Capitolo 13

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Apro lentamente gli occhi, ci metto un po' per mettere a fuoco la mia vista. I miei arti sembrano paralizzati, doloranti, mentre la mia testa è pesante.

Sposto leggermente il mio sguardo sull'ambiente che mi circonda, la stanza di Dylan, che però ora è diventata anche la mia.

Ho passato gli ultimi tre giorni qui, in un letto, con la febbre alta. Dopo quella orribile sera, sono stata male. Non solo per ciò che mi stava per accadere, se Delia non avesse interrotto le gesta, viscide, di Vincent, ma anche per la pioggia che mi sono presa durante il giorno, dopo aver discusso con Dylan.

Di questi tre giorni ho solo un ricordo vago, penso di aver delirato. Tuttavia ho sentito la presenza di Dylan sempre al mio fianco, con quel poco di lucidità, ho potuto notare il suo comportamento dolce. Si è preso cura di me, non mi ha lasciata sola un attimo.

Ero distrutta, messa letteralmente k.o.

Scosto il piumone, per togliere quella sensazione eccessiva di calore, dal mio corpo. Mi metto seduta, lentamente. La testa non è per niente leggera, a causa, forse, delle medicine che ho preso per far abbassare la febbre. Ad ogni modo, oggi mi sento molto meglio, rispetto a qualche giorno fa.

Sposto il mio sguardo verso l'altro lato del letto, verso il posto di Dylan. Noto un vassoio con una tazza fumante, con al fianco due croissant, un cioccolatino e per finire un piccolo ma bellissimo fiorellino, accompagnato da un piccolo bigliettino.

"Mangia, devi rimetterti in forze, sarò subito da te! :)
-D"

Non so perché, ma sorridere mi viene naturale. Nessuno mi ha mai portato la colazione a letto, è un gesto inusuale ma non inaspettato, da Dylan.

La porta della camera si apre e al suo interno, fa il suo ingresso il padrone di casa.

Appena incontra il mio sguardo, il suo volto si fa più sereno, mentre il suo sorriso si allarga.

<<Buongiorno!>>

<<Buongiorno.>>

Gli rispondo.

Quanto mi è mancato vedere i suoi occhi color bosco.

Dylan si avvicina al letto, sedendosi all'angolo.

Mi osserva, mi studia per capire la mia condizione.

<<Come stai?>>

La sua voce è leggermente incerta, tuttavia i suoi occhi non si staccano dai miei.

<<Io...credo bene.>>

Abbasso per qualche secondo gli occhi, giocando con le dita, giusto per fare qualcosa.

Riporto il mio sguardo su di lui, sbatte le lunghe ciglia castane. Sembra attendere dell'altro, ma da me non arriva nulla.

Sento che c'è qualcosa di strano, mi guardo intorno. C'è fin troppo silenzio, poi improvvisamente capisco cosa c'è di così insolito, Sydney.

<<Dov'è Sydney?>>

La mia faccia preoccupata fa sorridere Dylan.

<<È con la madre di Logan, ho pensato che avessi bisogno di riposo e silenzio. Non preoccuparti, sta bene.>>

Annuisco.

Abbasso nuovamente lo sguardo, ora che ho ripreso la lucidità, i ricordi di quella brutta sera mi vengono a galla. Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi.

Dylan nota il mio cambiamento d'umore, e per questo si avvicina, abbracciandomi. Io mi aggrappo letteralmente a lui, non posso non scoppiare a piangere. Ciò che provo devo per forza esternarlo, tenerlo dentro mi farebbe solo più male.

Il  Filo Rosso (Completa)Onde histórias criam vida. Descubra agora