"Sì, perché?"

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A volte basta un messaggio.

Uno di quelli che non ti aspetti, mentre stai leggendo per non sentire il peso di respirare.

E arriva un messaggio, da una persona che ti sei sforzata di superare e lasciare nel passato con ogni cellula del tuo essere, da una persona che eri certa di aver "dimenticato".

Una notifica e il mondo ti crolla addosso e torni indietro di cinque mesi, di dieci e a quando tutto andava bene.

A quando era lei la tua salvezza, l'aria che respiravi - e quella stessa aria ti manca perché quel messaggio è inaspettato.

Inaspettato e devastante, di una potenza e con un effetto che non avevi previsto considerato che lei non era più un pensiero fisso.

Ma quello "Stai bene?" diventa un abbraccio caloroso, due braccia sicure, un sorriso luminoso, il profumo di casa, la familiarità di una voce ed è tutto ricordi.

Ricordi e chiedersi perché ogni singola cosa bella, ogni persona bella venga distrutta, si disintegri davanti ai tuoi occhi senza che tu possa fare nulla.

"Stai bene?"

No, non sto bene. Vorrei piangere, urlare, vorrei che le cose tra noi tornassero come prima, vorrei che il nodo di gelosia che ho sentito nello stomaco scorrendo tra i tuoi capitoli non esistesse e invece è lì che mi consuma in modo silenzioso. Non sto bene, tu sei l'unica persona che vorrei fosse qui in questo momento, ad abbracciarmi, perché riuscivi a far sparire anche il più brutto dei problemi. Non sto bene perché basterebbe una tua sola parola per farmi tornare da te come un cucciolo bastonato. Non sto bene perché per quanto mi sforzi di andare avanti, una parte del mio cuore non vuole saperne.

"Sì, perché?"

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