Capitolo 8

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L'ho detto. Ormai è troppo tardi per tirarsi indietro.
Ho deliberamente buttato via il mio sogno per proteggere Harry e la sua storia.
L'ho fatto.
Non potrò avere il mio lieto fine, non potrò mai sentirmi amata e amare qualcuno, l'amore come lo raccontano nelle fiabe è ufficialmente solo un sogno.
Non sarò mai la protagonista della mia storia, non avrò mai la mia fiaba...però, so di averlo fatto per una buona causa.
Ormai, lottare per essere amata non aveva più senso.

Ho speso tutta la vita per essere amata da mia madre e per poter avere una storia d'amore, ma ora...non mi sento così tanto male.
Ora che so di averlo fatto per una buona causa...pensavo di sentirmi peggio.
Ho sempre immaginato che quando avrei dovuto rinunciare al mio sogno, sarei stata disperata, cercare amore è stato lo scopo di tutta la mia vita fino ad oggi, eppure, sono tranquilla.
So di averlo fatto per una buona causa e finalmente ho potuto vedere con i miei occhi l'effetto di quel sentimento che viene narrato in mille libri.

«Ilary...perché hai cambiato idea?»

Mia madre mi guarda quasi...preoccupata.

«Perché tu hai rincorso così tanto quel sogno d'avere una famiglia perfetta, una speranza non tua che però ti ha dato la forza di vivere e io...non posso spezzarla così.»

«Perché Ilary? Io proprio non ti capisco...»

«Te l'ho già detto mille volte. Sei mia madre, non posso rendere vani i tuoi sforzi e per quanto il nostro rapporto sia strano...io ti voglio bene e questo mi basta, anche se tu non potrai mai ricambiare.»

«Ilary...io ti voglio bene, davvero.»

Lei mi guarda. Posso leggere tristezza nel suo sguardo, posso leggere impotenza, ma non amore e va bene così.

«Mamma...non mentire. Il tuo cuore batte per Harry, è stracolmo del tuo amore per lui e va bene così. In fondo, è grazie a lui se io esisto. Forse, in qualche maniera un po' bizzarra, provi affetto nei miei confronti, non come dovrebbe essere, ma è okay.»

«Ma io non voglio questo.»

«Mamma va bene così, davvero. Sii felice. Volevi che mi sposassi e mi sposerò.»

«Sí, ma non perché ti faccio pena.»

«Tu non mi fai pena.»

«Io non posso farlo...Harry mi odierebbe se vedesse che ti costringo a fare qualcosa che non vuoi.»

«Mamma, per una volta, non rendere più difficili le cose di quanto non siano. Lasciami fare quello che voglio fare.»

«Tu non lo vuoi davvero.»

«Sí, lo voglio. È quello che voglio.»

«Tu non vuoi che io possa perdere lo scopo per cui ho fatto tutto questo.»

«SÍ. IO NON VOGLIO CHE TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO VENGA BUTTATO VIA. IO NON VOGLIO CHE TUTTO IL DOLORE CHE HO PROVATO, SIA VANO. IO NON VOGLIO CHE TU PERDA IL TUO SCOPO DI VITA PERCHÉ HO PAURA.
HO PAURA CHE TU POSSA RINFACCIARMI PER TUTTA LA VITA DI NON AVERTI PERMESSO DI PORTARE A COMPIMENTO IL TUO SCOPO. HO PAURA CHE TU MI ODIERAI ANCORA DI PIÚ.
QUINDI, SE PER EVITARE QUESTO, DEVO SPOSARMI, ALLORA LO FARÒ.»

«MA IO NON VOGLIO CHE TU ABBIA PAURA DI ME.»

Perché ogni volta che parliamo, io finisco in lacrime?
Anche quando faccio quello che vuole lei.

«Come posso non avere paura di te, mamma? È vero, io ti perdono, io ti voglio bene ma il passato esiste e continua ad esistere. Guardaci, finiamo sempre così io e te, non riusciamo ad avere una discussione normale. Io finisco sempre per piangere disperata e ne sono stanca.
Non ne posso più di lottare per il nulla, non voglio più provare tutto questo dolore. Semplicemente, non ce la faccio più.
Tu sei così vicina da realizzare il sogno di Harry, stai per avere la tua vita perfetta e finalmente tutto il male che mi hai fatto, avrà un senso.
Un sogno realizzato per un sogno spezzato, se è questo quello che serve, allora lo accetterò.»

«Ci sarà pure qualcosa che posso fare...io non ho mai voluto farti male.»

«Volevi arrivare al tuo scopo e per farlo non hai guardato in faccia nessuno. Io ti ricordo ciò che stavi per avere ma che non hai avuto. Io sono la dimostrazione materiale che la vita che amavi, se n'è andata. Io esisto perché l'uomo che amavi, è morto.
Io non ti permettevo di realizzare il suo sogno, ero troppo ribelle per stare alle regole di questo mondo malato.
Allo stesso tempo, volevi amarmi come una madre dovrebbe fare, ma non ci riuscivi e così, pur di darmi qualcosa, mi davi odio, cercando di proteggermi da ciò ti ha fatto più male di qualunque altra cosa: l'amore.
Per ironia della sorte, però, quest'ultimo è proprio ciò che cerco e desidero da sempre.
Ci siamo fatte male entrambe, ci siamo fatte la guerra e continueremo a farla, perché questo è il nostro rapporto.
Non siamo capaci neppure di avere una normale conversazione senza iniziare a urlare e litigare.
Il nostro è probabilmente il rapporto più malato e tossico che esista, ma non possiamo farci nulla.
Continueremo per tutta la vita a darci odio e urla, ma ci saranno dei momenti in cui le cose si aggiusteranno momentaneamente e riusciremo a darci amore, per poi tornare a gridare subito dopo e vivremo così.»

«Potremmo fare un accordo?
Tu vai a vivere dal tuo promesso sposo, ci passi lì un periodo e se le cose non vanno, allora potrai non sposarti.»

«Se è ciò che vuoi, a me va bene.»

«Sei sicura Ilary?»

«Sí mamma.»

«Mi dispiace di non essere in grado di essere la madre che hai sempre voluto.»

«Me l'hai detto anche tu. Il lieto fine non esiste, ognuno è condannato a perdere qualcosa lungo la strada.»

«Avrei voluto che le cose andassero differentemente. Avrei voluto essere in grado di proteggerti e amarti come avrei dovuto. Invece, ti ho lasciato caminare per il mondo da sola e ora è troppo tardi.»

Molte cose sarebbero dovute andare in modo differente. Nulla di tutto questo sarebbe dovuto accadere, io non sarei neanche dovuta esistere, lei non avrebbe dovuto scoprire cosa significa vivere senza il proprio amato e perdere il figlio ancora prima che nasca.

Il nostro è un rapporto lacerato dal dolore, di quel tipo talmente profondo che toglie il fiato e lascia sospesi nel nulla.

L'unica cosa che si può fare, è cercare di prepararsi, perché le cose non si semplificheranno mai per magia.

«Sai, a volte mi ricordi Harry.»

Io non ribatto nulla, consapevole che non ci sia nulla da dire. Lei se ne va, capendo che la conversazione è finita.

Nonostante tutto, non posso negare che a quelle parole il mio cuore si è riempito di...orgoglio.

È il miglior complimento che mi abbia mai fatto.

Locked DragonflyOnde histórias criam vida. Descubra agora