il sesso. Non si era mai sentito a proprio agio all'idea di dormirci insieme, per cui non esitava a prendere subito le distanze.

Ma con Ayliz era tutto diverso.

Che cosa le aveva fatto?

Chiuse gli occhi, deglutendo a fatica, pensando a quello che era successo durante quella notte, al piacere intenso mai sperimentato prima, tanto che non desiderava altro che ripetere quell'esperienza, ancora e ancora.

Per il momento però, la tenne contro di sé e la lasciò riposare. Sperò, anzi pregò che lei dormisse, perché in caso contrario non sarebbe stato in grado di trattenersi dal prenderla ancora una volta.

Le infilò le dita tra i capelli che le ricadevano tutto intorno e le appoggiò il mento sulla testa. Dopo la loro conversazione, dopo avergli confessato il suo amore, Ayliz si era dimostrata una creatura sensuale e appassionata. Ed era così felice che era sua.

La sua donna...

La sua metà...

La madre di suo figlio.

Santos la strinse tra le braccia, il cuore che martellava all'immagine della 'famiglia' che stava per creare insieme a lei. Quella che non si era permesso nemmeno di sognare. Finora...

Le accarezzò il viso e poi iniziò a baciarla. Non aveva più voglia di aspettare. Doveva farla sua di nuovo. Il suo corpo aveva bisogno del corpo di Ayliz. La sua pelle bruciava dal desiderio di sentire contro la pelle di Ayliz.

******

Ayliz si svegliò con caldi baci sulle spalle e mani affamate che le accarezzavano in modo possessivo tutto il corpo.

"Mmh," mormorò, stiracchiandosi indolente.

"Oh, bene, sei sveglia. Non mi piace approfittare di una donna addormentata."

Lei rise.

"Sì... certo."

"Mi devo far perdonare per tante cose... Devo recuperare tanto tempo perso lontano da te e da tutto questo ben di dio..."

Così dicendo, la bocca di Santos toccò la vale in mezzo ai seni, poi ne accarezzò uno.

"Davvero?" ansimò Ayliz.

La lingua di Santos guizzò attorno ad un capezzolo e poi lo succhiò con una gentilezza che la fece impazzire. Santos s'interruppe e cercò il suo sguardo. Nella luce soffusa dell'abat-jour, Ayliz riuscì a scorgere un'espressione mortificata nei suoi occhi.

RICORDI SCOTTANTI (1 LIBRO DELLA SERIE "AMORE E POTERE")Where stories live. Discover now