Capitolo 4

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«Belle le stelle, vero?»

Una voce sconosciuta interrompe la mia pace.

Mi giro per vedere a chi appartiene e scopro che ad aver parlato è il mio futuro marito.

«Immagino di sì.»

«Immagini?»

«Immagino.»

«Se non pensi che siano belle, perché sprechi la tua festa di compleanno per guardarle?»

«Perché tanto, che io ci sia o meno, non importa a nessuno. L'hai visto anche te, la festa sta andando avanti, eppure è da quando è iniziata che io sono chiusa qui, per cui preferisco stare qui a guardarle, almeno loro non mentono.»

«Tu menti?»

«Da tutta la vita.»

«Sai che non è una cosa bella?»

«Credo di sì, ma è l'unica cosa che so fare.»

«Non ci credo.»

«Non è un problema mio.»

Dopo queste mie parole, si zittisce.

Il silenzio torna sovrano nello studio di mio padre, riesco a sentire nuovamente la musica ovattata, riesco a percepire la profondità del mio respiro, sento anche il mio cuore battere lento e costante.

Lui mi guarda, mi osserva, mi legge come se fossi un libro aperto e io glielo lascio fare, non so cosa stia cercando dentro il mio sguardo, ma voglio lasciargli l'illusione di riuscire a capirmi.

«A me le stelle piacciono. Mi affascinano.»

«Non capisco il senso di questa conversazione.»

«Non ce l'ha.»

«Allora potresti semplicemente uscire e lasciarmi sola?»

«Credo di sì.»

«Perché non lo fai?»

«Mi stai chiedendo di uscire da qui?»

«Esattamente.»

Fa un passo avanti, avvicinandosi a me e continuando a guardarmi negli occhi, ancora alla ricerca di qualcosa.

«Se non lo facessi?»

«Immagino che dovremmo rimanere in questa stanza insieme.»

Fa un altro passo avanti, forse cercando di avere una vera reazione da parte mia, cosa che ovviamente non arriva.

«Oppure potresti uscire te.»

«Non mi scomodo così tanto per te.»

Un altro passo avanti, ormai ci dividono pochi centimetri.

«Allora credo che rimarremo qui dentro insieme.»

«Va bene.»

Senza scompormi di un millimetro, torno a guardare le stelle in silenzio.

Lui si mette di fianco a me ma non sembra avere voglia di rimanere in silenzio, infatti dopo poco ricomincia a parlare:

«L'ho vista, sai?»

«Cosa?»

«La sofferenza nei tuoi occhi.»

«Se pensi di essere capace di capirmi, mi dispiace infrangere i tuoi sogni.»

Speravo lasciasse perdere, ma lui non si arrende.

«Perché pensi questo?»

«Perché non la smetti di fare domande?»

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