Capitolo 21

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Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
La mia vita sembra che si arresti lì,
Non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
Come di dissolvermi:
Sarei estremamente triste
Senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l’anima con un potere
Cui non posso resistere;
Eppure potei resistere finché non ti vidi;
E anche dopo averti veduta
Mi sforzai spesso di ragionare
Contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.

(John Keats, Senza di te)

«hai frequentato il liceo in Spagna?» - chiesi alla ragazza accanto a me.
«si» - mi rispose lei - «tu invece? Dove l'hai frequentato?»
«qui, e stessa cosa sto facendo con l'università»
Lei non mi rispose. Guardò per terra come se fosse triste. Come se avessi detto qualcosa di sbagliato.
«tutto ok?»
«si..solo che..» - mi rivolse di nuovo lo sguardo. C'eravamo fermati quando lei iniziò ad essere triste - «anch'io avrei voluto frequentare l'università.. ma non ho potuto»
«e perché? Se posso permettermi»
«non mi va tanto di parlarne»
«tranquilla, capisco. Cambiando argomento..»
«si?»
«sei mai uscita con qualcuno?»
«intendi se mi sono mai frequentata con qualcuno?»
«si.. proprio quello»
«no.. ecco.. il mio cuore ha già qualcuno»
«uh, e chi è? Lo conosco?»
«non credo.. è un ragazzo che passa sempre sotto casa mia, e non gli ho mai parlato»
«lui sa di te?»
«no..»
Riprendemmo a camminare e dopo un po' io le offrì da bere. Per lei un bicchiere d'acqua e io feci la stessa cosa dato che toccava me guidare quasi sicuramente.
«ritornando al discorso di prima.. tu invece? Ti sei mai frequentato con qualcuna?»
«no, però mi piace una ragazza e che a quanto pare anche lei è qui»
«e perché non le vai a parlare?»
«perché sto parlando con un'altra ragazza più interessante e bella di lei»
«lo prendo come un complimento»
«lo è»
Lei rise e arrossì.
«nessuno mai ti aveva fatto un complimento?» - domandai
«così no..»
«beh allora te ne farò altri mille di complimenti»
Rise e stessa cosa feci anch'io.
Ridemmo insieme ed era la cosa più bella che potesse capitarmi.

*

«poco fa non facevo altro che guardare i tuoi occhi» - dissi mentre passeggiavamo sotto il cielo stellato.
«ah si? E che hanno?»
Rimasi in silenzio per un po'. Dio i suoi occhi erano qualcosa di magico, di stupendo. Era impossibile descriverli..
«sono stupendi» - risposi dopo un po'. Vidi che era in imbarazzo.. - «scusami.. ti sto facendo imbarazzare.. è che è la verità. Hai degli occhi stupendi»
«li ho ereditati da mia nonna. Mia mamma e mio padre hanno entrambi gli occhi castani, ma la mamma di mia madre li aveva verdi. Li ho presi da lei. Avrei voluto tanto conoscerla, ma è morta dopo la prima guerra mondiale»
«mi dispiace. Non volevo farti ricordare ciò»
«tranquillo...va tutto bene» - disse mentre una lacrime le rigava il viso.
Mi avvicinai e gliela asciugai.
«lei in questo momento starà pensando quasi sicuramente che ha una nipote fantastica, ed è felice che tu sia qui, al sicuro»
Riuscì a strapparle un sorriso.
«grazie» - sussurrò.
«non c'è di che»

*

Dafne.. so che tu sei ancora viva.
Questo mondo ha sbagliato nel farci conoscere in quest'epoca.
Ma l'amore che provo per te è inevitabile.
Non so per quanto tempo potrò ancora resistere..
Non ci vediamo da anni e, dirti che non mi manchi sarebbe una bugia, perché mi manchi veramente tanto. Voglio potermi prendere cura di nostro figlio insieme a te.
Io ti aspetterò sempre. Starò accanto ad Alejandro anche da parte tua. Stamattina l'ho trovato che giocava con mio padre. Ti potrà sembrare strano è vero, ma è così.
In sogno, in qualche modo, prendimi per mano.
Non ho mai avuto niente di vero attorno a me..a parte te.
"Stellina", ti ho dato questo nomignolo perché sei la piccola stella che porto nei momenti in cui non ho luce. La mia piccola stella. E lo sarai per tutta la vita.

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