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Chiunque stesse usando un martello pneumatico a quell'ora della mattina, doveva prepararsi a subire tutta l'ira di un dio tatuato, che si rigirava tra le lenzuola sgualcite

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Chiunque stesse usando un martello pneumatico a quell'ora della mattina, doveva prepararsi a subire tutta l'ira di un dio tatuato, che si rigirava tra le lenzuola sgualcite.
Non sue, ma non se n'era ancora accorto.

"Ma che cazzo.."

Sbuffò premendo un cuscino sul viso stanco, la federa profumava di buono, un profumo conosciuto ma non si spiegò quale, così alzò il capo troppo velocemente per il suo stato, provocandosi uno svarione, eppure stava ancora sdraiato.
Quanto aveva bevuto la sera prima, era la prima domanda che si pose.
Troppo.
Quella era sicuramente la risposta esatta.

Rumori provenienti dal basso lo fecero allarmare.
Iniziò a chiedersi se la sera prima, avesse acquisito poteri magici, da poter sentire così chiaramente le voci dal piano di sotto.
Assurdo.

Quel parlare sottovoce, senza capire chiaramente le parole sussurrate e sopratutto da chi fossero emesse, lo agitò ulteriormente.

Era forse finito a casa di qualche sconosciuto, rimorchiato la sera prima?
Oh, no. Non poteva essere.
Vagava già in un enorme buco nero di indecisione, ci mancava addirittura un terzo incomodo.

Convinto a scoprire dove si trovasse, fece per sollevare il busto, ma un dolore sordo, all'altezza della schiena, bassa schiena, lo fece bloccare.
Altro indizio, quel dolore poteva essere solo per quel motivo e no, non ne era affatto felice.

Aveva davvero scopato con un estraneo?
Da passivo poi?
Come era finito in quella situazione del cazzo, era ancora un mistero.

Si guardò intorno circospetto e non riuscì a vedere nulla di conosciuto, notò però sul comodino opposto, un iphone, non il suo, notando la cover di colore differente.
Con tutta la buona volontà, si spostò lateralmente con fatica, viste le fitte ai reni.
Nemmeno la prima volta che aveva avuto un rapporto sessuale, il giorno dopo, era conciato in quella maniera.
Bhe, probabilmente il compagno di bisbocce, se così volgiamo dire, era moolto dotato, oppure aveva davvero esagerato.
Gli avrebbe fatto causa.
No, non lo avrebbe fatto ovviamente.

Finalmente arrivato al comodino, allungandosi con il braccio, provando l'ennesima fitta, afferrò lo smartphone, staccando la spina, che si illuminò mostrando il blocca schermo.
L'immagine non era una fotografia, era più uno sfondo in movimento, che mostrava delle note musicali che si fondevano tra di loro.
Nemmeno quello gli dava abbastanza indizi, era impersonale.
Forse sperava di trovarci una foto, così da capire chi delle persone al piano inferiore, aveva avuto quell'incontro così passionale, da renderlo impossibilitato a muoversi come si deve.

Cosa doveva fare adesso?
Forse calarsi dalla finestra era un idea, probabilmente era solo un piano rialzato e non si sarebbe fatto più male di quello che provava già.
Osservando di nuovo la stanza, ancora con il telefono altrui in mano, si accorse  che le pareti non erano in muratura, ma dei semplici vetri fumè oscurati.
L'idea di spiare al disotto si fece strada e prese forma, quando si alzò zoppicante verso le superfici verticali.

Two Drop Of WaterWhere stories live. Discover now