La verità- 7

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Povs Mario

Io e Nina non siamo così diversi: pieni di lividi come galassie, costellati di ombre e cicatrici bianche come la luna. Forgiati da mancanze che ci hanno segnato nel profondo. Perché ogni volta che la guardo mi ci vedo riflesso.

La vita fa a pezzi chiunque, senza distinzione, sta a noi raccogliere i cocci. È quello che ho fatto, ed è quello che sta cercando di fare anche lei. Vorrei essere il suo punto fermo, colui che asciuga le sue lacrime, cuce le sue ferite.

Prendersi cura dell'altra persona significa amare veramente: i piccoli gesti, le accortezze, possono sembrare un niente, in verità nascondono molto di più.

È così che funziona l'amore: tu gli dai il cuore e lui ti fa perdere la testa, un'unica anima che abita due corpi. Nina ha riempito ogni mio pensiero: si è affacciata nella mia vita e io l'ho lasciata entrare, le ho mostrato le mie cicatrici.

Il nostro essere simili ci attrae inevitabilmente, un qualcosa che non si piò spiegare a parole, si può solo vivere. Lei è unica: sa guardarmi come nessun'altra aveva mai fatto prima. Ha incasinato i miei pensieri, fottuto ogni mio neurone.

Pronunciare il suo nome è come una scossa elettrica che ti arriva dritta al cuore e ti spezza il fiato. Quegli occhi sono lo specchio della mia anima. E quelle labbra, così piene, che vorrei divorare, respirare la sua anima e farle mie.

Voglio incastrami nei suoi pensieri mentre fuma una sigaretta, mentre cammina o guarda la notte.

Voglio entrare nei suoi sogni, far parte di ogni frangente della sua vita.

Non lo spieghi il bisogno di essere importante, puoi soltanto trovarlo nello sguardo di qualcuno e accettare che si è preso tutto di te.

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Varco l'ingresso del Collins, Nina sta preparando dei caffè. Il mio sguardo segue ogni suo movimento, scivola sul suo corpo minuto come una carezza.

Nina incrocia i miei occhi e abbozza un sorriso, mentre procedo nella sua direzione. Mi siedo sullo sgabello di fronte a lei e continuiamo a studiarci. Ha legato i capelli in una coda alta, la t-shirt verde le lascia scoperta un pezzo di pelle, lasciando intravedere il piercing.

"Bentornato. Come vanno le cose?"

Non ci vediamo dalla sera che l'ho portata a casa mia, ho avuto un sacco di impegni dovuti alla promozione del disco. Ma ci siamo scambiati alcuni messaggi.

Appoggio le braccia sul bancone

"Come ti ho accennato, sono stato impegnato nei giorni precedenti. Questioni di lavoro".

Annuisce leggermente, mi piacerebbe sapere cosa le passa per la testa. Non l'ho dà mai a vedere. Ma sta ragazza mi attrae dal primo giorno, anche se mi ha trattato a "pesci in faccia". Sa tenermi testa e la cosa mi piace.

Allungo la mano per sfiorare la sua, cercando di decifrare i suoi occhi.

"Cosa hai fatto in questi giorni?"

Scrolla le spalle

"A parte lavorare, l'altro giorno sono stata al campo da basket con Marco a fare due tiri al canestro. E a mia sorella è venuto lo schizzo di trascinarmi al mercato per comprarsi una borsa. Ma questo è stato quattro giorni fa".

Lara appare per ritirare un'ordinazione e le faccio un cenno di saluto, Nina le prepara il vassoio, dopodiché Lara se ne va con andatura sinuosa verso il tavolo dell'ordinazione.

C'è anche un'altra cameriera che lavora con lei: da lontano intravedo che ha i capelli corti e blu.

Riporto l'attenzione sulla meravigliosa ragazza del bancone: non sarà piena di curve o formosa, ma il suo corpo sa essere sexy in egual misura.

Paradiso Artificiale- TeduaWhere stories live. Discover now