Capitolo 19

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Lui non se lo fa ripetere due volte e lo fa. Mi viene incontro e mi bacia, ma io devo ancora mettere in chiaro una cosa, per cui mi stacco e anche se lui mi guarda contrariato, io parlo:

«Andiamo per gradi, per favore. Non farmi correre, ho paura.»

«Tutto quello che vuoi mio dolce pistacchio, ma non farmi più questi scherzi. Sono stato malissimo all'idea di perderti.»

«In realtà non era uno scherzo, sono davvero molto contrariata da come è iniziata la nostra pseudo relazione, ma i sentimenti che provo per te sono più intensi, anche se non so ancora come definirli.»

Lui mi bacia di nuovo e io mi lascio andare alla miriade di brividi che le sue labbra mi procurano.

«Vieni a vivere con me.»

Lui mi guarda speranzoso e impaurito dalla mia possibile reazione. Io fingo di pensarci, ma ho già la risposta dentro di me. Così, semplicemente seguo l'istinto.

«Vengo a vivere con te.»

Lui mi prende per la vita, mi solleva e mi fa girare, io scoppio inevitabilmente a ridere. È una situazione così strana la nostra, ma ci va bene così.

Quando mi mette giù, mi guarda negli occhi, mi accarezza il viso e poi, con delle semplici parole, mi fa sciogliere:

«Dio, quanto sei bella.»

Inevitabilmente arrossisco, non abituata a questi complimenti.

«Ti va un gelato?»

«Non dico mai no ad un gelato.» Alla sua risposta ridacchio divertita e lo inizio a trascinare verso il solito parco.

Anche quando lui ha iniziato a camminare a fianco a me, non lascio la sua mano, mi viene spontaneo, ma so che per questo lui sta sorridendo, lo sento.

È bello come lui si emozioni per ogni mio piccolo gesto. Ha capito quanta fatica io faccia anche per queste piccole cose e apprezza il fatto che ci provi.

***

Mi perdo nei miei pensieri ad osservare i bambini che giocano con la neve, l'inverno è arrivato da diverso tempo, anche se noi continuiamo a mangiare gelati come se fosse piena estate.

A un certo punto, mi sento toccare la coscia. Abbasso lo sguardo e vedo che è la sua mano. Ha messo la mano sulla mia coscia.

L'imbarazzo sale inevitabilmente, colorandomi le guance di rosso e non per il freddo.

«Sei arrossita.»

«Colpa del freddo, sicuramente non tua. Non ti gasare.»

Bugia enorme. È decisamente colpa sua, ma non glielo dirò mai, ho anch'io un certo orgoglio, non lo calpesterò in questo modo.

Lui scuote la testa divertito, poi mi porta tra le sue braccia, facendomi accoccolare sul suo petto e tenendomi un braccio intorno alle spalle.

«Ti batte forte il cuore.»

«Merito tuo.»

«Non me lo merito...ti tratto male di continuo.»

«Ti meriti questo ed altro Ilary. Non ti sottovalutare, sei la persona più forte che io abbia mai conosciuto.»

Alzo lo sguardo, incrociando i suoi occhi, poi lo bacio.

«Le tue labbra sono la mia droga.»

«Charles...ti chiedo per favore di evitare queste frasi imbarazzanti da quattordicenne alle prime armi. Hai ventotto anni, sono sicura che tu abbia delle frasi migliori in repertorio.»

Locked DragonflyWhere stories live. Discover now