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Se gli avessero detto che stare premuto contro il muro di casa, con ancora la porta aperta, non sarebbe stato solo eccitante, ma anche infinitamente dolce, non ci avrebbe creduto

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Se gli avessero detto che stare premuto contro il muro di casa, con ancora la porta aperta, non sarebbe stato solo eccitante, ma anche infinitamente dolce, non ci avrebbe creduto.
Perché era chiaro che la tensione sessuale era tanta, forte e cosi palpabile da stordire entrambi, ma quello che volevano dirsi era più importante. Dovevano parlare e forse dopo, avrebbero fatto quello che tutti e due allo stesso modo bramavano. Forse.

Parlare, si, perché Taehyung stava uscendo con una ragazza e quella frase, quella dove diceva che aveva provato ad uscire con altre persone, Jungkook non riusciva proprio a digerirla. A mandarla giù.
Era da stronzi adesso fare il geloso, si scopava da mesi il fratello gemello ed era sicuramente l'ultimo a poter parlare, ma forse pensava non lo sapesse.
Eppure quel non farlo, gli era uscito cosi naturale e spontaneo, da non potersi più tirare indietro.

Taehyung si allontanò di pochissimo, per aprire gli occhi finalmente, non era riuscito a dirgli tutto guardandolo, forse perche non lo pensava veramente?

"E difficile per me lasciarmi andare, è inutile che te lo nasconda..
Sono successe cose in passato di cui non vado fiero, solo che questa volta è diverso.."

Disse, accarezzando con il polpastrello freddo la mandibola scolpita di Jungkook, che sussultò appena, appoggiando la testa indietro, contro il muro, continuando a stare in silenzio e fissando il sofitto.

Stava combattendo una guerra interiore, avrebbe potuto sputare in faccia al corvino come si era sentito nelle settimane precedenti, come aveva dormito male, con il pensiero fisso di non essere abbastanza per lui..
Ma il suo lavoro prevedeva anche quello, stare ad ascoltare, in silenzio, per capire il piu possibile della testa delle altre persone. Solo che di solito, non era lui il centro dei discorsi, non era lavoro in quel momento, non stava ascoltando un cliente, ma era la vita reale, la sua e quella dell'uomo che aveva di fronte, quasi addosso, quasi purtroppo.
Il suo profumo era intenso ma fresco, quel mix perfetto che una volta che lo senti, non te lo scordi più, aveva un sentore di limone, ma non così aspro, patchouli e bergamotto, conosceva quella fragranza di Chanel, ma c'era di piu, una nota fresca, come l'aria primaverile che si annusa a fine marzo.

"È diverso perche?" chiese l'avvocato in un sussurro.

Taehyung si scostò per chiudere la porta.

"Possiamo non parlarne qui?" disse guardando l'uscio aperto che dava sul corridoio condominiale.

"Certo, accomodati, anche se spiaccicati sul muro, non si stava poi così male.."

Ammiccò Jungkook, mentre faceva per avviarsi in salotto con il cuore che pompava a tremila all'ora.
Accese le luci del soggiorno, abbassando l'intensità dei faretti, per poi andare dritto a sedersi sul divano.
Taehyung dall'altra parte della stanza, seguiva ogni suo minimo movimento con interesse e gli occhi scuri luccicanti.

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