𝗟'𝗵𝗮𝗶 𝗙𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗔𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮

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Sussultammo all'istante, guardandoci in faccia.

 Vi furono tre secondi di silenzio e panico generale che fu bruscamente interrotto dalla voce di Itadori che richiamava Fushiguro.

«Cosa facciamo?» domandai in labiale.

Egli fece per rialzarmi le mutandine e, con rapidità, raccattò il pezzo di sotto del mio pigiama, porgendomelo successivamente.

«Arrivo, dammi un attimo.» bofonchiò lui.

Io, nel mentre, mi ero ri-vestita e aspettavo sue direttive. Il corvino mi fece cenno di nascondermi nell'armadio e, senza pensarci due volte, feci come mi aveva detto.

Andò ad aprire la porta. «Che vuoi a quest'ora?» chiese, seccato.

«Fushiguro, scusa se ti disturbo, ma mi fa male dietro la schiena. Puoi vedere che è successo?»

Il proprietario della camera sospirò sonoramente. «Si, entra e fammi vedere.»

Itadori entrò in stanza e, da come potei vedere dallo spiraglio tra le ante dell'armadio, si tolse la maglia mostrando la muscolosa schiena e un bel livido violaceo.

«Ma che diamine hai- ...» borbottò il ragazzo dagli occhi verdi. «Sei andato in guerra???» sospirò. «Che brutto ematoma. Devi metterci un po' di crema apposita ...» disse lui.

Lo vidi aprire un cassetto e prendere un tubetto bianco con una scritta rossa e, pochi secondi dopo, iniziare ad applicargli la crema.

Passarono credo cinque minuti e Itadori andò via ringraziandolo.

« ... se n'è andato, puoi uscire.» Fushgiuro disse sotto voce aprendo l'armadio.

«Finalmente, mi mancava l'aria.» sospirai sollevata.

Uscii di lì e lo guardai, provando un certo senso d'imbarazzo. Deglutii e mi schiarii la gola.

«Emh ...» egli sibilò.

«Credo sia il momento di andare a dormire, non trovi ...?» tentai di sviare il discorso.

« ... hai ragione.» concordò.

«Beh, allora ... buonanotte.»

Detto ciò, scappai letteralmente fuori da camera sua, udendo un suo flebile anche a te.

Mi fiondai nella mia stanza, buttandomi sul letto e spiattellando la testa nel cuscino. Potevo ancora sentire i suoi tocchi delicati solleticarmi tutto il corpo. È durato poco, ma è stato magnifico.

«Kronooooo, non guardarmi così.» mormorai con la voce tappata dal cuscino.

«Me ne sono andato via appena avete inziato a baciarvi ... giusto per decenza.» disse lui.

Il nanerottolo era seduto sulla scrivania, che mi fissava come se fossi una ricercata fuggitiva.

«Insomma, prima o poi avrebbe dovuto farlo.»

Una voce differente pervase le mie orecchie. Di scatto mi alzai, volgendo lo sguardo nella direzione di essa ... nonno Masanori?!

«Ma tu come- ...» le mie guance bruciavano per quanto erano rosse in quel momento.

«Namie ha apportato delle modifiche alle carte, ricordi?» ridacchiò.

Giusto, lei me lo aveva detto! Mi ero totalmente scordata che ora anche lui poteva scorrazzare liberamente.

«Tranquilla, nessuno di noi si è permesso di guardare. Krono era con te per ovvi motivi, ma poi è corso da me a portarmi la spia.» mi rassicurò con il suo solito sorriso. «Certo, state attenti con questo tipo di cose ...» aggiunse.

𝗥𝗢𝗦𝗦𝗔 𝗠𝗔𝗟𝗣𝗘𝗟𝗢Où les histoires vivent. Découvrez maintenant