CAPITOLO 2.

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«Il tuo comportamento di ieri è stato inaccettabile

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«Il tuo comportamento di ieri è stato inaccettabile. Ci hai fatto fare una figuraccia davanti ad uno degli uomini più importanti di tutta la Nazione!»

Sono seduta a tavola per fare colazione e, a dirla tutta, speravo che mia madre si fosse in qualche modo dimenticata dell'accaduto di ieri... a quanto pare mi sbagliavo.

«Lo so, mamma...»

<<No, Hazel, non sai un bel niente. Non capisco cosa ti sia successo, di solito non ti comporti in questa maniera scandalosa.>> Si mette una mano in fronte.

«Ieri è stata una giornata no e sai come sono, non riesco a stare zitta.. ma ti prometto che non ricapiterà più.» Incrocia le braccia al petto e mi guarda.

«Lo spero, Hazel. Lo spero.» Ed esce dalla cucina.

Rimaniamo soltanto io e Joanne, la nostra domestica.

«So che anche tu fremi dalla voglia di farmi una ramanzina.» Mi alzo dalla sedia e ripongo il latte in frigo.

«Non ho assistito alla discussione, Hazel... ma, se tua madre si è infuriata a tal punto, suppongo tu non abbia fatto bella figura.» Risponde, mentre pulisce il ripiano che ho sporcato.

«Supponi bene, ma mi farò perdonare.»

Sorride e mi ricorda che oggi ho l'incontro con i miei compagni di corso, all'università.

«Giusto, giusto.» La saluto e vado subito in camera a prepararmi.
Joanne è come una seconda mamma.

È da anni che lavora per la mia famiglia, ma nessuno in questa casa l'ha mai definita una dipendente perché, alla fine, c'è sempre stata per tutti noi, nel momento del bisogno.

Appena varco la soglia della mia camera, il cellulare inizia a squillare.

Benjamin.

«Mi chiedevo che fine avessi fatto.» Tengo il telefono tra l'orecchio e la spalla, nel mentre che scelgo cosa mettermi oggi.

«Sono stato trattenuto in ufficio, scusa.»

Mio fratello è il direttore di una grande catena di Hotel a 5 stelle a Manchester, per questo non è mai a casa troppo a lungo.

«Non preoccuparti.»

«A proposito... mamma mi ha parlato della tua sceneggiata di ieri.» Mi sento presa in giro.

«È per questo che mi hai chiamata, Benjamin?»

«No, Hazel, ma mi è sembrato strano il tuo comportamento perché di solito sei sempre educata e gentile... è successo qualcosa?»

Devo fare appello a tutto il mio autocontrollo per non sbuffare.

«No, non è successo nulla. Mi sono già scusata con mamma e abbiamo chiarito.» Voglio concludere questa discussione al più presto.

«Va bene. Oggi hai l'incontro all'università, giusto?»

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