22- La resa dei conti

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POVS MARCO


Asciugo il sudore con un asciugamano seduto su una panchina della palestra, nel mentre prendo fiato. Oggi essendo il mio giorno libero al lavoro ho voluto allenarmi insieme a Mario; ora mi sento leggermente stanco ma appagato.

Recupero dal borsone una bevanda energizzante per reintegrare i Sali minerali, la svito e ne bevo avidamente metà.

Mario mi raggiunge con l'asciugamano avvolto intorno alle spalle e i capelli legati con cura, mi scruta per un paio di secondi

"Sei ancora vivo?" Chiede ironizzando.

Annuisco, cacciando la bibita dentro il borsone e stirandomi poi la schiena.

"È stato intenso, ma ci voleva" rispondo con convinzione.

Non sono uno fissato con la palestra come mio cugino, ma a volte mi piace allenarmi per tenermi in forma e farlo in compagnia è anche meglio.

Mario raccoglie il suo borsone e si dirige verso lo spoiatoio, prima di raggiungerlo prendo il telefono e controllo le notifiche. Aprendo Instagram per poco non mi viene un colpo: ci sono tre vecchie foto di Mario e Cecilia. E sopra di esse la scritta: Ritorno di fiamma?

L'autore di questa bellissima cazzata altro non è che Tony, stavolta non fa le cose sotto banco, ci mette la faccia in prima persona. Ma che cazzo gli prende a mio cugino? Pensavo di essere stato chiaro.

Sento montare dentro la rabbia, infilo il telefono in tasca e raggiugono lo spoiatoio. Devo trattenermi dallo sbattere la porta ricordandomi dove mi trovo, anche se non è semplice. Mi appoggio con le spalle al muro e sospiro, passandomi una mano tra i capelli.

Mario, che nel frattempo si è cambiato, mi viene incontro e notando la mia espressione capisce subito che qualcosa non va. Decido di non girarci troppo intorno, così prendo il telefono e scrollo fino al post incriminatorio per poi mostrarglielo. Lo vedo irrigidirsi e stringere la mano a pugno, segno che le cose cominciano a mettersi male.

"Tony ha stancato con questo comportamento, deve imparare a stare al suo posto" commenta velenoso. Mi dà le spalle e si siede sulla panca, appoggia i gomiti sulle ginocchia e fissa il pavimento.

"C'ho parlato quando eri via, ero convinto che avesse capito. Cecilia non c'entra nulla con questa stronzata, da quanto ho capito parte tutto da quella mente malata di mio cugino". Metto una mano sul cuore, per far capire che sono sincero.

Alza lo sguardo su di me

"Non ti devi dispiacere per questa cosa, non è colpa tua. Tony dovrebbe capire da solo quando è ora di smetterla". Sbuffa sonoramente e si toglie l'elastico, che attacca al polso, liberando la massa di capelli.

Si alza di scatto e, prendendo il borsone, si avvia verso l'uscita dello spoiatoio. Non c'è bisogno che dica dove sta andando, l'ho capito benissimo. È arrivata l'ora della resa dei conti, spero solo che non arrivino alle mani.

Mario so che ha la testa sulle spalle, ma Tony ha un passato da rissaiolo e attaccabrighe.

Mi do una rapida lavata, dopodiché osservo la mia immagine allo specchio, afferrando i bordi del lavandino: anche se non avrei voluto si arrivasse a tanto, so bene da che parte stare.

Mi cambio in fretta ed esco a grandi passi dalla palestra, dirigendomi verso il parcheggio delle auto. Con la coda dell'occhio noto che la macchina di Mario è ancora al posteggio, giustamente mi stava aspettando. Prendo un respiro profondo, abbasso la maniglia e salgo, rendendomi per la prima volta conto di che gran casino sia tutta questa situazione e che Tony è un'abile burattinaio, che tenta di manipolare le persone a piacimento.

Paradiso Artificiale- TeduaOnde histórias criam vida. Descubra agora