Capitolo 22

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La giornata è iniziata con gli ultimi accertamenti da fare, prima di poter lasciare l'ospedale. La testa la sento ancora un po' pesante, tuttavia rispetto a ieri oggi mi sento molto meglio, nonostante io abbia una costola leggermente incrinata.

Ancora non riesco a ricordare bene come sia potuto accadere l'incidente, ricordo solo di aver perso improvvisamente la stabilità dell'auto. La dottoressa dice che è normale non ricordare in modo particolare ogni dettaglio, ciò è dovuto sia dalla botta che ho preso contro il finestrino e sia per lo shock e lo spavento che ne è derivato.

Spero che passi tutto in fretta, così come spero di ricordare per aiutare chi indaga su questo fatto accaduto.  Papà si è subito mobilizzato per avere più chiarimenti, riguardo all'incidente.

L'infermiera esce dalla camera con vari fogli, facendomi un sorriso. Io ricambio volgendo poi il mio sguardo verso l'enorme vetrata, che dà la vista su quei pochi alberi che sono presenti al piano terra. Dopo pochi secondi però sento bussare la porta, il mio cuore inizia a battere un po' di più, sperando di vedere l'unica persona che mi interessa più di tutti.

Tuttavia la mia felicità svanisce e il mio volto cambia, quando vedo chi è la persona in questione.

Vincent.

Da una posizione rilassata, passo ad avere una posizione tesa, mettendo dritta la schiena, per quanto mi sia possibile.

Gli occhi scuri di Vincent perlustrano tutta la stanza, il suo sguardo è leggermente perplesso. Ovviamente questo non è un ospedale privato dì Beverly Hills.

Poi i suoi occhi si posano su di me, improvvisamente il suo sorriso si allarga mentre mi si avvicina. Io vorrei potermi allontanare ma lo stare nel letto non me lo permette.

<<Che ci fai qui?>>

La mia intenzione di rimanere calma e fredda svanisce, la mia voce è tremolante. Stringo le lenzuola tra le mani, formando dei pugni. In qualche modo devo scaricare via il fastidio che sta crescendo in me nel vederlo.

Lui ignora la mia domanda e si avvicina fino a raggiungermi ai piedi del letto.

<<Piccola come stai?>>

La sua voce mi fa contorcere lo stomaco, i suoi occhi perlustrano il mio viso, si soffermano sui miei tagli. Poi cadono lungo il mio corpo ed io istintivamente mi copro meglio con le lenzuola. 

<<Non ti voglio qui!>>

Gli dico cercando di essere sicura di me, lui sorride.

<<Piccola io sono venuto qui apposta per te, e tu non mi vuoi? Così mi ferisci.>>

Sono tentata nel roteare gli occhi al cielo.

<<Smettila di chiamarmi piccola, la tua presenza qui, mi dà fastidio! Non dovevi assolutamente venire.>>

Lui alza gli occhi al cielo, mentre si sistema l'elegante manica della giacca.

<<Hai appena avuto un'incidente,  volevo vedere come stavi.>>

Lo guardo per qualche secondo, sembra abbastanza rilassato. Come se le cose passate non fossero mai successe.

I suoi occhi poi si posano sulla mia mano, sulla mia fede.

<<Vedo che ancora durate, quando si concluderà il gioco?>>

Dice alzando lo sguardo dalla mia mano per imprimerlo nel mio.

<<Non iniziare...>>

Lo avverto, non voglio discutere in queste condizioni.

Lui scuote la testa.

Il  Filo Rosso (Completa)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora