Capitolo 9

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ISABEL

"Perché mi guardi così?" mi chiede Trevor, voltandosi verso di me.

È in cucina e indossa solo un paio di pantaloncini. Mi sono svegliata perché ero da sola nel letto e sono andata a cercarlo, certa di trovarlo in cucina.

Sta cucinando i pancake come ogni mattina e io sono rimasta incantata a guardarlo. È di spalle rispetto a me perciò non si è accorto subito della mia presenza e io mi sono goduta il panorama per un bel po'.

"Perché sei bellissimo".

Lo raggiungo e lo abbraccio da dietro, poggiando la guancia tra le sue scapole e sfiorandogli l'addome con la punta dei polpastrelli.

Sento i suoi muscoli contrarsi sotto le mie dita. Gli sta piacendo questo sfioramento e io ne approfitto per continuare. Risalgo fino al petto poi torno giù, raggiungendo l'elastico dei suoi pantaloncini.

Gira appena un po' la testa per potermi guardare e io gli rivolgo un sorriso.

"Possiamo passare così ogni singola mattina per il resto della vita?" gli chiedo, poggiandomi con il mento contro la sua pelle.

"Solo la mattina?" mi chiede quasi deluso.

Gli bacio la spalla.

"Anche il pomeriggio".

"E la sera?" mi chiede.

"Anche. Però voglio anche la notte".

"Affare fatto" risponde.

Mi metto sulla punta dei piedi per sbirciare oltre la sua spalla e mi rendo conto che la colazione è pronta.

Lo lascio andare e mi sposto un po' di lato per raggiungere i pancake. Sto per allungare una mano e rubare un pezzo, ma Trevor mi precede. Mi afferra e mi tira su, facendomi sedere sul piano da lavoro della cucina, poi si posiziona tra le mie gambe, poggiando le mani ai lati del mio corpo per bloccarmi.

"Che stavi tentando di fare?" mi chiede con quell'aria sfacciata che mi fa letteralmente impazzire.

"Stavo prendendo un pezzo di pancake" faccio l'espressione da finta innocente.

"E chi ti ha dato il permesso?"

"Nessuno. La stavo prendendo e basta".

"Mmh...non credo che funzioni così".

"Ah no?" gli chiedo.

"No".

"E come funziona?"

Mi guarda negli occhi poi abbassa lo sguardo sulle mie labbra e io istintivamente me le mordo.

"Innanzitutto voglio un bacio".

Mi sporgo in avanti e gli lascio un veloce bacio a stampo poi gli mostro il palmo, richiedendo la mia colazione.

Sorride e si piega appena un po' in avanti, iniziando a baciare ogni singolo polpastrello per poi raggiungere il palmo, ancora coperto dalla fasciatura. Raggiunge il polso e poi il braccio, fino a raggiungere la spalla e il collo.

Quanti baci mi sta dando? Cento? Mille? Diecimila? Non ne ho idea, ma non mi sembrano ancora abbastanza.

"Ti ho mai detto quanto mi piace quando indossi i miei vestiti?" mi chiede.

"Non lo so, però puoi dirmelo ora se vuoi".

"Mi fai eccitare da impazzire con la mia maglietta addosso" sussurra, portando le mani sul bordo delle mie mutandine.

Stamattina mi sono svegliata ancora mezza nuda e ho trovato la sua maglietta a terra. Ogni mattina indosso i suoi vestiti e lui non sembra mai infastidito, anzi...

Tutte le notti della tua vita 3Where stories live. Discover now