Capitolo 153: il massacro degli Youkai (4)

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Il territorio dei Misumi, nonostante il dungeon break in corso, era ancora, relativamente, al sicuro, grazie ai numerosi parenti di Yuuto, che erano scesi in campo per sigillare e presidiare, le entrate da cui uscivano i mostri.

Kenji, l'attuale capo clan, non solo era occupato nel cercare di tenere al sicuro la sua casa, ma anche quella dei suoi futuri alleati, gli Youkai.

"Rapporto."

Attualmente, l'umano, si trovava nel centro di comando, che era nascosto nella residenza principale del clan.

La stanza, che assomigliava molto ad un ufficio pieno di schermi collegati a più telecamere, e che mostravano un enorme quantità di informazioni, era composta da un enorme tavolo, e da molte sedie, in cui si trovavano i collaboratori più stretti dello zio del [Signore del Caos].

"Kenji-sama, le comunicazioni con le squadre a Kyoto sono state interrotte. I telefoni satellitari, le linee di comunicazione secondarie, e persino gli [artefatti] sono inutili. Non abbiamo la minima idea di chi, o cosa possa fare una cosa del genere."(Misumi 1)

"Quali sono i risultati delle scansioni satellitari del [Primo ordine]?"(Kenji?

"Attualmente non ce n'è sono. Non riusciamo a parlare con chi di dovere."(Misumi 2)

"È lecito pensare che tutti i dispositivi in orbita, siamo stati deviati verso l'oceano, per affrontare la minaccia della tartaruga, e del [mega Kraven]."(Misumi 3)

"Rimane ancora assurdo, il fatto che non ci sono informazioni che escono da Kyoto. C'erano altre squadre oltre alle nostre, eppure........."(Misumi 1)

"Si, tutto questo è molto anomalo, anche la [Regina di Kyoto] non si è fatta sentire, chiaramente anche lei è bloccata. Ma alla fine dei conti è come avevano previsto: qualcuno sta attaccando i nostri alleati, usando la il caos iniziato dal dungeon break."(Kenji)

"Temo che dovremmo mandare aiuti ai nostri parenti. Ho una brutta sensazione........... Kenji-sama, mi offro volontario, se ritenete opportuno............"(Misumi 1)

"No, non temere cugino, ho già chiesto a qualcun'altro, prima di questa riunione, di dirigersi verso Kyoto. Sarà lui ad anticipare il nostro arrivo."(Kenji)

"Di chi parlare?"(Misumi 2)

"Parlo di un uomo d'azione, che farà la cosa giusta."(Kenji)

"Non sarà mica...........?"(Misumi 3)

*****

Vicino al confine confine sud della prefettura di Kyoto, un certo vampiro si stava muovendo con la sua velocità da [Rango S], verso il territorio dei semi-umani.

Purtroppo per lui, qualcuno di altrettanto veloce, lo stava per intercettare, prima che potesse arrivare a destinazione.

"Akatsuki Ichiro, la tua presenza non è richiesta a Kyoto."

Lo spasimante di Ayame, fermo la sua corsa, quando una figura umanoide, coperta da vestiti larghi, che celavano la sua identità si pari sul suo cammino.

"Spostati, chiunque tu sia. Vorrei rimanere qui a chiederti chi se, ma o di meglio da fare."

"Akatsuki Ichiro, voltati è torna nel tuo territorio, altrimenti il tuo clan finirà sulla nostra lista, insieme a tutti i vampiri che vivono in questa nazio..........."

"[Lancia di sangue]!"

Il giovane vampiro valutò, che chiunque fosse il suo avversario, era chiaramente interessato più a fargli perdere tempo con le sue minacce, che ha combatterlo in un uno contro uno.

"Tsk!"

Infatti, la figura incappucciata, evito per un pelo l'arma fatta di sangue, che era destinata ad affondargli sul petto.

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