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Jungkook scendendo le scale aveva sentito parlare qualcuno

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Jungkook scendendo le scale aveva sentito parlare qualcuno.
Non distinguette subito chi, ma continuando gradino dopo gradino, il tono caldo e basso, l'aveva riconosciuto subito.

Nascondendosi come un ladro dietro la porta del disimpegno riuscì ad ascoltare solo la fine della conversazione tra i due fratelli, aspettando che Seokjin-Hyung risalisse in camera, per avvicinarsi a Taehyung, voleva saperne di più.
Per cosa era fortunato Bora e lui no?

Quel ragazzo aveva qualcosa che, come una calamita, lo portava sempre ad andargli incontro.
Non era mai l'altro a fare il primo passo per parlargli, Bora invece era quasi appiccicoso, ma a suo modo piacevole.

"Non dormi eh.." Chiese.

Taehyung non alzó lo sguardo, nè si giró, negó solo con il capo, continuando a bere il the dalla tazza che aveva ritratto un orso polare, guardando fuori dalla grande vetrata,
Era così affascinante in pigiama.
Un pigiama a quadretti neri e bianchi, non doveva essere sexy un pigiama scozzese.
E invece.
Le gambe lunghe erano piegate verso il petto, il braccio affusolato teneva le ginocchia, mentre l'altro avvicinava alle labbra carnose una tazza.
Forse non aveva voglia di parlare, come sempre del resto

"Bella tazza.."

Disse andando in cucina, per vedere se ne fosse rimasto anche per lui, togliendosi dalla testa, all'istante, come il labbro inferiore si era appoggiato al bordo della chicchera colorata.
Poteva essere anche lui una tazza?
No purtroppo.
L'avrebbe voluto in quel momento?
Certamente.

Mentre camminava pensava alla notte appena passata, si era addormentato con Bora nel proprio letto, il gemello dormiva scomposto, infatti a svegliarlo era stata la stretta presa sulla vita e la gamba ancorata alle sue, era un cazzo di koala, ma a Jungkook piaceva dopotutto.

Qualcosa mancava da un anno a quella parte, lo sapeva bene e il castano gli dava tutte le attenzione che la sua sindrome dell'abbandono richiedeva.

Quei due giorni con la sua famiglia lo avevano portato a chiudersi ulteriormente, la presenza di quella donna, amica d'infanzia di sua madre e suo padre, l'avevano infastidito non poco.
Cosa centrava lei adesso?
Voleva prendere forse il posto della mamma?
L'anniversario della morte era passato da poco, ma Herin aveva installato un dubbio nella sua testolina.
Che ci fosse del tenero con suo padre?

Troppe domande appena sveglio, quindi scacciò il pensiero, versando la bevanda calda mentre qualcuno alle sue spalle allungava una tazza.

"Sveglio anche tu vedo.." sussurró roco.

"Già..."

Gli passó a fianco prendendo la teiera dalla mano tatuata, facendo
scivolare piano le dita affusolate sulle sue.
E se non erano brividi di freddo su per la schiena, doveva esserci per forza qualcosa che non andava in lui, anche solo il minimo tocco di Taehyung lo faceva sentire strano, alla sua età avrebbe dovuto riconoscere i segnali, eppure, continuava a mandare giù quella sensazione, anche perché non poteva fare altrimenti.
Sarebbe passato per una puttana, invaghito di due fratelli, gemelli per giunta.
Però la fantasia, di averli entrambi, sfiorava la sua mente, ed altro, più volte in quel periodo, così scostó la mano e se la mise in tasca dei pantaloni della tuta.

Two Drop Of WaterWhere stories live. Discover now