Non tutti gli amori

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Il punto è che cercare un colpevole, quando una relazione finisce, è inutile. Generalmente la colpa è divisa, in modo più o meno pari, perché se qualcosa non funziona non c'è un solo responsabile.

Io ho sbagliato. Lo so, che ho sbagliato, perché anche se sto superando te, sto superando noi, quando mi manchi (e a volte mi manchi più di quanto non vorrei) l'unica cosa che vorrei è chiamarti, scriverti.

Strisciare e chiederti perdono, chiederti di riprovarci, anche se probabilmente non funzionerebbe di nuovo, perché lo hai detto tu: non tutti gli amori si realizzano.

Ed è frustrante, per me, fastidioso e doloroso, perché io volevo che funzionasse.

Se ci penso (e ci penso, certi giorni anche troppo) riesco ancora a immaginarci, in quella casa con una grandissima cucina per te, a ballare, a ridere, ad amarci.

E quello che è frustrante, è che io credo che l'amore basti. L'amore, quando è amore, basta, funziona, io voglio crederci e ci credo. L'amore può vincere su tutto, se lo si vuole.

E quindi quando mi chiedo come, perché sia successo, perché tu non sia più qui, con me, perché io possa abbracciarti quando non riesci a dormire, perché io possa nascondermi tra le tue braccia quando tutto è troppo, ecco, quando mi chiedo come, intendo dire: "Com'è possibile che non sia bastato? Ci amavamo tanto che avremmo fatto qualunque cosa, l'una per l'altra. Allora perché, perché tu non hai lottato? Perché io non ho lottato? Per noi, per restare insieme. Perché non è bastato?"

Dici che non avevo bisogno di te, che tu o chiunque altro non mi sarebbe cambiato molto, e penso che ti sbagli, perché nonostante tutto, quando sto male, quando ho bisogno di qualcuno, ci sei tu.

Ci sei tu quando vorrei un abbraccio, ci sei tu quando vorrei un bacio, ci sei tu quando il dolore è tanto che non riesco a respirare.

Ci sei tu, ma non ci sei davvero, perché abbiamo sbagliato.

Forse ci siamo arrese, forse era il momento sbagliato, ma tu non ci sei.

E non è vero, non è vero che non eri indispensabile, perché anche ora, che ho due persone, due persone che mi amano, che se ne fregano che io prenda o meno i farmaci, o stia meglio, perché mi accettano come vorrei, tu sei lì, dietro l'angolo.

Sei lì, come un'ombra, con quel tuo amore infinito che ha finito per farmi sentire in trappola, perché sono troppo terrorizzata da un amore che vuole che io stia bene, che sia felice.

Non sei stato perfido, per quanto voglia darti la colpa, perché io te lo avevo detto, non sei stato perfido.

Sei stato il primo a volere il mio bene, prima di qualsiasi altra cosa, prima anche di come io stessi bene. Tu volevi che io potessi sorridere, essere felice, stare davvero bene, e non un bene apparente.

E io non potevo farlo, non potevo sopportarlo.

Ma non sei stata perfida. Non dirlo, Dio, non dirlo, non dire che non sei capace di amare o che non sei umana.

Fa paura, io lo so che ti fa paura, ma non dirlo.

Sono bugie peggiori di quelle promesse che non sei riuscita a mantenere.

Ho smesso di dirtelo, ho smesso di comportarmi secondo quel credo, ma non significa che abbia mai smesso un solo istante di sapere che tu sei umana. Tanto quanto lo sono io, e lo è chiunque altro, e sai amare, tanto quanto meriti di essere amata.

E stupidamente, ciecamente, masochisticamente, se mi chiamassi, risponderei.

Se mi chiamassi, anche se è sbagliato, anche se ci feriremmo nuovamente, risponderei.

Perché eri indispensabile, perché quell'amore che era diventato soffocante era ciò che mi spingeva a provarci, a impegnarmi, a stare bene, per essere migliore per te.

Perché tu meriti una persona che ti ami. Meriti una persona che ti ami come tu amavi (ami?) me.

E io volevo (voglio?) essere quella persona, e se mi chiamassi, Dio sa se tornerei strisciando, pregando per il tuo perdono e tornando a farmi in quattro, a soffocarmi per essere il meglio che posso essere per te.

Ma non tutti gli amori sono destinati a realizzarsi, e so che tu resterai lontana, un ricordo dolce-amaro di cui, per quanto mi impegni, non riuscirò a liberarmi.

Non tutti gli amori sono destinati a realizzarsi, ma se tu mi dessi anche il più piccolo dei segnali, io ci riproverei fino allo sfinimento, fino a morire, perché eri indispensabile.

Eri come l'aria per me, e ora l'aria mi manca.

Non hai nulla da farti perdonare, non da me, perché non sono mai stata davvero arrabbiata.

Ucciderti non potrei farlo anche se volessi, sarebbe come uccidere me stessa.

Dimenticarti, ho smesso di provarci, ogni cosa mi ricorda te.

Se ora mi chiamassi, io risponderei, anche se non tutti gli amori sono destinati a realizzarsi.

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