Ceneri

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Qualche volta mi ritrovo a leggere le tue nuove poesie, e parli di me.

Parli di come abbia mentito, di come sia stato un inganno, e sento il sangue ribollire nelle vene.

"Felice e ridente", così mi hai descritta, e quanto quelle due paroline mi hanno fatto venir voglia di urlare e prendere a pugni un muro.

Tante volte hai detto di vedermi, di comprendermi, eppure quei due aggettivi esprimenti quello che pensavi di me a me hanno soltanto detto quanto tu, come tutti gli altri, ti sia fermata alla superficie.

Quanto abbia deciso di credere a una facciata, a una recita confezionata perché il mondo non faccia domande, perché ti era più comodo credere che sorridessi, e fossi felice, anziché accettare che la felicità è qualcosa che potrò sempre soltanto sperare di avere.

Dicevi di amarmi, di accettarmi, ma le prove del contrario sono lì, chiare come il sole che pensavo fossi per me.

Ora non sei altro che un tradimento, come tutti i precedenti; hai ottenuto ciò che volevi tanto: essere normale.

Sei normale, come tutti, superficiale e sciocca, credere a una bugia che avevo già smascherato per te.

Ceneri.

È ciò che sei per me, ceneri.

Ceneri di qualcuno che mi convinse di potermi accettare, nonostante il mio intuito dicesse "No.".

Quanto sciocca, e stupida, e ingenua, e disperata, per averlo ignorato nuovamente.

Forzato.

Forzato era il mio credere che fossimo destinati, che fossi la mia persona.

È vero, ti penso, ma è rabbia e odio e delusione, non mancanza o tristezza, perché hai confermato ancora quanto tu, di me, abbia solo visto la superficie.

Quel qualcuno di cui parli - audace da parte tua, osare parlare di lui. Quel qualcuno di cui parli, nel primo istante, mi ha fatta sentire completa. Come un anima in due corpi, e mai mi sono sentita amata come da lui.

Quel tuo odore che dici essere nel mio letto, è sparito insieme a te, perché è vero, sono una bugiarda - mi è bastato un giorno per dimenticarti, e ancora meno per cancellare il tuo profumo.

Sei un ricordo, positivo o negativo, e mai potrai interferire nella mia vita più di un fastidioso pensiero, come una mosca che ronza incessantemente.

Ceneri.

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