𝗠𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗮 𝗡𝘂𝗱𝗼

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La notizia che Shimizu Astrid e Rossa Malpelo fossero la stessa persona ci colpì come un fulmine a ciel sereno. Era una rivelazione scioccante ma soprattutto azzardata.

Kugisaki fu la prima a rompere il silenzio. «Cosa sta cercando di dire? Shimizu è una studentessa proprio come noi ...»

«Come fa ad esserne così sicura?» Itadori sbottò, scettico sulla situazione.

Dopo la rivelazione che la signorina Matsuno aveva fatto, i miei occhi guizzarono sulla figura di Gojo sensei, ancora in disparte.

Speravo che come guida avessimo una pazza o che avesse confuso due persone. Certo, la descrizione di quella bambina era pressoché uguale a Shimizu: capelli rossi e ricci, occhi azzurri ... sgranai gli occhi, rammentando.

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«No, nulla. Non mi aspettavo che avessi fratelli. Se posso, tu sei la minore?»

«Prima di me c'è mia sorella maggiore, poi sono nati mio fratello e mia sorella.»

«E ... sempre se posso chiedere, come mai sei qui? Cioè, sei la seconda. Non c'è uno schema o gerarchia da seguire?»

«Di norma, sarebbe dovuto venire qui mio fratello, fra quattro anni ... ma ecco ... da piccolo ha avuto un brutto male. Ora sta benone, per fortuna ... ma è anche un soggetto asmatico e non ce la sentivamo di farlo sforzare.»

«E per la più grande invece? Come mai non è venuta lei?»

«Oh, Rachel semplicemente non è fatta per questo mondo.»

...

«Shimizu, quella è una specie di reazione allergica?»

«Questi dici? Ci sono nata.»

-

I ricordi iniziarono a riaffiorare. Mi aveva detto di avere una sorella maggiore e un fratello più piccolo che in passato ebbe un brutto male ed era un soggetto asmatico ... il ché coincide con la descrizione iniziale che la signorina Matsuno aveva fatto. Inoltre, avevo un vago ricordo di puntini sparsi sul suo braccio. Come disse la donna, sembravano punture di aghi ardenti.

Ora che ci penso, se collegati fra loro, formavano una S ... riconducibile anche ad una delle posizioni che i serpenti assumono. E poi ha parlato di un boato e di un colore nero come la pece ... quando Shimizu mi salvò da quella maledizione di primo livello, evocò un serpente nero come la pece che emise proprio un verso simile ad un boato accompagnato da tanto colore, sempre nero.

Adesso la domanda che mi ponevo era ... «Gojo sensei, tu lo sapevi?» chiesi, quasi sicuro di conoscere la risposta.

Egli mi guardò, probabilmente colto alla sprovvista ... seppur insolito da parte sua.

« ... io ... immaginavo altro.» rispose. «Ma ...» si avvicinò alla signorina Matsuno. «Posso sapere ... posso sapere come mai è così sicura di conoscere che Astrid è una mia studentessa? Io ero già al corrente che avesse passato del tempo qui, ma lei non dovrebbe avere tutte queste informazioni a riguardo ...»

La bionda si aggiustò gli occhiali e, con degli occhi che lasciavano trapelare un senso di preoccupazione, guardò l'uomo dritto in faccia. «Perché l'ho vista ieri.»

Persi un battito. «In che senso?» chiesi spontaneamente.

Le parole mi uscirono da bocca senza nemmeno accorgermene. Tutta questa faccenda non faceva altro che mettermi pressione, senza contare che sembrava esserci qualcosa di più dietro.

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