↳ 𝘍𝘶𝘴𝘩𝘪𝘨𝘶𝘳𝘰 𝘔𝘦𝘨𝘶𝘮𝘪 𝘹 𝘧𝘦𝘮.𝘳𝘦𝘢𝘥𝘦𝘳
Astrid Shimizu frequenta il primo anno di liceo alla Tokyo Jujutsu Tech.
Il suo clan un tempo era prospero e rispettato, ad oggi, invece, è corrotto e privo di buonsenso.
Per motivi prettame...
IN QUESTO CAPITOLO VI SARANNO DESCRIZIONI DI VIOLENZA.
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...
Un viavai di gente si faceva strada in cerca del proprio treno o per visitare l'area sotterranea della stazione. Io, con occhio vigile, osservavo la persona che avevo davanti, temendo di perderla fra la folla.
«Grazie per esserti scomodato tanto.» disse, fermandosi dinanzi ad un tabellone.
«Tanto avevo comunque in programma di svegliarmi presto ...» le andai affianco. «Quindi ...?»
«Linea 9.» rispose, sorridendomi successivamente.
«Quando tornerai?» domandai.
«1 Novembre ... ho il ritorno stimato per le 18:00.» rispose.
« ... è un problema se ti vengo a prendere?»
«Sicuro? Non voglio disturbarti ... apprezzo già che tu abbia deciso di svegliarti alle 6:00 per accompagnami qui.»
«Conoscendoti, saresti capace di perderti.» ribattei.
«Ma ehi- ...»
«Sostieni non sia così?» chiesi con ironia, ricevendo del silenzio come risposta. « ... appunto.»
«Antipatico ... hm? Non ti danno fastidio quei ciuffi davanti agli occhi?»
Istintivamente, spostai alcuni capelli che mi oscuravano la visuale. «Poco. Ho intenzione di tagliarli, in ogni caso ...»
«Tutti?»
«Macché. Giusto una spuntatina ...»
«Aspetta ... »
Vidi i suoi bei capelli sciogliersi e poi porgermi qualcosa. «Ecco, tieni. Deduco che tu non ne abbia nessuno con te ...»
Titubante, guardai l'oggetto che aveva in mano: era rotondo e di un semplice colore nero.
«Un codino?» chiesi. «E cosa dovrei farci?»
«Legarti i capelli? Secondo te cosa si fa con un codino?» disse ironicamente.
«Non uscirò con i capelli raccolti, sappilo.» e presi l'elastico.
«Non lo userai ma lo stai prendendo ugualmente.» mi guardò con un sorriso sornione in volto.
«Ho detto che non ci uscirò, non che non lo userò. »
«A-ah, chiedo venia.» ridacchiò.
Improvvisamente, venne dato l'avviso a tutti i passeggeri della linea 9 di recarsi al binario poiché il treno era prossimo ad arrivare.
«Bene ...» si aggiustò lo zaino in spalla. «Ti ringrazio ancora per avermi fatto compagnia. Ci si vede.»
