Rimini- 20

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POV'S Mario


Sin dal primo incontro con Nina ho sentito come un'attrazione magnetica nei suoi confronti: ha saputo tenermi testa con il suo modo di fare aggressivo e intrigante. Sono stato risucchiato dentro un vortice, ritrovandomi ad orbitarle accanto, come due stelle binarie destinate a ruotare insieme.

Mi sono scontrato contro il suo muro difensivo, dietro il quale nascondeva le sue insicurezze, per mostrare solo la parte forte di sé, mentre nel profondo nascondeva un dolore più grande di lei e aveva il cuore in mille pezzi.

Forse sono state le nostre similitudini ad avvicinarci: le mancanze affettive danno ferite peggio di quelle economiche.

E ora lei è qui con me.

Nina sta ancora dormendo: i capelli profumano di agrumi, mentre li accarezzo con delicatezza. È girata su un fianco e ha le labbra leggermente dischiuse. La luce tenue che filtra dalla finestra le regala un'aria da dea.

Le bacio delicatamente la guancia, la sua pelle è morbida e vellutata, ispiro a fondo il suo profumo.

Mi alzo e prendo i vestiti, ho deciso di non svegliarla; ha bisogno di riposarsi.

Dal balcone si sentono delle voci basse, afferro la tazza di caffè che trovo già pronta sul tavolo e mi affaccio alla portafinestra: Mirko e Diego stanno parlando. Come si accorgono della mia presenza mi fanno un cenno di saluto, al quale ricambio alzando la tazza.

"Grazie ragazzi per il caffè".

"Ringrazia Mirko: è stato lui a prepararlo per tutti." dichiara Diego.

Mirko si stringe nelle spalle, poi si mette ad arrotolare una sigaretta che poco dopo accende e fa un tiro.

Mi unisco a loro, sedendomi al lato di Diego. Deduco che anche Lara stia ancora dormendo.

È bello stare al tavolo insieme ai miei amici, con Mirko ci siamo visti poco per via dei nostri impegni lavorativi: è stato alcuni mesi in America a lavorare al nuovo disco, un progetto completamente diverso al quale si è dedicato anima e corpo. È un ragazzo molto meticoloso e immagino quanto abbia voluto che tutto fosse perfetto, non lasciando niente al caso. Del gruppo di amici è quello con il carattere totalmente opposto al mio, ma abbiamo legato fin da subito: lui parla con sincerità e senza mezzi termini. Anche lui ha avuto la mia stessa sfortuna: non ha mai conosciuto suo padre. Ma è cresciuto insieme a sua madre e al fratello maggiore. Forse è stata questa affinità che ci ha fatto unire. Lo considero alla pari di un fratello, anche se abbiamo la stessa età.

Ricordo quando dividevamo un appartamento a Calvairate: due diciottenni con lo stesso sogno. La gente pensava che eravamo pazzi, che non c'è l'avremmo mai fatta.

Ci siamo spronati a vicenda: ho riconosciuto da subito il suo talento, ed essendo io quello più determinato, l'ho spinto a osare, a crederci di più. Gli parlavo quasi come faceva il mio coach quando praticavo la boxe.

La voce di Nina interrompe i miei ricordi

"Siete qui da tanto?" Chiede con voce ancora assonnata.

Mi volto per guardarla: è splendida, nonostante l'aria di una che si è appena alzata dal letto.

"Dormivi così bene che non volevo svegliarti" abbozzo un sorriso.

Annuisce distrattamente, poi si stiracchia e la t-shirt scopre il piercing. Lara fa capolino dietro la sorella.

"Tesoro ti ho lasciato il cornetto al cioccolato" Diego le strizza l'occhio. Lara fa un versetto di approvazione e sparisce dentro.

Nina rotea gli occhi e segue la sorella, mentre finisco di bere il mio caffè e poso la tazza.

Paradiso Artificiale- TeduaWhere stories live. Discover now