𝗦𝘂𝗻𝗱𝗮𝘆

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Vidi il ragazzo dare una forte sculacciata alla ricciolina. Ella sobbalzò per lo spavento - e deduco anche per il dolore - rovesciandosi sulla maglia tutto il the.

«Ma ... » si voltò.

Non aveva urlato, ma chiaramente le aveva fatto male. Non riuscii a starmene con le mani in mano. Certa gente deve imparare a vivere.

«Ehi.» richiamai l'attenzione di lui. «Allontanati da lei.»

Gli intimai mentre presi d'istinto Shimizu per il polso, esortandola a stare dietro di me.

«Oh andiamo, guarda che Dio di culo ha. Non ti piacerebbe affondarci dentro i denti?» rispose il bastardo.

Udendo quelle parole, percepii la mia compagna di classe avvicinarsi ancora un po' a me. Non la guardai per non distogliere lo sguardo da quel troglodita, ma capii immediatamente fosse spaventata.

Quel che aveva detto mi fece ribrezzo. Come diamine si può essere così dannatamente disgustosi?

«Te lo ripeto: sparisci.» ribadii.

«Su, capellone, so che vorresti essere al mio posto. Fidati che ha proprio un bel culo sod- ...»

Vedendo che le si stava avvicinando nuovamente, gli presi prepotentemente il braccio. Lo guardai con astio e lo strattonai via da lei.

«Cos'è che non capisci?» domandai, incavolato nero. «Non hai alcun diritto di poter toccare lei, ma come tutte le altre donne, in questo modo.» dopodiché indicai la rossa con la mano libera. «Scordati anche del suo volto. Scusati immediatamente con lei e poi smamma.»

«Oh fra', così mi fai male.» si lamentò.

«T'ho detto scusati.» lo guardai passivamente.

Gelò sotto il mio sguardo, tanto che, finalmente, decise di pronunciare quelle parole:

« ... perdonami.» disse.

Io lo lasciai andare. Egli si guardò intorno, notando come tutte le persone intorno a noi ci stessero fissando. Alzò ,quindi, i tacchi, scomparendo tra la folla.

«Fushiguro ...»

Mi girai, incontrando gli occhi azzurri della ragazza che avevo appena difeso.

«Ti ringrazio ...» disse. «Davvero, grazie infinite.»

«Non ho fatto niente ...»

Risposi, osservando un punto qualunque dell'asfalto. Non sono abituato ai ringraziamenti ... inoltre, ho agito d'impulso.

«No.» ella si avvicinò un po' di più a me. « ... gli avrei tirato un pugno se non ci fossi stato tu.» ammise. «Ma il fatto che tu abbia immediatamente preso le mie difese, credimi, non è una cosa da poco. Non tutti lo avrebbero fatto e per questo ti ringrazio infinitamente ...»

Ripresi a guardarla e vidi un grande alone nero sulla maglia della sua uniforme.

«Ti sei versata tutto il the addosso ...» mormorai.

La sentii sospirare e blaterare un già. Poi, la vidi togliersi l'indumento ...

«Shimizu-!!» arrossii senza volerlo.

Era forse impazzita?! Non poteva certo denudarsi in mezzo alla strada. Chiusi gli occhi, per evitare di vedere il suo corpo scoperto, ma il problema principale era che ci trovavamo in un luogo pubblico.

«Fushiguro?» chiese con fare innocente. «Che ti succede? Sei tutto rosso in viso.» ella con la mano carezzò la mia guancia destra.

«Shimizu, ti pare il caso di spogliarti qui? ...» le chiesi, rifiutandomi di guardarla.

𝗥𝗢𝗦𝗦𝗔 𝗠𝗔𝗟𝗣𝗘𝗟𝗢Donde viven las historias. Descúbrelo ahora