Capitolo 10

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«tu non sei degno di essere chiamato papà» - urlai. Ero arrabbiato per quello che fece a mia madre e a me. Aveva abbandonato la sua famiglia quando aveva bisogno di una mano, ma lui se n'era fregato altamente.
«devi rispettarmi! Sono tuo padre e il tuo capo quindi basta dire che non sono degno di ciò!»
«io lo dico perché è vero» - dissi. Lo misi con le spalle al muro e gli dissi tutto quello che mi tenevo dentro. Ero così incazzato con lui che nessuno poteva più fermarmi.
«verrai trasferito» - disse
«c-che vuol dire?»
«che andrai da un'altra parte»
«quando?»
«adesso. Portatelo via e non farti più vedere»
Non voleva più vedermi..
Entrarono all'improvviso due guardie e mi presero per le braccia.
Ero suo figlio cazzo!
«stai scherzando spero. Lasciatemi stare» - dissi cercando di divincolarmi.
«no. Te ne devi andare. Ora»
Mi presero di forza ma io dissi «sono tuo figlio cazzo, non puoi farmi una cosa del genere!» - sbottai.
Ma la cosa terribile fu quella che mi disse dopo.
«io non sono tuo padre e mai lo sarò. Sei nato per sbaglio, io neanche ti volevo»
Quelle parole mi ferirono...
Lui non mi ha mai voluto...
“sei nato per sbaglio”

...

«papà dove stai andando?» - domandai come un normale bambino vedeva il proprio padre fare le valigie.
«vado via per lavoro Érick» - rispose in modo freddo.

...

«Érick cresci! Hai sei anni già!»
«ok..» - dissi andandome di sopra nella mia cameretta.

...

«papà guarda questo disegno che ho fatto. Siamo io, tu e la mamma»
«si Cri, ci vediamo domani per quel progetto»
«papà guarda qui»
«papà»
«papà»
Iniziai a strattonargli la manica della camicia mentre parlava ancora al telefono e, lui mi spinse facendomi cadere per terra.
Iniziai a piangere e corsi da mia madre. Le raccontai quello che mi fece papà e lei iniziò ad accarezzarmi. Lei era sempre con me. Quando non c'era papà, eravamo solo io e lei e nessun altro.

...
«tuo padre invece cosa fa Érick?»
«il mio è sempre via per faccende di lavoro sempre diverse»
«forse manco lavora» - disse il bambino ridendo
Venivo sempre preso in giro sia da loro che da mio padre..

...
«papà smettila di picchiare la mamma» - dissi andandogli incontro e dargli calci e pugni. Un bambino di dieci anni. Lasciò stare mia madre e iniziò a picchiare me. Mia mamma spaventata iniziò ad urlare e i vicini vennero in nostro soccorso.
Mio padre venne arrestato.

...
Avevo adesso quindici anni, lui venne rilasciato e iniziarono di nuovo le botte e i litigi.
Un giorno, rientrato da scuola, vidi mio padre abusare di mia madre. Da quel momento in poi non ci vidi più e iniziai ad evitarlo e a proteggere mia madre.

...
Ora mi ritrovo solo, senza nessuno.

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